Alan Rusbridger, ex direttore del Guardian, ha pubblicato l’anno scorso un libro sulla sua esperienza: Breaking News. The remaking of journalism and why it matters now, Canongate 2018. I passaggi che informano sulla vicenda che ha costruito uno dei più grandi successi del giornalismo contemporaneo sono tutti da leggere. Alcuni momenti di sintesi interpretativa possono essere sottolineati: 1. il giornalismo è qualcosa di più che un business 2. il futuro è nella mutualità 3. la relazione del pubblico con il giornale deve svilupparsi in una membership In sostanza, la questione è sempre di...
Approfondimenti
La fine dell’oblio non è l’inizio della memoria
Che cosa succede ai bambini la cui memoria biografica viene fissata in una quantità di foto che li riprendono in viso in modo identificabile e che sono poi condivise online? Kate Eichhorn, storica delle tecnologie dei media e del loro impatto sulla vita umana, osserva che la biografia dei bambini e dei giovani è fissata in fotografie scattate in quantità gigantesca, condivise in proporzione signicativa e incancellabili da un singolo utente; e si domanda se questo abbia conseguenze sullo sviluppo psichico degli umani. La questione è al centro del suo libro “The end of forgetting” (Harvard...
La banalità dei media e il potere
Ruben Durante (Universitat Pompeu Fabra, Barcelona), Paolo Pinotti (Università Bocconi) e Andrea Tesei (Queen Mary University) hanno pubblicato su “American Economic Review” un articolo sull’influenza politica dei modelli culturali propugnati dalla tv commerciale: The Political Legacy of Entertainment TV. L’articolo è stato ripreso da moltissimi giornali. Ma l’analisi merita di essere ulteriormente discussa per le sue relazioni con la fase attraversata attualmente dal sistema mediatico. Gli autori hanno cercato di scoprire le conseguenze cognitive e culturali di...
Come portare la dimensione di comunità al prossimo livello? Primi appunti
«Questo non è un convegno. È un esercizio di “community building”» diceva Paolo Granata all’esordio del grande congresso sulla Media Ethics a Toronto. È chiaro che sottolineare la necessità di un’etica dei media impone la costruzione di un discorso non appiattito sulle logiche del mercato del traffico di attenzione, non limitato all’analisi dei dati quantitativi, ma orientato anche alla generazione di un discernimento qualitativo che insegni a cercare quello che è giusto e sbagliato. Tutto questo non è possibile senza una nuova attenzione alla dimensione della comunità. Perché solo in questa...
Deepfake: Photoshop edita Photoshop
Photoshop ha reso i creativi più ricchi di lavoro e di possibilità. Ma ha creato anche i falsari più infingardi, quelli che fanno credere che le loro foto dicano la verità e invece mentono. Ma ora Photoshop ha creato un tool per individuare facilmente tutte le modifiche photoshoppate alle foto: il sistema ci riesce nel 99% dei casi contro il 53% degli umani che ci provano a occhio (Adobe). L’intelligenza artificiale e il digitale moltiplicano i falsi credibili. Ma aiuteranno anche a trovarli. Nel tempo gli umani si abitueranno a diffidare di quello che vedono con i loro occhi digitali...
Sulla storia di Google che guadagna con il lavoro dei giornali
La News Media Alliance, una lobby di editori americani, ha calcolato che Google fattura 4,7 miliardi di dollari con le pubblicità connesse alle ricerche di notizie prodotte dai giornali nel 2018. Tanti soldi. Dei quali gli editori vorrebbero una parte. Secondo Jeff Jarvis, il New York Times ha pubblicato lo studio senza verificare il dato e chiamando Google solo con forte ritardo sulla prima pubblicazione. Google comunque dice che quel numero è sovrastimato. E Jarvis osserva che non tiene conto del valore generato dal traffico che Google manda agli editori. Vedi: Google Made $4.7 Billion From...
Anticorpi sociali per epidemie anti-vaccini
Roma, circa 1963. Giocavo per strada a pallone da bambino. Il pallone era un tappo di bottiglia. Il campo era il marciapiede. L’asfalto liscio lasciava scorrere il tappo ed era un po’ hockey, anche se non lo sapevamo. Il mio compagno più bravo aveva un piede di ferro e controllava la “palla” meglio di tutti. Aveva quella protesi perché era poliomielitico. Ricordo come fosse ieri il giorno in cui in tutta Italia i bambini ricevettero una zolletta di zucchero a scuola che conteneva una goccia di vaccino Sabin contro la polio. Era il progresso. Era la giustizia. Era...
Costruire le alternative. Altrimenti la critica alla condizione dell’infosfera digitale resta a metà strada
Un approccio Antitrust sul gruppo di aziende-piattaforma messo insieme da Mark Zuckerberg è il primo passo. Il pezzo di Chris Hughes sul New York Times è una lettura fortemente istruttiva. L’idea di separare Facebook, Instagram e Whatsapp sembra sensata. Facebook è cresciuta in modo organico e attraverso l’acquisizione di altre piattaforme, oggi più dinamiche di quella originaria. All’epoca delle acquisizioni, miliardarie, l’Antitrust aveva analizzato i casi e dato il via libera, ma condizionandolo alla promessa fatta da Facebook di tenere separati di sistemi di dati raccolti dalle...
Perché domani, al Salone del Libro, nonostante
Mio padre è stato condannato a morte dai fascisti. Che non sono stati capaci di infliggere effettivamente la pena comminata. Per questo io sono qui. E lo sono i miei figli. Chi difende il fascismo del manganello, del delitto Matteotti e delle leggi razziali, chi si dichiara fascista, chi ancora oggi minaccia, picchia, mostra intenzioni violente, è un pericolo gravissimo per la convivenza e per la civiltà. I fascisti di oggi approvano il male compiuto da quel regime e progettano di poterlo arrecare ancora all’umanità, qualora se ne presentasse l’occasione storica. È necessario che...
Un piano per fare l’Europa più forte nel digitale
Il rapporto per la direzione generale per la competizione della Commissione Europea va letto. Si intitola “Competition Policy for the digital era” (pdf) e datato 4 aprile 2019. Riguarda regole e strategie. Ma parte da una comprensione finalmente appropriata delle specificità dei mercati digitali: 1. economie di scala estreme (costo di produzione dei servizi digitali molto meno che proporzionale al numero dei clienti serviti); 2. esternalità di rete (la convenienza ad usare una tecnologia di rete cresce geometricamente con il numero di utenti sicché una nuova tecnologia nettamente...
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