Da qualche mese sto pubblicando un podcast settimanale con Rai Radio 3 che si chiama Padroni del mondo. È dedicato al potere economico dei Tecnocrati super ricchi che tracima nel potere politico e alla loro alleanza-confronto con gli autocrati.
Nell’ultima puntata si parla di una parola ripetuta dai Padroni del mondo: civiltà.
È un inizio di ricerca. La civiltà dei padroni del mondo è una divisione in aree di influenza. All’interno, i forti comandano e i deboli si adeguano. All’esterno, le civiltà si confrontano, si espandono, si difendono.
La domanda? Che cosa succede ai valori universali, alla tecnologia, al liberismo economico, in un mondo diviso in civiltà che guardano al loro stesso passato da affermare come prospettiva? Forse queste dimensioni universali non possono affermarsi per regolare tutte le civiltà, ma possono costituire dei terreni culturali e pratici condivisi nei quali le diverse civiltà possono dialogare rispettandosi? È un tema di ricerca. Chi volesse commentare è benvenuto.
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