Abbiamo capito che la diffusione di false informazioni è un problema che si può affrontare soltanto progettando qualcosa di nuovo. Nel senso che non si torna indietro, si può solo andare avanti: in una società nella quale la classe dirigente tradizionale e le autorità culturali tradizionali hanno perso credibilità, ma in una società nella quale le nuove piattaforme sono troppo “algoritmiche” e generano relazioni e informazioni indistinte e indistinguibili. Occorre un progetto per il discernimento che serva a valorizzare la qualità. Occorre una teoria, una narrazione, una forma di sperimentazione per arrivare a realizzare la prossima grande innovazione. E occorre la disponibilità a rimettersi in gioco molte volte fino a che non si sia riusciti a trovare una soluzione accettabile.
È un percorso verso la nuova grande innovazione, quella della qualità dell’informazione, che andrà di pari passo con il lavoro che si sta facendo per la cybersecurity, per la nuova politica democratica, per le innovazioni nella formazione necessaria a sviluppare risposte alla latente crisi del lavoro. Un progetto per il discernimento, per la qualità che migliora la conoscenza, contro la quantità che genera idee indistinte e indistinguibili.
Vedi:
The new normal, Berkeley
I grandi hack, Information is beautiful
Homo Deus: A Brief History of Tomorrow by Yuval Noah Harari review – chilling, Tim Adams, Guardian
Edelman Trust Barometer
1. COME FUNZIONA FAKEBOOK
Nei social network di successo, il sistema di filtri algoritmici che riduce l’information overload ha l’effetto collaterale di condurre alla costruzione di echo-chamber (Eli Pariser). Le persone tendono a ritrovarsi in gruppi omogenei di persone che si gratificano vicendevolmente di “like” o equivalenti. In queste echo-chamber, ciò che conta è la relazione, non la qualità dell’informazione che la mantiene accesa. Sicché le probabilità che circolino false informazioni non sono irrilevanti. E soprattutto aumentano in modo notevole le probabilità che se un factchecking sulle informazioni che circolano in una echo-chamber contraddice il pensiero convenzionale allora quel factchecking verrà ignorato o delegittimato (Walter Quattrociocchi).
In questo contesto, le notizie false possono essere anche in numero limitato. Ma rendono meno credibile l’intero processo di diffusione di notizie. Abbassando la credibilità di tutto.
L’accento nei social network è messo soprattutto sulla quantità di relazioni che si sviluppano tra le persone in base alle caratteristiche e ai modelli di business delle piattaforme.
Vedi:
Trump’s real war isn’t with the media. It’s with facts, Ezra Klein, Vox
2. CHE COS’E’ UN’ALTERNATIVA
Le notizie di qualità sono semplicemente quelle che sono prodotte con un metodo di qualità, per il quale sono verificate, sono riportate accuratamente e con completezza, sono presentate in modo che sia utile a chi le legge o ne fruisce in modo indipendente dagli interessi delle fonti, sono dotate delle metainformazioni che servono a rendere trasparente la loro provenienza.
Un social network tradizionale può introdurre correttivi al suo funzionamento strutturale per incentivare forme di miglioramento della qualità delle notizie che circolano sulla piattaforma. È quanto stanno facendo Facebook e Google.
L’accento qui viene messo soprattutto sul metodo adottato per la produzione di quelle notizie.
Vedi:
What is the Worth of Investigative Journalism?, Priti Patnaik, Wire
Power is everywhere, Mark Lee Hunter and others, The Stakeholder Media Project
3. IL DESIGN DEL DISCERNIMENTO
Le qualità di un sistema per aiutare le persone a discernere le notizie documentate e quelle che informano male sono:
un design che aiuta a colpo d’occhio a vedere che cosa è importante e che cosa non lo è
un design che aiuta a comprendere quando le notizie importanti sono finite e non occorre dedicare altro tempo alle notizie
un design che abitua a leggere criticamente sottolineando i documenti e le fonti delle notizie
un processo metodologicamente noto e condiviso per il factchecking
un modello di business coerente con l’interesse di generare informazione di qualità
Vedi:
Why Print News Still Rules, di Jack Shafer, Politico
The case against e-readers: Why reading paper books is better for your mind, di Naomi S. Baron, Washington Post
Ci sono altre qualità che andrebbero sottolineate?
Di certo, la difficoltà di produrre qualcosa di questo tipo per il futuro è grande. Ma non bisogna rinunciare a priori solo perché le piattaforme esistenti sono così grandi. Internet è il luogo del possibile. Se le piattaforme per i social network non si fossero lanciate alla ricerca del pubblico quando i motori di ricerca dominavano, avrebbero perso l’occasione di crescere. Se le piattaforme per la sharing economy si fossero fermate pensando che tanto la gente usa i social network, avrebbero perso l’occasione di esistere. Se le piattaforme per l’informazione di qualità del futuro non provassero a trovare la strada del successo soltanto perché l’ecosistema dei media sembra inquinato, non si arriverà mai a una bonifica.
Il progetto per il discernimento è un percorso fatto di epistemologia, design, tecnologia, analisi della società e delle sue dinamiche. Ci sono in giro molte iniziative che lo cercano e lo rendono possibile. Come possiamo fare in modo che si conoscano e che si aiutino a vicenda?
Vedi:
Mathematical Model Reveals the Patterns of How Innovations Arise, Emerging Technology from the arXiv, Mit
Vedi anche:
La classe dirigente sfiduciata
Lavoro, questione numero uno. E la priorità è l’educazione
«Making journalism great again»
Democrazia e repubblica, scienza e giornalismo, verità e realtà: sono paroloni ma non per questo meno importanti. Per pensare umilmente e agire pragmaticamente
Aperto, connesso, confuso e migliorabile
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Contro Fakebook, per il next journalism
Post-truth democracy, politically correctness and other lies
Appunti
Progetto per il discernimento
Nòva
Oggi l’apertura, di Guido Romeo, era dedicata al factchecking e domani sarà online…
Foto
L’eccesso di Photoshop sulla foto in alto è simbolico. L’originale dedicata all’ecosistema dolomitico era questo:
[…] a sopravvivere (oppure no). Una cosa, come scriveva Luca De Biase recentemente, è sicura: non si torna indietro e serve la voglia di progettare qualcosa di […]
[…] di riuscire a bonificare questo ecosistema inquinato, avremo bisogno di molta pazienza, intelligenza, tecnologia, civismo, risorse, […]
[…] Per la bonifica dell’ecosistema dei media. Un passo alla volta ma per i giornalisti berluski, renzisti, franceschi e simili cosa si può fare? #:media ::: Luca De Biase […]
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