Here are some notes about journalism in the data age. They are dedicated to the students at the data science master in Pisa.
Corso pisa data-160610 from Luca De Biase
Here are some notes about journalism in the data age. They are dedicated to the students at the data science master in Pisa.
Corso pisa data-160610 from Luca De Biase
A SocialCom2016 si discute dell’evoluzione della comunicazione. E ci sta anche un dibattito di giornalisti che parlano del futuro del loro mestiere. Mi domando se questa discussione sul futuro dei giornali abbia un minimo di interesse al di fuori del mondo dei giornalisti e degli editori. Ho il sospetto che se ne parli con passione ma in modo vagamente autoreferenziale. Anzi, il punto è probabilmente proprio che il destino dei giornali è considerato rilevante solo nella misura in cui i giornali sono considerati rilevanti. Se i lettori – specialmente giovani – non leggono i...
Esiste un genere, il giornalismo dell’innovazione, che si occupa di informare su un argomento trasversale, dai confini labili, dall’importanza crescente. Un pezzo di Brian Rashid su Forbes offre un’idea: Innovation journalism is a form of journalism that cuts across the traditional story areas. Instead of just being limited to writing about one field or area, i.e. politics, technology, celebrity or sports, innovation journalism covers the whole story. Where traditional journalism relies on silos, innovation journalism eliminates them. Where traditional journalism sees...
Un articolo scritto nell’ottobre del 2000, seguendo lo Smau. Si parlava di internet delle cose: Bticino, FastWeb, Merloni, Pirelli e altri avevano mostrato un’idea di casa trasformata dalla connessione di luci ed elettrodomestici che si azionavano dall’ufficio via Web… E intanto Umberto Eco spiegava la sua visione della cultura online, suggerendo un business: quello che deriva dal servizio per il discernimento della qualità dell’informazione pubblicata in rete. I partecipanti all’evento organizzato dallo Smau intervistavano Umberto Eco chiedendogli un...
L’unica cosa che non va bene è la più probabile: che al referendum del 17 aprile sulle trivellazioni non si presenti la maggioranza degli elettori e che quindi il referendum sia annullato. Il referendum in sé è poco appetibile. Voluto da nove regioni e non dalle solite firme dei cittadini è più istituzionale e politico che popolare. Riguarda una materia in parte (in parte) sterilizzata da leggi successive. Non arriva a definire una politica ma piuttosto a lanciare un segnale. Come si sa si tratta di abrogare o non abrogare una variazione alle norme sulle concessioni di estrazione di...
L’intervista di Marco Rubio sulla frattura democratica americana è soltanto l’ultimo di una serie di fatti che dimostrano come la democrazia e la repubblica siano di fronte a una crisi profonda, della quale sono responsabili politici, imprese, media. E intorno alla quale è urgente fare qualcosa di importante. Questo post riguarda ciò che possono fare i media: gli editori, i giornalisti, i cittadini, sono parte dell’ecosistema dell’informazione, che può alimentare la crisi della democrazia o contribuire a risolverla. Vediamo quali sono i temi di questo contributo. 1. È...
Ebbene. Se ci sono tre tipi di editoria giornalistica che stanno emergendo e che forse hanno destini divergenti (“In che ecosistema vive il giornalismo“) ogni giorno emergono novità su tutti e tre i fronti: 1. aumentare traffico e fare pubblicità; 2. aumentare qualità giornalistica e fare abbonamenti; 3. innovare tecnologia a sostegno di vari modelli di business. Man mano che si vengono a conoscere i progetti di innovazione del giornalismo finanziati da Google si scoprono idee che solo dieci anni fa sarebbero state impensabili. NiemanLab ne segnala alcune. El Diario sembra un modo...
Le ultime notizie non sono sorprendenti. In un mercato maturo e in contrazione le imprese si consolidano. E l’Espresso si è presa la Stampa che a sua volta aveva conquistato il Secolo XIX. Molti sono sicuri che questo genere di notizie continueranno. Sono del genere “cane morde uomo”. Tutti i giornalisti sanno che è farebbe più notizia “uomo morde cane”. Ma dove si trovano notizie del genere nel giornalismo italiano? Il punto è che il sistema editoriale italiano si sta accorgendo che l’ecosistema di riferimento del giornalismo non è più quello di una volta...
Daniel Kahneman ha vinto il Nobel e scritto una vita di studi dimostrando che gli umani prendono decisioni basate sul ragionamento controllato soltanto in una minoranza di casi. Il più delle volte decidono in base all’intuizione, cioè fanno “la prima cosa che viene in mente”. Il che mette in minoranza l’idea dell’homo oeconomicus. L’antropologia assurdamente anti storica degli economisti neoclassici prevedeva che la persona decida sempre in modo razionale, scegliendo in modo da massimizzare l’utilità e il profitto. E un corollario era che tutti erano...
Andreas Graefe ha pubblicato una guida al giornalismo automatico. I risultati delle sperimentazioni e attività produttive già avviate, da Forbes e Associated Press, per esempio, dicono che la produttività del giornalismo algoritmico è ovviamente elevata e gli errori limitati nelle condizioni di lavoro normali. Quando però ci si confronta con un fatto che non è interpretabile senza cambiare le assunzioni di base degli algoritmi si rischiano invece errori. E ovviamente si scopre che gli algoritmi non sanno fare domande…
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