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TechCrunch e il delicato valore del prestigio

Richard Jones di Last.fm nega con tutte le sue forze. TechCrunch aveva scritto in un post (spesso aggiornato) che Last.fm (che appartiene alla Cbs) avrebbe dato alla Riaa l’accesso ai nomi delle persone che ascoltavano un disco degli U2 diffuso illegalmente. Lo aveva scritto sulla base di una sola fonte. Anche la Riaa ha smentito. The register e Ars Technica seguono la vicenda. Mathew Wingram fa notare che la pratica di verificare le notizie basate su una sola fonte con almeno un’altra fonte è ormai acqua passata anche nei grandi giornali tradizionali. Ma non nega che TechCrunch...

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Ancora sui giornali in crisi

Cory Doctorow scrive un pezzo sul futuro poco roseo dei giornali… E non solo dei giornali… Non è solo a proporre questo genere di analisi…

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L’informazione e’ troppo importante per lasciarla ai generalisti

Gaspar Torriero segnala (via Jay Rosen) un pezzo sui modelli emergenti di giornalismo. E sottolinea che il primo problema dei giornali tradizionali è che sono generalisti. Mentre il pubblico, ormai, può cercare informazione soddisfacente aggregando diverse testate specializzate, i giornali tradizionali continuano a credere che una testata generalista possa soddisfare tutti.  È un’obiezione forte. E motivata. Alla quale si può rispondere solo che una testata, dal punto di vista teorico, può avere un significato: quello di promettere un certo comportamento, un certo metodo, un certo...

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Mezzi di confusione di massa / update

Giuseppe Granieri ha ragione a chiedere prudenza nel giudicare gli effetti della grande quantità di informazione di cui disponiamo e la molteplicità dei media con i quali ci confrontiamo quotidianamente per accedervi. Del resto, in un ottimo intervento Clay Shirky aveva fatto notare che l’impressione di information overload viene anche da un fallimento dei filtri che ci dovrebbero aiutare a tenerlo a bada. Il mio suggerimento sul tema dell’attenzione – o della disattenzione – peraltro non è orientato a discutere su argomenti tipo «google ci rende stupidi»...

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BookBlogging – Il regime dei media

Ci si stanca di sentir ripetere sempre le stesse cose. E della questione di quanto sia importante la forma assunta dal sistema dell’informazione, televisivo e non, si è parlato molto in Italia. Sarebbe un grave errore pensare che tutto dipenda da quello. Con lo stesso sistema delle televisioni, negli ultimi quindici anni, ci sono state elezioni vinte da chi le controllava e ci sono state elezioni vinte da chi non le controllava. È piuttosto chiaro che contano molto di più le relazioni sociali, i ceti, le reti di potere, le reti territoriali…  Ma non ha senso neppure dire che...

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Blogosfera Liquida

Per Andrea Santagata, i 20mila blog dedicati all’informazione pubblica generano più o meno la metà del traffico dei blog italiani. Per questo ha scelto di organizzare la sua Liquida in modo da dar conto di quello che quei blog dicono. 

Gianluca Dettori ha scritto un post da leggere su Liquida.

Nell’insieme, nonostante Facebook, secondo Santagata, il numero di blog italiani continua a crescere.

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Informazione emergente

Jason Lee Miller segnala un’epidemia di blogger che abbandonano. E il New York Times pubblica un resoconto sui giornali che chiudono. Entrambi rispondono con qualche idea per comprendere che cosa emergerà da questa crisi della produzione di notizie, dalle iniziative editoriali al pubblico attivo. Sta di fatto che il bisogno di informazione continua a esistere. Una soluzione è necessaria. E si trova nella costruzione di un ecosistema della conoscenza sostenibile. Nel quale ci sia infodiversità ed equilibrio simbiotico tra lavoro professionale e attività delle persone che vogliono...

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Strategia della disattenzione

Un pezzo pubblicato su Link, febbraio 2009. Grazie alla redazione che mi permette di postarlo anche qui. Ecologia dell’attenzione Televisione, radio, giornali. Posta elettronica, social network, blog. Messaggi sonori nelle stazioni, cartelloni pubblicitari nelle vie della città, telecamere per la sicurezza degli uffici. La presenza capillare dell’informazione nella vita quotidiana delle persone nei paesi occidentali è un’esperienza generalizzata. Ciascuno ne fruisce e ne genera in continuazione. La quantità di messaggi cresce inesorabilmente, senza un ordine apparente...

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Chris Anderson – Ottimismo

Chris Anderson parla di ottimismo. Sostiene l’ottimismo della ragione. Dice: «Da quando ho smesso di guardare le news in televisione sono molto più ottimista». In effetti, le notizie sembrano vivere in un iperpresente che cerca l’attenzione immediata delle persone facendo leva sulle emozioni forti e veloci: dalla paura alla gioia; stanno più spesso nel dominio dell’irrazionale che in quello della ragione. Sicché liberare la mente da una quantità di emozioni eterodirette dai notiziari dell’iperpresente può far bene.  Casomai si può discutere sulla nozione di ottimismo...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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