Ebbene. Se ci sono tre tipi di editoria giornalistica che stanno emergendo e che forse hanno destini divergenti (“In che ecosistema vive il giornalismo“) ogni giorno emergono novità su tutti e tre i fronti: 1. aumentare traffico e fare pubblicità; 2. aumentare qualità giornalistica e fare abbonamenti; 3. innovare tecnologia a sostegno di vari modelli di business. Man mano che si vengono a conoscere i progetti di innovazione del giornalismo finanziati da Google si scoprono idee che solo dieci anni fa sarebbero state impensabili. NiemanLab ne segnala alcune. El Diario sembra un modo...
Approfondimenti
La crittografia dell’assolutismo, dell’ingenuità e dei principi. Obama, Apple, FBI. Un ecosistema con frutta diversa
Il ragionamento proposto dal presidente degli Stati Uniti sulla questione che sottende la contesa tra Apple e FBI nel suo discorso a Sxsw (minuto 38 circa) è stato criticato pesantemente. Di certo, Obama non è andato in cerca di consenso facile. Prima di tutto ha detto che non vuole entrare in una questione che è di competenza della magistratura. E quindi si è concentrato sull’approccio culturale al tema. Innanzitutto, non ha dato ragione all’FBI come molti si potrebbero aspettare che faccia una persona del governo. In secondo luogo ha detto che in qualche modo la società ha...
Obama a Sxsw 2016
Il presidente degli Stati Uniti parla di governo e tecnologia, come si può accelerare il governo e migliorare la qualità dell’effetto sociale della tecnologia. Parla di democrazia e della difficoltà di votare in America. E parla di crittografia: non può intervenire direttamente su Apple vs. FBI. Ma cerca un modo per spiegare che cosa si può fare.
[youtube][/youtube]
In che ecosistema vive il giornalismo
Le ultime notizie non sono sorprendenti. In un mercato maturo e in contrazione le imprese si consolidano. E l’Espresso si è presa la Stampa che a sua volta aveva conquistato il Secolo XIX. Molti sono sicuri che questo genere di notizie continueranno. Sono del genere “cane morde uomo”. Tutti i giornalisti sanno che è farebbe più notizia “uomo morde cane”. Ma dove si trovano notizie del genere nel giornalismo italiano? Il punto è che il sistema editoriale italiano si sta accorgendo che l’ecosistema di riferimento del giornalismo non è più quello di una volta...
Apple vs. FBI è uno scontro per il controllo della mente e può avere un finale a sorpresa
Matthew Noah Smith è un filosofo che insegna a Leeds e ha un’idea sullo scontro Apple vs. FBI che può portare a un finale a sorpresa. La sua visione parte dall’osservazione dell’importanza dello smartphone per la persona moderna. Oggi il telefono e tutto quello che fa e contiene è un’estensione della mente. Consentire all’FBI di forzare il telefono è come consentirle il controllo della mente di milioni di persone. È una scelta da prendere con molta attenzione. Ma perché ci si dovrebbe fidare di più di un’azienda privata? In realtà, non solo l’FBI...
La fine di un tabù da vecchi padroni. L’impresa moderna fa soldi ed è ecologica. Uno studio Ocse
Per molto tempo, specialmente nelle società con una cultura imprenditoriale arcaica, si è sentito dire che un aumento delle regole per la salvaguardia dell’ambiente avrebbero reso meno conveniente produrre e meno competitivo il sistema delle imprese. L’Ocse esce in proposito con uno studio che rivela come tutto questo sia un tabù da superare. In pratica, il grande centro di analisi economica parigino osserva che le regole a tutela dell’ambiente non hanno una significativa influenza sulle esportazioni di un paese: Environment and trade: Do stricter environmental policies hurt...
Qual è il punto di forza degli umanisti secondo Harvard
È chiaro che servono ingegneri, scienziati, matematici e altre persone che hanno una preparazione orientata al risultato, aperte al feedback empirico, capaci di gestire l’epistemologia. Ma è anche chiaro che servono persone adattabili, che sanno coltivare l’immaginazione, che sanno raccontare. La sintesi di queste culture è quello che ci vuole. Ad Harvard dunque rivalutano gli umanisti per equilibrare i tecnici: «perché sanno gestire problemi che non hanno una sola soluzione corretta» spiega il direttore delle ammissioni, Dee Leopold (Qz).
Cory Doctorow. Reputazione, meritocrazia e diseguaglianza
Cory Doctorow (nella foto accanto di Jonathan Worth pubblicata su Wikipedia) ha scritto un pezzo super interessante sulla relazione tra reputazione e diseguaglianza, segnalando tra l’altro che la meritocrazia non esiste (LocusOnline). Certo, leggere Doctorow da un punto di vista italiano è ancor più interessante. Cory si preoccupa delle motivazioni per cui il merito è spiegato non solo dall’impegno e dalle qualità personali ma anche dalle condizioni di partenza e dunque dalla fortuna. Per questo segnala i limiti dell’ideologia del merito. E poi in fondo non tutto è...
Bocconi: media ecology. Gli appunti di sei lezioni
Una carrellata di temi e riferimenti sull’ecologia dei media. Con una linea di fondo: vivere criticamente e attivamente nell’infosfera. Questo il senso, umile, delle lezioni tenute alla Bocconi e terminate ieri. Grazie ai partecipanti. (Qui gli appunti, che restano aperti ai suggerimenti di chi ne vorrà dare: Bocconi)
Sull’uberizzazione del lavoro e il “digital labor”
La InaGlobal pubblica un importante dossier sul “digital labor“. Un dossier da consultare. Si tratta, in super sintesi, del lavoro svolto dall’utente delle piattaforme digitali che porta valore alle piattaforme stesse ma non è remunerato. Ma in realtà, dietro un’etichetta unificante si trovano realtà molto diverse. E in alcuni casi si può pensare a trovare forme di compensazione o addirittura remunerazione; in altri casi si tratta di importi talmente piccoli che non si vede come potrebbero essere interessanti per i “lavoratori digitali”; in altri casi...
Commenti