Sostiene Maurizio Ferraris che un oggetto sociale non esiste se non è documentato. E osserva che l’evento più importante di questa epoca è l’esplosione della registrazione. Ciò che davvero distingue i nuovi media è la memoria. Non per nulla le sue parole si sono incrociate benissimo con quelle di Jeffrey Schnapp, del MetaLab di Harvard, ieri alla Bocconi, con le Fondazioni Mondadori, Cariplo e Ibm, per una mattinata introdotta da Paola Dubini, director del centro ASK dell’Università Bocconi. Schnapp sta cercando di esplorare le conseguenze profonde, colte, dell’avvento...
Approfondimenti
Convegno Pd: internet e televisione
Carlo Rognoni e Paolo Gentiloni introducono un convegno organizzato dal Pd sulla televisione nell’epoca di internet. «Un governo italiano non può non pensare a questo tema» dice Rognoni. «I temi della concentrazione del potere e del ruolo del servizio pubblico non sono archiviati di fronte all’enorme cambiamento generato da internet» dice Gentiloni. «Ma ne sorgono di nuovi. L’allocazione più intelligente dello spettro delle frequenze. Il modello di business dei contenuti. Il copyright. La protezione dei dati». Augusto Preta conferma che il motore dell’innovazione è...
Privacy all’americana
L’amministrazione americana sta lavorando a una nuova legislazione per la garanzia della privacy online. E afferma che Google, Yahoo!, Microsoft e Aol stanno cooperando. Forse non ha ancora fatto in tempo a chiamare anche Apple e Facebook. (Cnet)
Caos piattaforme ingorde di dati personali
Prima si è parlato delle apps che si prendono la rubrica del telefono degli utenti e la registrano sui server delle aziende che le producono senza dirlo esplicitamente (a partire dal caso Path). Poi si è saputo di un’inchiesta sul presunto comportamento di Google e altre compagnie di pubblicità online che assorbivano informazioni sugli utenti contro la loro volontà espressa nei settings del loro browser Safari sui device della Apple (Wsj). Oggi l’accusa si estende: Google aggirerebbe i settings degli utenti che usano Explorer e vogliono mantenere privata la loro navigazione online...
Agcom e net neutrality: rischi per l’innovazione oppure no?
Internet continuerà a essere innovativa come è stata in passato? O migliore? O peggiore? Una delle risposte sta nella regolamentazione a garanzia della net neutrality, il principio codificato nel design della rete che prevede l’assenza di qualunque discriminazione dei pacchetti in base al loro contenuto e a chi li invia. E che è costantemente messa in discussione. Già oggi è scarsamente garantita nell’internet mobile. E già oggi è sottoposta a qualche “compromesso” per garantire efficienza alle reti. Inoltre, già oggi una parte di rete internet è riservata a...
Noi e le piattaforme che modellano il web
Non è che la tecnologia sia priva di conseguenze. La tecnologia ha una sua logica. Gli strumenti non sono solo oggetti a nostra disposizione e che noi possiamo usare bene o male, ma sono in un certo senso anche soggetti che influenzano i comportamenti, limitano il possibile, abituano a pensare in modo coerente con le loro caratteristiche. A meno che… Con una certa malinconia, Euan Semple ha scritto su Twitter: «It’s kind of depressing the degree that people’s experience of the web and sense of what is possible is so shaped by Facebook». Euan conosce la rete molto bene. Ha...
Libri – TOO BIG TO KNOW – David Weinberger
Il nuovo libro di David Weinberger, Too Big To Know, è di quelli che ti fanno venire l’impellente bisogno di parlarne già mentre lo si sta leggendo. Perché parte da un’intuizione che raccoglie le molte tensioni che si stanno sviluppando nel dibattito intorno alla relazione tra internet e la conoscenza e le indirizza verso un percorso costruttivo, umano, sensato. Weinberger riesce a tagliare fuori le posizioni polemiche senza dedicarci troppo tempo ma solo mostrando che i problemi si possono affrontare solo sviluppando un pensiero più grande. Il pensiero di un vero ricercatore, un...
Orgoglio e innovazione a scuola
Una bella discussione su Twitter ieri, dopo l’annuncio Apple sui libri di scuola. Di certo non sappiamo come si svilupperà questa specifica soluzione, ma possiamo scommettere che attiverà molte energie. Tra queste ci saranno quelle degli editori, ma soprattutto quelle degli insegnanti avvertiti e appassionati del loro importantissimo lavoro, come ci saranno le iniziative e la disponibilità culturale e pratica dei giovani. Quanto al governo, si vedrà. stefano mirti @stefi_idlab1h @trilobit @PierLuigiSacco @lucadebiase anche la biro bic nasce come tecnologia chiusa e...
In un angolo dell’economia dell’informazione: un carattere del denaro
Ieri sera alla Digital Accademia, conversando di strategie editoriali con Mafe De Baggis, Sergio Maistrello, Filippo Pretolani, è venuta fuori una riflessione laterale. Che forse merita una sottolineatura. Nel contesto delle innovazioni sottostanti alla grande trasformazione dell’editoria emergono un paio di novità concettuali che servono a porre il problema dei modelli di business editoriali in modo forse inatteso:1. Marshall McLuhan e Bill Gates sono stati citati, in due occasioni distinte, come fonti di una osservazione: il denaro è una forma di informazione2. Yochai Benkler, e altri...
Fact checking: lunga battaglia
Qualche tempo fa, al Festival del giornalismo di Perugia, un giornalista del New Yorker raccontava che il suo responsabile del controllo dei fatti non solo lo ha redarguito per aver sbagliato a trascrivere il nome di uno scrittore che aveva vinto il Nobel per la letteratura, ma ha anche corretto la stessa Fondazione Nobel sul cui sito il giornalista aveva trovato quel nome. La pratica del controllo dei fatti che vengono proposti dai giornali e dalle altre strutture che fanno informazione è un labirinto teorico ma una funzione essenziale. In alcuni casi è organizzata in modo molto analitico...
Commenti