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Bill of rights Post

Chi si fida di chi? EU-US Privacy Shield, attivisti, lobbisti e governi

Le reazioni all’EU-US Privacy Shield, pensato per sostituire il Safe Harbour nella definizione delle regole per il transito di dati tra America ed Europa, sono divise tra i favorevoli e i contrari: come poteva essere diversamente? Ma le due posizioni hanno qualcosa in comune: sono basate sulla fiducia o sfiducia, non su fatti precisi. Anche qui non potrebbe essere diversamente, visto che l’accordo rimanda a precisazioni che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane, come richiesto dai Garanti europei. Ma c’è qualcosa di più. Questi accordi non possono che basarsi sulla...

Bill of rights Neutralità News perplessità

L’economia della politica

Martin Shkreli è oggi interrogato di fronte al Congresso americano. gli si chiederà perché la sua Turing Pharmaceuticals ha alzato in una notte il prezzo della Daraprim—a – una medicina usata per certe cure di AIDS e cancro – da 13.50 a 750 per pillola. lui resterà in silenzio. E i politici dovranno decidere se stabilire regole per il prezzo dei farmaci, in un anno elettorale. Secondo l’Economist non oseranno prendere decisioni contrarie agli interessi dell’industria farmaceutica, una delle lobby più generose con i politici. La relazione tra economia e politica è...

Bill of rights Neutralità News Post

Usa-Ue: le lobby fanno la differenza sui dossier privacy, net neutrality, tasse

Con il nuovo accordo sulle regole per il trasferimento di dati tra Usa e Ue, l’Europa segna un punto a favore dei suoi principi di protezione dei diritti della persona. Ma la forza che ha portato a questa decisione è quella delle multinazionali digitali americane che hanno di fatto spinto il governo Usa a cedere, promettendo di non fare più sorveglianza di massa contro gli europei. La Microsoft aveva addirittura avviato un piano di costruzione di datacenter in Europa e affermato che quelli siti in Germania sarebbero stati sottoposti all’amministrazione fiduciaria della Deutsche...

Economia Felicità innovazione Post ricerche

I robot al lavoro. E il 47% degli umani? Una nuova ricerca di Frey e Osborne

Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne, ricercatori a Oxford, nel 2013 avevano scritto un paper supercitato che tra l’altro segnalava come il 47% dei lavoratori americani rischiassero di essere sostituiti da robot e altre macchine (The future of employment: how susceptible are jobs to computerisation?) Based on these estimates, we examine ex- pected impacts of future computerisation on US labour market outcomes, with the primary objective of analysing the number of jobs at risk and the relationship between an occupation’s probability of computerisation, wages and educational attainment...

Big data News

Big data al Ministero

Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha istituito un gruppo di lavoro per realizzare un rapporto sui Big data al servizio del sistema pubblico della formazione e della ricerca in Italia. Dovrebbe essere fatto entro maggio. Significa che il Miur vuole accelerare nella definizione di una strategia su un argomento tanto importante. Il decreto spiega le finalità della decisione: Decreto GdL Big Data. Darò dunque anch’io una mano, sotto la guida del direttore della Normale di Pisa Fabio Beltram. I commentatori che vogliano segnalarmi argomenti e...

Bill of rights News

Etica nell’infosfera: buon lavoro!

Lo European Data Protection Supervisor (EDPS) ha deciso di creare un gruppo di lavoro sull’etica digitale (comunicato). Giovanni Buttarelli, EDPS, said: “Most of us agree that we are each more than the sum of our data and yet we are more defined by our quantified selves than ever. Our privacy has almost become a commodity, used to sell ideas and products back to us or to influence our behaviour. I am, therefore, delighted to announce that the EDPS, with the support of an Ethics Advisory Group, has started his work to re- consider the ethical dimension of the relationships between human...

Big data News

Data scientist, professione eclettica

Sappiamo che un data scientist è insieme raccoglitore, analizzatore e raccontatore di quello che emerge dai dati. La figura è in crescita con la diffusione della pratica di usare i big data per la comprensione del comportamento degli umani e degli oggetti che lasciano tracce digitali. È un eclettico. Lo dimostra la provenienza degli studenti al master big data di Pisa come ricorda Dino Pedreschi: 3 venivano scienze politiche e sociologia; 5 da filosofia; 1 da storia; 2 da matematica; 3 da ingegneria; 3 da fisica; 2 da architettura e design; 1 da economia; 3 da statistica. E i corsi che si...

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«Schiavi del digitale»

Dice Arturo Di Corinto (Twitter) che il filosofo Maurizio Ferraris al convegno sulla privacy si è rivolto ai suoi ascoltatori definendoli «schiavi del digitale». E che la platea ha applaudito. La libertà è un concetto semplice e potente: discuterne è invece sempre complicato. Il digitale non è di per sé una macchina della schiavitù, ma di certo le persone si possono lasciare schiavizzare dal digitale. Le forme di dipendenza sono infinite. E l’effetto-rete (tutti gli amici usano WhatsApp dunque la devo usare anch’io) crea dipendenza. Possiamo lavorare su un uso sano della rete come...

Bill of rights perplessità Post

Chi crede all’innocenza dello smartphone? I metadati dicono tutto

Quanto registriamo ogni giorno di noi, senza saperlo? Vale la pena di ricordarcelo. Perché lo smartphone è una macchina della registrazione continua e anche senza ascoltare le telefonate o leggere i contenuti delle conversazioni chi conosce i metadati riesce a scoprire praticamente tutto. Vale la pena di ricordarlo perché l’infosfera è fatta da un sacco di cose, comprese le tracce che lascia ciascun individuo dotato di una protesi come lo smartphone. Una vecchia ricerca riassunta da Dimitri Tokmetzis per De Correspondent lo ricordava qualche tempo fa. In una sola settimana di...

Bill of rights Post

Diverso potere

Juan Carlos de Martin ha scritto un grande pezzo sul potere all’epoca di internet: Sarà la forza delle democrazie a plasmare il futuro di Internet (Stampa). Consente di vedere come la democrazia coevolva con la struttura della rete. Non si interpreta il mondo attuale affidandosi all’oggettività dei fenomeni tecnologici o delle logiche finanziarie o delle dinamiche delle “guerre” al terrorismo. C’è anche lo spazio del dibattito civico. Anche se appare schiacciato. E per tornare a vederlo crescere occorre una consapevolezza civica che è contrastata proprio dai...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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