Il caso del metodo di insegnamento della storia proposto e praticato dai promotori del Big History Project è un motivo di speranza. In un paese come gli Stati Uniti dove i benpensanti dicono “that’s history” per definire qualcosa come superato e non importante, in un paese che dibatte sull’opportunità di insegnare ai ragazzi la storia naturale se non combacia con il racconto letterale della Bibbia, in un paese in uno stato non riesce a decidere se includere i diritti civili nel curriculum scolastico accusando chi li propone di un approccio troppo “liberal”...
Approfondimenti
World Economic Forum. La moltiplicazione dei pani e della plastica
Se continua così, per il 2050, negli oceani ci sarà più plastica che pesce (QZ). Un rapporto del World Economic Forum calcola che ci sia un miliardo di tonnellate di pesce nell’oceano. Non ci sono motivi particolari per pensare che questo peso aumenterà o diminuirà significativamente nei prossimi decenni. Nel frattempo, invece, la plastica gettata in mare continua a crescere: secondo le stime, è destinata a crescere del 4,8% ogni anno fino al 2025; da allora, la crescita dovrebbe diminuire al 3% fino al 2050. Se tutto questo è vero, nel 2050, nell’oceano ci saranno più tonnellate...
Bocconi. Today, at 12:30: Media ecology
A first look at the course: “Digital humanities. Media ecology: information in the digital age“.
Beni comuni. Una discussione domani a Milano
I beni comuni non sono privati e non sono statali. Sono della comunità. Sono stati a lungo schiaccciati dalla dominanza arrogante dello statalismo e del liberismo. Ma con l’arretramento dello Stato e con i molti fallimenti del mercato, ritornano in modo ricorsivo al centro del dibattito. Dalla gestione dell’acqua alla disponibilità della conoscenza per la comunità, l’iper-sfruttamento che impoverisce tutti è sempre in agguato e la discussione è aperta. Domani, 8 febbraio, alle 17:30, alla Feltrinelli di via Manzoni, Milano, si parla di tutto questo con l’occasione di...
Appunti per le primarie di Milano. Lo scopo pragmatico della democrazia
Questi sono davvero solo appunti, come si vede dall’indeterminatezza delle conclusioni… Nel 1988, Karl Popper ha scritto sull’Economist un articolo per descrivere la sua teoria della democrazia (Economist). L’epistemologo dice che la teoria secondo la quale la democrazia è il governo del popolo è inserita nell’infinita diatriba sulla legittimità del potere: chi è giusto che governi? L’imperatore che rappresenta Dio? Il re per diritto divino? L’aristocrazia perché è il ceto dei “migliori”? Il popolo? Le tensioni ideologiche che sottendono...
Semplici parole sull’informazione senza critica. Vale per i food media e tutti gli altri
Un articolo di Chris Schonberger e Justin Bolois parla dei food media. Ma vale per tutti i sistemi di informazione, in un modo o in un altro, che abbiano nella pubblicità e nelle relazioni con le pubbliche relazioni un punto di forza strategico (FirstWeFeast). Una lettura che vale la pena, senza aspettarsi troppo: solo per un riassunto delle perplessità che genera un sistema di informazione nel quale la complicità tra i media e le fonti è più importante della complicità dei media con il loro pubblico. Non è questione di costi, anche se quelli c’entrano: se non puoi spendere per fare...
Università Bocconi. Digital humanities: Media Ecology: information in the digital age
Non lasciamo mai quello smartphone che ci portiamo addosso, che tiriamo fuori dalla tasca ogni volta che abbiamo un momento libero e non solo. Quello strumento è la sintesi di una trasformazione che non riguarda più, ormai, i media tradizionali: riguarda noi stessi e l’ambiente nel quale viviamo. Come ci informiamo? In che modo possiamo cogliere appieno le opportunità offerte dalle tecnologie digitali per vivere meglio? Come essere cittadini liberi e consapevoli in un contesto complesso, in veloce evoluzione? La consapevolezza delle dinamiche dei media nell’epoca di internet è un...
Harvard: le aziende dovranno assumere più umanisti
L’idea è chiara: i computer sono destinati a sostituire molte operazioni tecniche e anche diverse attività di produzione di tecnologia. Quali capacità umane serviranno? Creatività, empatia, ascolto, visione… Capacità che si alimentano di cultura umanistica. Lo dice Tom Perrault sulla Harvard Business Review. “In today’s digitally driven world, companies are competing ferociously for technological skills. They believe the ability to create the hard code that makes a product come to life is at the heart of their success. Without code, after all, you merely have ideas on a...
Il paradosso delle leggi segrete negli Stati Uniti
Un paper di Dakota Rudesill, Ohio University, parla dell’esistenza di leggi segrete negli Stati Uniti. Svela i motivi empirici per cui questa esistenza potrebbe essere dimostrata. E suggerisce di attenersi al principio della superiorità della legge conosciuta rispetto alla legge segreta. “The allegation that the U.S. government is producing secret law has become increasingly common. This article evaluates this claim, examining the available evidence in all three federal branches. In particular, Congress’s governance of national security programs via classified addenda to...
To be, or how to be: that is the question – digital humanities, identità, media
Oggi all’Open, Milano, si parla di Visioni digitali, il libro di Simone Arcagni che ripercorre in modo colto e problematico la letteratura e la casistica del fenomeno digitale che attraverso una riorganizzazione mediatica radicale, ridefinisce l’ambiente nel quale vive l’umanità e i suoi problemi identitari. Il problema non è più quello di capire come cambiano i media tradizionali. Quelli sono già cambiati. Non è il futuro, l’infosfera, ma il presente nel quale si costruisce il futuro. Il problema è come come cambia l’ambiente e come cambiano gli umani. Per...
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