Una carrellata di temi e riferimenti sull’ecologia dei media. Con una linea di fondo: vivere criticamente e attivamente nell’infosfera. Questo il senso, umile, delle lezioni tenute alla Bocconi e terminate ieri. Grazie ai partecipanti. (Qui gli appunti, che restano aperti ai suggerimenti di chi ne vorrà dare: Bocconi)
Attenzione media
«Internet of cards»: la rete nella serie del potere
C’è un passaggio rivelatore, in House of Cards 4. Quando l’ex giornalista Lucas Goodwin viene rilasciato dal carcere e portato in una casa dove dovrà vivere clandestinamente sotto falso nome. In quella casa avrà la tv via cavo, ma non internet: quindi non potrà vedere Netflix. Perché niente internet? Internet è il motivo per cui Lucas era in galera, accusato di cyberterrorismo. E senza internet in casa la clandestinità di Lucas sarà protetta meglio. La serie di Netflix, azienda nata e soprattutto cresciuta grazie a internet, dipinge la rete come la tecnologia del controllo, dello...
La ragione minoritaria. E due filoni di ricerca
Daniel Kahneman ha vinto il Nobel e scritto una vita di studi dimostrando che gli umani prendono decisioni basate sul ragionamento controllato soltanto in una minoranza di casi. Il più delle volte decidono in base all’intuizione, cioè fanno “la prima cosa che viene in mente”. Il che mette in minoranza l’idea dell’homo oeconomicus. L’antropologia assurdamente anti storica degli economisti neoclassici prevedeva che la persona decida sempre in modo razionale, scegliendo in modo da massimizzare l’utilità e il profitto. E un corollario era che tutti erano...
Giornalismo automatico
Andreas Graefe ha pubblicato una guida al giornalismo automatico. I risultati delle sperimentazioni e attività produttive già avviate, da Forbes e Associated Press, per esempio, dicono che la produttività del giornalismo algoritmico è ovviamente elevata e gli errori limitati nelle condizioni di lavoro normali. Quando però ci si confronta con un fatto che non è interpretabile senza cambiare le assunzioni di base degli algoritmi si rischiano invece errori. E ovviamente si scopre che gli algoritmi non sanno fare domande…
I libri sono squali e altre storie
Le storie hanno una vita. Nascono, si trasferiscono, evolvono, si uniscono ad altre storie e ne generano di nuove. Il racconto è di Neil Gaiman e si può ascoltare a partire da qui. Tra le memorie che riaffiorano in quel contesto, un’intervista a Douglas Adams che nega la prossima scomparsa dei libri:
“Books are sharks. Sharks have been around for a very long time. There were sharks before there were dinosaurs, and the reason sharks are still in the ocean is that nothing is better at being a shark than a shark.”
MediaCivici alla Camera: sette domande sull’Europa
Si dice che mettere la parola Europa in un titolo condanni l’articolo al disinteresse generale. Ma l’Europa è il nostro paese, in un certo senso. E riflettere sulle sue qualità ci fa bene, per non lasciare le decisioni ai riflessi pavoviani (vedi qui).
La Presidente della Camera ha voluto fare una consultazione sull’Europa e ha chiesto una mano all’associazione MediaCivici (alla quale partecipo).
Che cosa gli ha preso a Marc Andreessen?
Marc Andreessen è stato un eroe del web. Il suo Mosaic, scritto all’università, è stato il primo browser popolare, era usato da tutti nella prima metà degli anni Novanta, prima che lui stesso fondasse Netscape e facesse la sua nuova versione di browser che lo avrebbe portato in borsa e alla celebrità. Sulla scorta di quell’esperienza è poi diventato un venture capitalist. E oggi su Twitter fa opinione. Sicché il suo maldestro, superficiale, offensivo intervento di martedì scorso è stato come un fulmine a ciel sereno. Andreessen, forse perché siede nel consiglio di Facebook, si è...
Bocconi. Today, at 12:30: Media ecology
A first look at the course: “Digital humanities. Media ecology: information in the digital age“.
Appunti per le primarie di Milano. Lo scopo pragmatico della democrazia
Questi sono davvero solo appunti, come si vede dall’indeterminatezza delle conclusioni… Nel 1988, Karl Popper ha scritto sull’Economist un articolo per descrivere la sua teoria della democrazia (Economist). L’epistemologo dice che la teoria secondo la quale la democrazia è il governo del popolo è inserita nell’infinita diatriba sulla legittimità del potere: chi è giusto che governi? L’imperatore che rappresenta Dio? Il re per diritto divino? L’aristocrazia perché è il ceto dei “migliori”? Il popolo? Le tensioni ideologiche che sottendono...
Semplici parole sull’informazione senza critica. Vale per i food media e tutti gli altri
Un articolo di Chris Schonberger e Justin Bolois parla dei food media. Ma vale per tutti i sistemi di informazione, in un modo o in un altro, che abbiano nella pubblicità e nelle relazioni con le pubbliche relazioni un punto di forza strategico (FirstWeFeast). Una lettura che vale la pena, senza aspettarsi troppo: solo per un riassunto delle perplessità che genera un sistema di informazione nel quale la complicità tra i media e le fonti è più importante della complicità dei media con il loro pubblico. Non è questione di costi, anche se quelli c’entrano: se non puoi spendere per fare...
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