Le bugie che hanno convinto tanti inglesi a votare per la Brexit sono state parte di un inquinamento mediatico che ha provocato danni incalcolabili alla società (Economist). Viste le conseguenze, quell’inquinamento mediatico durato anni che ha diffuso panzane sul funzionamento dell’Europa è una specie di Chernobyl dell’ecologia dei media. Nello stesso tempo l’Europa si deve domandare se non si debba curare il suo eccesso di tecnocrazia (Miopia). È il punto di partenza della “lezione” proposta alla Media Ecology Association in occasione del conferimento del premio per il Media Ecology Journalism all’autore di questo blog (Mea2016). Ecco la (lunga) presentazione:
26/06/2016 07:51
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Brexit: la Chernobyl dell’ecologia dei media
26/06/2016 07:51
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Luca De Biase
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[…] La disinformazione non è nata con internet e tanto meno su Facebook. Gli esempi non mancano. Il caso Boffo è stato costruito sui giornali di carta e da giornalisti che non avevano molte idee sul digitale (Feltri su Repubblica). Il caso Telekom Serbia fu ingigantito dalla televisione posseduta dal capo di un importante partito italiano (Wikipedia). Ma ci sono anche casi più importanti e recenti: se la Brexit è un disastro politico tra le sue cause c’è la disinformazione portata avanti nel tempo dai giornali di carta più popolari in Inghilterra e Galles (questo blog). […]