All’Institute for the Future non fanno previsioni: «C’è una legge fondamentale degli studi sul futuro: non esistono fatti del futuro. Solo narrazioni». Una ovvia fonte di ispirazione è la fantascienza. E una ricerca dell’Institute è stata basata sulle visioni di sei scrittori di fantascienza: Age of networked matter. I visionari interpellati sono: Cory Doctorow, Warren Ellis, Rudy Rucker, Bruce Sterling, Ramez Naam e Madeline Ashby. Il risultato è sfidante per gli ottimisti. Impossibile riassumere la ricchezza delle immagini emergenti. Mi pare che la forza dirompente della...
innovazione
Elica nell’internet delle cose
Quando parla Elica si ascolta. Per l’innovazione che ha fatto in passato. E perché promette sempre di farne ancora. Questa volta parla di internet delle cose. E di come una sua soluzione può migliorare l’aria che si respira in casa. Tra l’altro, domani, con il Sole 24 Ore, esce il nuovo quaderno della serie “Lezioni di futuro”. E non parla di questa novità, anche perché l’hanno annunciata oggi.
Complimenti a Vivino. Ma gli italiani..
Vivino è stata rifinanziata con 25 milioni di dollari da Neptune. La startup sviluppa una community per chi è interessato al vino. Ed è nata a Copenhagen nel 2010. Insomma, non è nata in Italia o in Francia o in un altro posto famoso per il vino (Yahoo). Non è ovviamente necessario saper fare le piattaforme, se si fa vino. Ma resta l’impressione di un fenomeno su cui riflettere. Gli svedesi non erano più bravi degli italiani a fare i mobili…
Cambia il lavoro nella “on demand economy”: freelance, contractors, digital labor, e altre ambiguità
Il lavoro che non c’è. Il lavoro che ancora prima di esserci, cambia. Il lavoro che richiede una flessibilità preventiva. Un racconto che va avanti insieme alle terribili statistiche sull’occupazione e la disoccupazione giovanile italiana. E alla narrazione delle opportunità digitali, delle piattaforme online, delle startup. Va bene o va male? Come si può fare andare meglio? Vogliamo riflettere su questa questione? Come si può vedere con equilibrio e larghezza di vedute questo problema? Propongo ai commentatori che per caso passano di qui di lasciare un pensiero. Oppure sulla...
I vincoli all’innovazione italiana sono superabili? Altri suggerimenti prima della fine dell’anno
Un bel dibattito è partito ieri dopo un articolo concreto di Massimo Sideri, seguito da un contributo pubblicato su questo blog (È possibile rispondere all’arretratezza italiana nell’innovazione?). In sintesi. L’ecosistema dell’innovazione italiano è bello e impossibile, popolato da “innovatori naturali” frenati da un contesto che non li valorizza, non li finanzia e non li lascia neppure troppo in pace (Corriere). Si può e si deve fare qualcosa. Una proposta era quella di puntare a finanziare l’innovazione con una parte degli stessi soldi che sono destinati a...
Survey: un’altra versione delle grandi filiere innovative dei prossimi anni
Vivek Wadhwa ha riassunto le sue convinzioni sulle principali ondate innovative che si manifesteranno nei prossimi anni (WashPost). 1. internet a basso costo per il resto del mondo ancora non connesso, con 3,5 miliardi di nuove persone connesse, intorno al 2020 o poco dopo 2. device per la prevenzione sanitaria e la cura distribuita 3. bitcoin e disintermediazione finanziaria 4. ingegneria genetica, crispr.cas9 docet 5. droni 6. energia pulita illimitata Le ondate innovative che Nòva sta raccontando con le “Lezioni di futuro” sono molto simili, anche se per la verità potendone...
È possibile rispondere all’arretratezza italiana nell’innovazione?
Massimo Sideri ha prodotto un servizio eccellente, oggi sul Corriere della Sera, sui ritardi dell’investimento italiano in ricerca e innovazione. Il titolo è “La grande ricchezza sprecata. Solo l’1,3% del Pil va all’innovazione” (Corriere). L’idea è straordinariamente efficace: l’Italia è un paese tradizionalmente innovatore, o almeno densamente popolato di innovatori, ma non riesce a innovare oggi. E al centro della questione c’è la scarsità di investimenti in ricerca e in venture capital per sostenere lo sviluppo delle startup. L’articolo esce in un momento...
Bocconi. Studenti e digitale
Il Centro Ask dell’Università Bocconi e Pearson hanno realizzato uno studio sul rapporto degli studenti (11-19 anni) con le nuove tecnologie digitali rispetto alle attività di studio, tanto a scuola quanto a casa. Vedi: “Carta, penna e tablet: l’efficacia delle tecnologie digitali a supporto dello studio” Grazie a questa ricerca, è possibile evidenziare alcuni punti comuni nella percezione degli studenti sul tema della soddisfazione e dell’efficacia degli strumenti digitali a scuola, messi in luce tramite i due questionari e le interviste. Un tema che riguarda i ragazzi, e i loro...
Enisa. Privacy by design
I big data sono un’opportunità straordinaria per la conoscenza. Ma sono anche una grande sfida per la libertà e la privacy. Enisa pubblica un rapporto sulle strategie e le tecniche di privacy by design. Queste tecniche includono l’anonimizzazione, la crittografia, meccanismi di controllo degli accessi e altro.
Vedi:
Privacy by design in big data: An overview of privacy enhancing technologies in the era of big data analytics
La strategia della consegna con i droni
Quando Amazon ha raccontato di voler arrivare alla consegna in 30 minuti usando i droni ha conquistato l’attenzione. C’è stato molto fideismo incuriosito e poca analisi economica. Dan Wang prova a fare il punto economico della questione e alla fine osserva che in questo momento non può essere conveniente, che è un’idea sfidante, che per ora i droni saranno usati preferibilmente in aree dove le strade sono scarse o poco praticabili, come in Africa (Flexport). Il tema è più ampio, come del resto intuisce Wang, quando paragona questa questione a quella delle auto che si guidano...
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