La storia dell’idea dei diritti dell’umanità, centro generativo della cultura illuminista, è ricostruita da Vincenzo Ferrone nel suo gran libro, pubblicato recentemente con Laterza. «La soluzione dell’enigma dell’illuminismo sta per larga parte racchiusa nella scoperta e nella sua appassionata lotta a favore dei diritti dell’uomo» dice Ferrone. Più che un movimento filosofico o intellettuale, l’illuminismo è stato una rivoluzione culturale. «Attraverso i suoi insegnamenti sulla necessaria identificazione dell’io nell’altro per conoscere se...
Approfondimenti
La net neutrality è politica. A New York. Grazie a Tim Wu
Tim Wu è accreditato per aver popolarizzato il termine net neutrality con il suo paper del 2003. E ora è candidato Lieutenant Governor di New York.
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A Threat to Internet Freedom from The New York Times – Video on Vimeo.
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Per proteggere internet da chi la regola male: Tim Berners-Lee e la Magna Charta per internet
Tim Berners-Lee, con la sua eloquenza da nerd eternamente timido negli speech pubblici, spiega a TED perché occorre una Magna Charta per internet: [hang1column width=”560″][hang1column] E’ un momento in cui chi non creda all’importanza di queste riflessioni può trovare il coraggio di ripensarci. Il Marco Civil in Brasile è stato adottato. Il Consiglio d’Europa ha raccolto in una guida i diritti dei cittadini che usano internet. Il Berkman Center studia il tema con la sua solita profondità. La Germania ci sta lavorando. In Africa se ne discute intensamente...
È possibile la neutralità delle piattaforme?
Uno studio del Conseil National du Numerique analizza la possibilità di introdurre il concetto della neutralità nell’ambito delle piattaforme, come Apple, YouTube, Facebook e così via. Altri potrebbero chiedere una interoperabilità delle piattaforme, in modo che non siano mondi a parte. Ma nella neutralità, il Conseil vede qualcosa di più, in termini per esempio di accesso ai dati. Le piattaforme hanno una posizione molto favorevole in un mercato a tre dimensioni: 1. offerta di servizi gratuiti agli utenti che in in cambio cedono dati su loro stessi 2. offerta di servizi per la...
Benigni, Siae, copyright. Guardiamoci un bel film
Nella piccola vicenda italiana del contributo per la copia privata sono riusciti a trascinare diversi autori amati dal pubblico. Evidentemente senza perdere tempo a spiegare bene loro di che cosa stavano parlando. È un’impressione che, soggettivamente, mi pare avvalorata dal comunicato stampa alla fine del post precedente. Ma è ancora più chiara con la comunicazione di Benigni e Bertolucci di ieri, all’Ansa. Dicono che l’equo compenso sulla copia privata «non è una tassa ma un giusto corrispettivo per chi produce creatività in questo Paese cercando e sperando di aiutarlo a...
Pnas e l’esperimento di Facebook
Come si ricorderà, Facebook ha svolto un esperimento su oltre 600 mila utenti per vedere se subivano l’influsso dello stato emotivo dei post scoprendo che la gioia o la depressione sono contagiosi e che i messaggi positivi inducono a pubblicare messaggi positivi, mentre i messaggi negativi inducono a pubblicare messaggi negativi. Gli utenti non erano stati avvertiti del fatto che Facebook avrebbe variato i post che ricevevano per via algoritmica in modo da poter osservare le loro reazioni. Facebook poteva farlo secondo i termini di servizio, ma comunque ha chiesto scusa. Pnas che ha...
Ma come fanno alla Siae…
Dopo Apple anche Samsung aumenta il prezzo dei telefonini a causa dell’aumento del contributo per la copia privata (DDay). La Siae si arrabbia. Gli autori fanno dichiarazioni. Il problema però è malposto. Le domande cui dovremmo rispondere sono: 1. Chi trae vantaggio dal diritto di copia privata? 2. Chi lo deve pagare? 3. Quando deve aumentare il contributo per copia privata? Avevo scritto un pezzetto su Nòva l’altro giorno in materia che offre qualche risposta. Riassumo: La Siae se la prende con Apple perché ha riversato tutto l’aumento, più l’Iva, sul prezzo finale...
Carta dei diritti dei cittadini all’epoca di internet
La prima riunione della Commissione di studio per la redazione di principi e linee guida in tema di garanzie, diritti e doveri per l’uso di internet si è svolta ieri alla Camera dei Deputati con la presidenza di Laura Boldrini. Ne verrà fuori una Carta dei diritti dei cittadini che vivono in un’epoca nella quale internet è tanto importante per tutti. I diritti fondamentali sono sempre gli stessi, ma la loro concreta salvaguardia non può non tener conto di una realtà tanto pregnante che è diventata la rete. Che in parte li valorizza, in parte li comprime. I filoni tematici proposti...
Il codice è codice, la legge è software: la cultura digitale è un diritto
Questo post è un po’ lungo… L’approccio Lawrence Lessig ha avuto l’intuizione fondamentale. Con il libro “Code and other laws of cyberspace” e l’articolo per Harvard Magazine “Code is law” del gennaio 2000 – scritti al culmine della irrazionale euforia per la bolla delle dot-com – ha contribuito ad aprire una strada: “Every age has its potential regulator, its threat to liberty. Our founders feared a newly empowered federal government; the Constitution is written against that fear. John Stuart Mill worried about the regulation by social norms in nineteenth-century...
Matematica della distanza tra aspettative e realizzazioni. Le regole su internet
Il modello matematico che si usa per studiare la distanza tra aspettative e realtà è di solito basato sulla velocità. Ma dovrebbe essere basato sull’accelerazione. Questo cambia le previsioni e soprattutto la soddisfazione. Per esempio. Le previsioni à la Mantellini sull’impossibilità di un contributo intelligente della politica italiana su internet sono basate su un metodo che prolunga il passato in una linea che prosegue verso il futuro. Non è una forma di scetticismo, è un metodo di previsione. (Che forse è migliorabile, ma questo lo vediamo dopo). Il contesto teoretico di...
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