Non è una grande scoperta. I politici faticano a essere credibili. Da una parte ce la mettono tutta per disperdere il loro capitale di credibilità, adottando una serie di comportamenti criticabili, o peggio. Da un’altra parte appaiono incapaci di incidere davvero sulla realtà che dovrebbero governare. Le promesse mancate, le cose fatte che non bastano mai, la grandezza dei problemi e l’impotenza del potere. Gli stati sembrano superati dalle aggregazioni sovranazionali ed erosi dalle altre dimensioni del potere, politiche o finanziarie. La realtà che dovrebbe essere governata...
Approfondimenti
Il senso di responsabilità per il commons internettiano
Ieri al dibattito “Reset democracy: Political Participation and Digitalization: Risk or Opportunity for Our Democracy?” organizzato dall’istituto italiano di cultura a Bruxelles e dall’omologo istituto tedesco, il moderatore Jacopo Barigazzi ha ricordato le tre questioni poste da Tim Berners-Lee sulle cure delle quali ha bisogno il web (Three challenges for the web, according to its inventor). Che cosa non va nel web di oggi secondo il suo inventore? Dice, appunto Tim Berners-Lee: 1) We’ve lost control of our personal data 2) It’s too easy for misinformation to spread...
Correlazioni e cause: social media, giornali, populismo
Walter Quattrociocchi esce lunedì 6 marzo con un nuovo articolo su Pnas. Analizza le echo-chamber che si formano sui social network studiando le interazioni di 376 milioni di utenti Facebook con più di 900 giornali e sistemi di produzione di notizie. Quattrociocchi dimostra che la teoria della “selective exposure” domina il consumo di notizie e crea diversi ambienti segregati e non comunicanti basati su diversi pregiudizi e diversi conformismi: in queste echo-chamber le notizie che contraddicono le opinioni dominanti vengono respinte o ignorate. Le false notizie che aderiscono...
Pisa. Il knowledge management nella media ecology
Ecco i primi contenuti del corso in “knowledge management” che tengo quest’anno all’università di Pisa. Il management, la gestione: etimologicamente e storicamente è l’interpretazione dell’educatore del cavallo e del cavaliere al maneggio. La conoscenza, un insieme di teorie, sperimentazioni, convinzioni, esperienze e regole di esperienza: formale – registrabile in modo proceduralizzato – e informale – cioè insito nella vita vissuta delle persone.
Corso pisa-1 dh-2017 from Luca De Biase
Grande Ethan! Un passo avanti sul tema: a chi giovano le notizie false e che cosa possiamo fare
Ethan Zuckerman scrive un grande pezzo sul tema delle notizie false (Medium: Stop saying “fake news”. It’s not helping). Va letto. Ma in sintesi dice che attribuire la responsabilità della vittoria di Trump alla disinformazione è purtroppo una forma di cattiva informazione. Che avvantaggia paradossalmente Trump. In quanto – e qui sta il punto – alimenta la sensazione che non esista buona informazione, che tutta l’informazione sia inquinata, che dei media non ci si possa fidare: con la conseguenza di rafforzare ogni tipo di manipolazione della realtà. La strada è costruire...
Una critica radicale della soluzione algoritmica al problema del falso online
Non è possibile affrontare il falso sui social network senza il ricorso a un po’ di algoritmi, visto il gigantismo del numero di post prodotti dal miliardo e rotti di persone che in media sono per esempio su Facebook ogni giorno. Ma gli algoritmi non possono risolvere il problema del falso sui social senza prendere in considerazione un insieme di operazioni editoriali, perché in fin dei conti la questione è politica, dice Henry Farrell che insegna scienza politica e affari internazionali alla George Washington University (chronicle). Chi ha ragione? Farrell è convinto che la forza e la...
Stanchi di sentir parlare di “notizie false”? Il peggio deve ancora arrivare
Certo che la bufala della pizzeria di Washington nella quale si diceva si svolgesse un sordido traffico pedofilo che ha convinto un uomo a fare un viaggio di sei ore in macchina per andare a salvare le creature, armato di un fucile, è ancora un record. L’uomo è stato arrestato anche se non ha sparato visto che non ha trovato traccia di quell’attività inumana. Ma molti altri hanno continuato a scriverne online sostenendo che la bufala era il fatto che l’uomo non avesse trovato nulla di illegale nella pizzeria… (NYTimes). La quantità di notizie false che circolano è...
Per la bonifica dell’ecosistema dei media. Un passo alla volta
Abbiamo capito che la diffusione di false informazioni è un problema che si può affrontare soltanto progettando qualcosa di nuovo. Nel senso che non si torna indietro, si può solo andare avanti: in una società nella quale la classe dirigente tradizionale e le autorità culturali tradizionali hanno perso credibilità, ma in una società nella quale le nuove piattaforme sono troppo “algoritmiche” e generano relazioni e informazioni indistinte e indistinguibili. Occorre un progetto per il discernimento che serva a valorizzare la qualità. Occorre una teoria, una narrazione, una forma di...
«Making journalism great again»
Jack Shafer, su Politico, scrive, giocando sullo slogan principale del nuovo presidente che è stato eletto negli Stati Uniti: «Trump Is Making Journalism Great Again». Perché la connessione tra il trumpismo e la post-truth society potrebbe riportare in auge chi fa giornalismo, cioè informazione con un metodo di qualità, basato su un accuratezza, indipendenza, completezza e legalità; sempre che la campagna trumpiana contro quella che chiama la stampa d’élite non convinca le popolazioni a stare dentro le loro echo-chamber dove vengono informati da pseudonotizie che gratificano le loro...
Fake news. Opportunità per i giornali
Una ricerca del Reuters Institute for the study of journalism trova che in gran parte gli editori di giornali pensano che l’ascesa delle fake news online sia un’opportunità per il loro business (ReutersInstitute). In our survey of 142 leading Editors, CEOs and Digital Leaders for this report: 70% said worries over the distribution of fake/inaccurate news in social networks will strengthen their position, while… 46% say they are more worried about the role of platforms than last year 56% say Facebook Messenger will be important or very important part of their offsite initiatives...
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