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Joi Ito: The Practice of Change

I strongly recommend reading and commenting Joi Ito’s The Practice of Change. How I survived being interested in everything. Joi starts with an Abstract: “Over the last century civilization has systematically supported a market- based approach to developing technical, financial, social and legal tools that focus on efficiency, growth and productivity. In this manner we have achieved considerable progress on some of the most pressing humanitarian challenges, such as eradicating infectious diseases and making life easier and more convenient. However, we have often put our tools and...

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I social network sono teatro

QuHarrison Terry su Medium scrive un articolo da approfondire: A Primer on Digital Humans, Meet the lifelike creations gaining fame and followers in the real world Come spiega nel titolo, l’Autore discute intorno all’emergere nei social network di influencer digitali. Costruiti da creativi di varia estrazione, professionali o dilettanteschi, offrono la loro storia e il loro carattere in rete esattamente come gli influencer umani. Ma non esistono se non nella fantasia di chi li ha creati e delle migliaia o dei milioni di persone che li seguono. Che cosa sono? Per alcuni sono come i...

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Gli occhi dell’umanità

Questo post prende spunto da due letture: – Mauro Carbone, Des pouvoirs del l’archi-écran et de l’idéologie de la “transparence 2.0”, in Des Pouvoirs des écrans, sous la direction de Mauro Carbone, Anna Caterina Dalmasso et Jacopo Bodini, éditions Mimésis, 2018 – Simone Arcangeli, L’occhio della macchina, Einaudi 2018 L’estetica Mauro Carbone, filosofo che insegna a Lione, traccia una via estetica per l’esplorazione della società avviluppata dalle conseguenze della tecnologia che si esprime nello schermo: la filosofia della percezione lo conduce a porsi domande...

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Promemoria, qualche vecchio post sul giornalismo

Dedicato alla discussione che faremo tra pochi giorni sul mestiere di giornalista per la televisione pubblica, a Lugano. Qui c’è una lunga (troppo) storia di riflessioni sul giornalismo nel contesto digitale. È come una una macchina del tempo. Che passa molto più lentamente di quanto sembri… Il giornale non è la sua carta 2006 La carta costa troppo 2007 Come sarà un giornalista 2007 Inquinamento dell’informazione 2008 Ecologia dell’attenzione 2009 Senza giornalisti 2009 Alba di un nuovo giornalismo 2010 Chi spera non aspetta 2010 Metodo giornalistico 2011 Ecologia...

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Media ecology: fuor di metafora

Al Moebius quest’anno si parla anche di ecologia dei media. Sabato 6 ottobre 2018, a Lugano. La media ecology è restata a lungo una disciplina metaforica. O meglio. Chi la propone la vede come una realtà, ma chi ne sente parlare dedicando al concetto un’attenzione superficiale può essere tentato di considerarla una metafora: il mondo dei media è complesso e interdipendente, “un po’ come” un ecosistema. Ma fermarsi all’idea di metafora conduce a perdere occasioni di conoscenza e di azione. Per quello che ne so, l’idea di “ecologia dei...

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L’informazione è la manutenzione della formazione

L’informazione è la manutenzione della formazione. Si impara e poi la vita, o quello che se ne sa, si incarica di sfidare quello che si impara, generando una sorta di aggiornamento continuo. Già. L’informazione è la manutenzione della formazione. È una di quelle frasi che a forza di dirle, te ne convinci. Intendiamoci, il concetto di ”informazione” cui si fa riferimento qui è quello che riguarda la conoscenza su come stanno le cose nel presente: l’attualità, insomma, sia nella sua versione intesa come “cronaca” sia nella sua accezione di “analisi delle notizie”. E l’idea di “formazione” cui...

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YouTuber su Netflix

Il sogno degli youtuber era di venire scoperti dalla televisione tradizionale. Oggi è di venire incaricati da Netflix di realizzare una serie. È successo in Brasile a KondZilla (TubeFilter). Gli youtuber emergenti hanno in comune una caratteristica: sono impegnati in una grande causa per cambiare il mondo, dicono a Trendwatching: “Gli attivisti DeRay Mckesson (USA), Julia Tolezano (Brasile), Boniface Mwangi (Kenya) e Gurmehar Kaur (India) si occupano di grandi questioni e ammassando grandi numeri di follower”.

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Umanamente aumentati: individui, dividui, plurali

Di solito, non si guarda il cannocchiale. Lo strumento allunga lo sguardo oltre il limite al quale sono confinate le lenti naturalmente contenute nell’occhio. Di solito, si guardano le stelle. Allo stesso modo, non si guarda lo schermo del telefono. Ci si guarda dentro. Lo strumento elettronico allunga lo sguardo in tutte le direzioni, lo curva dietro la porta, lo lancia verso la piazza, lo porta alla presenza di un’altra persona che si trova in un altro continente, lo riporta a casa per controllare che tutto vada bene quando non siamo presenti…: insomma, la vista si infila...

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Dipendenze digitali, educazione e libertà

I figli di Steve Jobs non erano autorizzati a usare l’iPad. I figli di Bill Gates avevano accesso al personal computer in tempi contingentati. Evan Williams, fondatore di Blogger, Twitter e Medium, non dà il tablet ai figli. Secondo Adam Alter, quei grandi della tecnologia ne conoscono anche i difetti. I pericoli. Le piattaforme più popolari online sono progettate in modo da attirare l’attenzione delle persone per indurle a usare quegli strumenti il più possibile. Lo smartphone è la tecnologia persuasiva per eccellenza. Ormai la gente guarda lo schermo del telefono anche 150 volte...

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Domani e dopodomani

Roy Amara, un tempo presidente dell’Institute for the Future, ha espresso una grande verità non ovvia (attribuita anche ad altri ma sua): “Tendiamo a sovrastimare gli effetti a breve termine di una tecnologia e a sottostimare i suoi effetti nel lungo termine” (“We tend to overestimate the effect of a technology in the short run and underestimate the effect in the long run”). Gli umani sembrano disegnati meglio per reagire ma sanno anche pianificare. L’osservazione di Daniel Kahneman secondo la quale nella maggior parte dei casi gli umani decidono in base...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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