Il nome era stato scelto per una serie di motivi, nessuno dei quali prevalente. Molti pensavano che fosse essenzialmente un grido di gioia, magari adatto al surf, come allora si chiamava la navigazione in internet. Secondo i più sofisticati, ricordava i personaggi di una storia dei Viaggi di Gulliver. E molti invece spiegano che andava bene come acronimo per frasi da nerd tipo “Yet Another Hierarchically Organized Oracle” oppure “Yet Another Hierarchical Officious Oracle”. Yahoo!, con il punto esclamativo, divenne certamente una storia da pionieri. Ho visto i fondatori...
Attenzione media
Jeff Bezos e la filantropia per i giornali
Una bellissima intervista di Massimo Russo a Jeff Bezos sulla Repubblica. Un uomo chiaro e netto. Con un senso del limite e della possibilità di superarlo. Chi lo ha incontrato ricorda la sua risata, gli occhi accesi e a tratti persino empatici, le parole dirette e semplici: si ritrova tutto molto ben descritto nel pezzo di Massimo. Un passaggio però merita una discussione. Quando commenta il modello di business dei giornali: A proposito di passioni, a titolo personale lei ha acquistato il quotidiano Washington Post. I media tradizionali hanno un futuro? E sarà un settore basato sulla...
Dati e critica dell’infosfera italiana
Un gruppo di ricerca dell’università Suor Orsola Benincasa ha raccolto una quantità di dati sull’infosfera italiana e sul modo degli italiani di informarsi. E li ha classificati secondo uno schema critico che aiuta a vedere gli effetti di filtro algoritmico, le concentrazioni di attenzione, la difficoltà di ridefinire l’autorevolezza delle fonti e molto altro (Infosfera italiana 2016, pdf.).
Brexit: la Chernobyl dell’ecologia dei media
Le bugie che hanno convinto tanti inglesi a votare per la Brexit sono state parte di un inquinamento mediatico che ha provocato danni incalcolabili alla società (Economist). Viste le conseguenze, quell’inquinamento mediatico durato anni che ha diffuso panzane sul funzionamento dell’Europa è una specie di Chernobyl dell’ecologia dei media. Nello stesso tempo l’Europa si deve domandare se non si debba curare il suo eccesso di tecnocrazia (Miopia). È il punto di partenza della “lezione” proposta alla Media Ecology Association in occasione del conferimento del...
Appunti per #SocialCom2016 – Ancora sul giornalismo
A SocialCom2016 si discute dell’evoluzione della comunicazione. E ci sta anche un dibattito di giornalisti che parlano del futuro del loro mestiere. Mi domando se questa discussione sul futuro dei giornali abbia un minimo di interesse al di fuori del mondo dei giornalisti e degli editori. Ho il sospetto che se ne parli con passione ma in modo vagamente autoreferenziale. Anzi, il punto è probabilmente proprio che il destino dei giornali è considerato rilevante solo nella misura in cui i giornali sono considerati rilevanti. Se i lettori – specialmente giovani – non leggono i...
Trump. L’apparente autenticità della scorrettezza
Secondo il pezzo pubblicato da David Weinberger su Nòva ieri, Donald Trump ha successo sui social network perché usa un linguaggio diretto senza tener conto delle regole della buona educazione e della correttezza politica. Insomma sembra dire quello che pensa. Sicché la sua voce appare autentica a coloro che sono sempre più insofferenti del linguaggio preciso e controllato di chi crede nel rispetto della diversità delle condizioni sociali e culturali. Cioè alle persone di destra che sono sempre più insofferenti delle conquiste civili delle minoranze, delle donne, delle opinioni ed esperienze...
Andreas Graefe. Il giornalismo automatico è credibile
Andreas Graefe sta studiando il giornalismo automatico. Associated Press, Forbes, e altri stanno già usando algoritmi e procedure automatiche per produrre articoli che vanno in linea. Si tratta naturalmente soprattutto di articoli finanziari o di sport, dove ci sono molti numeri e frasi relativamente stereotipate. Ma il sistema funziona e promette bene, per la moltiplicazione dei contenuti prodotti, la loro accuratezza, tempestività e persino personalizzazione. Naturalmente molti si preoccupano che questo porti via il lavoro ai giornalisti. La cosa è più complicata di così. Uno studio di...
Il giornalismo dell’innovazione. Due appunti e un pezzo di contesto
Esiste un genere, il giornalismo dell’innovazione, che si occupa di informare su un argomento trasversale, dai confini labili, dall’importanza crescente. Un pezzo di Brian Rashid su Forbes offre un’idea: Innovation journalism is a form of journalism that cuts across the traditional story areas. Instead of just being limited to writing about one field or area, i.e. politics, technology, celebrity or sports, innovation journalism covers the whole story. Where traditional journalism relies on silos, innovation journalism eliminates them. Where traditional journalism sees...
Questo sì che è un paradosso!
Il paradosso è in questo titolo di Narrative Science (l’azienda che fa il software con il quale per esempio Forbes scrive automaticamente alcuni dei suoi servizi di informazione finanziaria): “Using Artificial Intelligence to Personalize Communications“. Che la personalizzazione sia fatta da intelligenza artificiale è paradossale. Certo, andando oltre il titolo, il senso dell’articolo si capisce meglio. Ma è chiaro che il messaggio del Cluetrain Manifesto, quello per il quale la voce del marketing doveva essere sostituita dalla voce umana nella relazione tra aziende e...
Commenti