Auguri. Tanti auguri. E buoni propositi. Per quanto riguarda questo blog il proposito è quello di fare una serie di cinque puntate sul rapporto tra le strutture dell’informazione e la formazione della comunità.
Tra le due questioni c’è una relazione complessa: si può dire che l’informazione dà forma alla comunità, ma anche che l’informazione nasce dalle esigenze della comunità. Il futuro del sistema dell’informazione e il destino della comunità sono strettamente legati. L’esperienza della pandemia, delle clausure, della crisi economica e dell’intervento pubblico pensato per superarla è un insieme di fatti molto significativo per poter riflettere su questa questione. Per un nuovo, nuovo inizio, il collegamento tra la comunità e la sua informazione va compreso e se possibile ridisegnato.
Un nuovo inizio è sotto gli occhi di tutti
Il 2021 può essere l’inizio di un nuovo inizio. Per grandi e piccole cose. Nelle grandi prospettive planetarie, arriva il vaccino e comincia la presidenza di Joe Biden. Il Regno Unito allarga la Manica e i paesi europei cambiano paradigma indebitandosi solidarmente per definire insieme la prossima generazione della loro unione. Intanto la Cina si avvicina alla leadership globale, senza fretta. E il numero di economisti che preconizzano la fine del capitalismo selvaggio degli ultimi quarant’anni aumenta abbastanza da fare pensare che un ripensamento possa effettivamente essere avviato. Ma è proprio nelle piccole questioni della vita quotidiana che sembra ancora più probabile un cambio di prospettiva: si direbbe che le clausure decise per frenare la pandemia abbiano fatto scoppiare alcune contraddizioni, mandando in crisi certi pendolarismi vagamente frenetici, rivitalizzando alcuni sottovalutati spazi domestici, riorganizzando i luoghi del lavoro, abbattendo il consumismo più inconsapevole, espandendo e normalizzando la presenza della tecnologia digitale nella vita quotidiana ma proprio per questo rendendo più piacevoli e straordinarie le relazioni fisiche tra le persone e il loro ambiente. Emerge come un nuovo bisogno di equilibrio proprio mentre impazza il radicalismo delle opinioni di parte. Si tratta di un insieme di occasioni che mostrano possibilità alternative più che scelte compiute. Ma in un mondo precedentemente dominato da una sorta di pensiero unico, la scoperta di nuove possibilità è un cambiamento di grande profondità.
Dalla smart city alla wise city, si potrebbe dire. Ma perché tutto questo abbia conseguenze stabili e magari anche progressive, inclusive e sostenibili, occorre una precondizione fondamentale. Occorre una crescita importante della dimensione della comunità. Il che implica un cambio di marcia nel sistema dell’informazione.
Da sempre, la comunità è un insieme di persone che coltivano relazioni personali in base a regole che, spesso, si definiscono intorno alla gestione di risorse comuni. Tradizionalmente, queste risorse potevano essere soprattutto materiali. Oggi, nell’epoca della conoscenza, diventano essenzialmente culturali.
Oggi, la comunità è costruita e modellata dalle dinamiche della comunicazione, che anche etimologicamente è una “messa in comune” di conoscenze. La comunicazione è un processo che avviene in una mediasfera – un ecosistema mediatico – composto da strutture tecnologiche e narrative di grande complessità. La conoscenza messa in comune può avere componenti diverse: dall’informazione razionale e documentata sulla condizione attuale della società, alla trasmissione di messaggi empatici ed emotivi, valoriali e ideologici che compattano o raggruppano la società. Nell’insieme, questa conoscenza messa in comune può modellare la comunità in modi altrettanto diversi, liberando o manipolando le energie culturali, sulla scorta dell’ambiente mediatico, dei format prevalenti e delle narrative circolanti, fino ai singoli messaggi. Il discernimento che fa passare certe informazioni e non altre, i modelli di sostenibilità delle strutture mediatiche, l’inclusività o esclusività dei format e delle piattaforme, hanno conseguenze fondamentali nella struttura sociale emergente.
Ancora tanti auguri! Nella prossima puntata: quali scenari per il sistema dell’informazione?
La serie:
Formazione di una comunità informata.
Puntate:
Introduzione
Scenari
Economia
Editoria
Strategie
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