The emotion for the massacre of Paris is seething. In Paris I studied. I found friends for life. I suffered the disappearance of the great masters. I worked. I spent some wonderful moments with my loved ones. I cry for the massacre. I listen to the real experts’ recipes and I hope they will find a sensible solution. I can only think. And here is what I think. It is not the first time that this sort of thing happens. We were not always victims. The Europeans have often done the same to other people in the past. When British politicians and soldiers fired on the crowd calling for non-violent...
visioni
Leadership culturale nell’architettura dell’informazione
Oggi al Summit dell’Information Architecture gli interventi hanno mostrato, a mio parere, come la ricerca dell’essenziale sia l’obiettivo di un grande percorso di progettazione. Mentre Dan Klyn, Luisa Carrada, Massimo Crucitti e Luciano Floridi parlavano si leggeva un sottotesto. L’infosfera nella quale appunto opera l’architettura dell’informazione è un sistema complesso (v.o. “a mess”). Non è un insieme di problemi e soluzioni. Si descrive per mappe, si modella in modo semplice, se ne parla con brevità, precisione e leggerezza. In un...
In hyperhistory, justice is about redistribution of knowledge
Here is a sort of speech. There is an idea about they way we should call our age and a discussion about some consequences of that idea. What do you think?
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Un grande balzo di paradigma. State of the net 2015
L’apparizione del testo scritto è considerata tradizionalmente lo spartiacque tra la preistoria e la storia. In questo nuovo millennio, mentre si assiste a una grande trasformazione delle condizioni della vita quotidiana, si stanno anche ponendo le basi per un nuovo passaggio di paradigma. Il testo scritto su pergamena, papiro, cera o carta, per sua natura, richiede un sapere specifico, avviene attraverso un impegno volontario, impiega risorse scarse e impone una scelta intorno alla qualità di ciò che va scritto: sicché la storia è scritta in modo che resti ciò che è considerato importante...
Parcellizzazione e algoritmo
Il dibattito intorno alle conseguenze dell’intelligenza artificiale applicata alla lettura dell’immensa conoscenza raccolta in rete e che prende decisioni come un’ontelligenza collettiva avanza ogni giorno nella prospettiva biforcata che da un lato guarda alla disruption esponenziale e dall’altro lato vede il temuto avvento di macchine superiori alla civiltà umana. Gli articoli in basso ne danno qualche conto. Un punto di partenza può essere osservare che la narrazione iperfinanziaria conduce a incentivare ogni sviluppo che parcellizza il lavoro umano in piccoli...
Il linguaggio dell’innovazione, a Camogli
Danco Singer mi ha chiesto di parlare al Festival della Comunicazione di Camogli sul tema “linguaggio dell’innovazione”. L’ho fatto ieri. Ed ecco alcuni appunti. L’innovazione non è una novità. L’innovazione è certamente qualcosa di relativamente nuovo ma ha importanti conseguenze, cambia il corso della storia (o almeno il corso di una storia), perché viene adottata dalla popolazione o dal mondo cui è rivolta ed entra a far parte della sua vita, trasformandola (spesso di poco, talvolta di molto). Il linguaggio è ovviamente un codice complesso che serve a...
Luciano Floridi. Le domande dei filosofi
«Science is the pursuit of truth and philosophy is the pursuit of meaning», dice più o meno Moriz Schilck. Splendido articolo di Luciano Floridi: What is a philosophical question? Contiene almeno una risposta: sì, la filosofia è necessaria allo sviluppo umano. L’articolo va letto. Non è sensato riassumerlo se non usando lo stesso abstract: There are many ways of understanding the nature of philosophical questions. One may consider their morphology, semantics, relevance, or scope. This article introduces a different approach, based on the kind of informational resources required to...
A world without work
Un articolato ragionamento sulla fine del lavoro sull’Atlantic va letto. Intanto lo segnaliamo qui, ma poi ci torniamo. In 2013, Oxford University researchers forecast that machines might be able to perform half of all U.S. jobs in the next two decades. The projection was audacious, but in at least a few cases, it probably didn’t go far enough. For example, the authors named psychologist as one of the occupations least likely to be “computerisable.” But some research suggests that people are more honest in therapy sessions when they believe they are confessing their troubles to a...
Clima. Oltre gli scienziati esistenzialisti. La politica come problema scientifico
Un lungo pezzo di Esquire (da leggere con calma) descrive il dilemma esistenziale degli scienziati che studiano il cambiamento climatico. Il consenso generale è stabilizzato: l’effetto serra dovuto alle emissioni umane di gas come CO2 e metano ha cambiato il clima sul pianeta in maniera molto sensibile. Gli scenari sul futuro si dividono un poco, non molto, intorno alle possibilità che restano per salvare le zone costiere del pianeta dall’innalzamento del livello dei mari dovuto allo scioglimento dei ghiacci. I timori si addensano sulla possibilità che si avviino effetti a spirale...
Quanto lavoro creano ed eliminano i computer?
Secondo Vivek Wadhwa, della Singularity, eliminano nel breve termine più di quanto creino. Secondo altri non sarà un problema. I tecno-tecnici della Singularity possono pensare che l’abbondanza digitale sostituisca il bisogno di lavorare. Ma gli “umanisti” della Singularity si preoccupano. An inconvenient truth that the technology industry doesn’t want to face is that automation always eliminates more jobs than it creates. Technology provides tremendous benefit and can uplift humanity, but for the workers who are impacted, it causes unemployment and despair. The changes that...
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