Una ricerca di Douglas Leith, Trinity College Dublin, mette a confronto alcuni browser per vedere quanto salvaguardano la privacy e quanto comunicano informazioni a server terzi. Brave risulta molto amico dell’utente. Edge e Yandex sono più amici dei sorveglianti. Chrome, Firefox e Safari sono più o meno in mezzo.
Ecco il paper:
“Web Browser Privacy: What Do Browsers Say When They Phone Home?” di Douglas J. Leith, School of Computer Science & Statistics, Trinity College Dublin, Ireland
ricerche
Strategia italiana per l’intelligenza artificiale in preparazione
Uno studio per la Commissione Europea mostra come 14 stati membri dell’Unione abbiano una strategia nazionale per l’intelligenza artificiale. L’Italia non è tra questi, anche se il processo per pubblicare la sua strategia nazionale è in corso e arriverà a compimento presto. (AI Watch – Artificial Intelligence in public services). L’Italia, se il piano andrà in porto, avrà un coordinamento dei centri di ricerca, un sistema di decisione interministeriale, più di due miliardi da investire in tecnologie connesse. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale che il settore pubblico ha già...
McKinsey: quanto ci metteranno i vari settori a ritornare alla loro dimensione economica pre-covid?
Secondo McKinsey, alcuni settori impiegheranno molti anni per ritornare al livello di contributo al Pil che avevano prima dell’epidemia. I settori più colpiti, da questo punto di vista, ci metteranno anche cinque anni a recuperare il livello perduto. Eccoli:
– arte, divertimento
– ospitalità, ristorazione
– servizi per l’educazione
Vedi: COVID-19 recovery in hardest-hit sectors could take more than 5 years
Twitter, Trump, Facebook. Un momento di riflessione per la media ecology
La questione Twitter-Trump-Facebook è una nuova tappa della trasformazione del significato sociale e mediatico di quei dispositivi che abitualmente si definiscono media sociali. Questo è un post di ricerca per avanzare nel ragionamento che serve a intravvedere dove tutto questo ci può portare. I dipendenti di Facebook che con coraggio hanno preso posizione pubblicamente su Twitter contro la decisione di Mark Zuckerberg di non rimuovere il post di Donald Trump che incita alla violenza dopo aver chiamato “teppisti” i manifestanti che protestano per l’assassinio di George Floyd commesso da un...
Istruzioni per iscriversi alla nuova newsletter
È ripartita la newsletter. La dedico per adesso alla media ecology. C’è bisogno di pensare ai media come parte integrante dell’ambiente: viviamo l’ambiente con la mediazione dei media che a sua volta ci influenza. Possiamo vivere in un ambiente sano o inquinato. Abbiamo cominciato a lavorare su questa metafora che è sempre meno una metafora tanto tempo fa. C’è bisogno di accrescere la nostra consapevolezza.
Per iscriversi alla newsletter:
Il primo numero è qui:
Le parole di Herzog su tecnologia e regia
Esplorazione degli spazi a OpenZone
Gli uffici, le connessioni digitali, le abitazioni, si stanno fondendo in una nuova definizione del lavoro e della vita. le aziende reagiscono velocemente forse troppo. O forse troppo lentamente: erano decenni che si potevano fare le riunioni online. Ma l’esperienza del lockdown non passa senza lasciare tracce: Twitter dice ai collaboratori di andare in ufficio quando vogliono. Facebook annuncia che manderà il 50% dei suoi 45mila lavoratori in remote working. Un quarto dei lavoratori di Facebook, intervistati, hanno detto che se andranno in lavoro da remoto andranno ad abitare in un’altra...
Futuranetwork per scrivere sulla stessa pagina
Futuranetwork è partito. È una rete di persone e organizzazioni che cercano di costruire una cultura del futuro, basata sui fatti di oggi e su forme di narrazione trasparenti e condivise. Gli articoli pubblicati su Futuranetwork sono a disposizione di chi li voglia ripubblicare citando e linkando la fonte anche sulla carta. Enrico Giovannini, Frans Timmermans, Piero Angela e molti altri erano alla presentazione di ieri. Futuranetwork non è un giornale ma un luogo di scambio e collaborazione. Darò una mano. E spero che possa dare un contributo: il nostro paese è fortissimo, nonostante tutto...
Pisa. Knowledge management 2020. Valori
La quinta lezione del corso di knowledge management è dedicata al rapporto tra il valore e i valori. Il progetto di innovazione per il life long learning che gli studenti stanno sviluppando si inserisce inevitabilmente in un contesto culturale ed economico: il valore che economicamente viene riconosciuto a un’iniziativa che non funziona se non tiene conto dei valori fondamentali che deve liberare. Questa è la quinta e ultima parte della dispensa di quest’anno dedicata al knowledge management.
Le lezioni precedenti:
1. Conoscenza
2. Economia
3. Management
4. Interfaccia
5. Valori
Disunione Europea: dal tracing al fisco
A quanto pare nelle applicazioni per il tracciamento dei cittadini che dovrebbe servire a informare chi sia stato in contatto con una persona contagiosa per il Covid-19, i paesi europei vanno in ordine sparso. Il Regno Unito e la Francia hanno un approccio centralista, con una raccolta di dati dei contatti in un server centrale. Mentre Italia e Germania puntano sulla registrazione a bordo del cellulare e dunque un approccio decentralizzato. (FT). Sembra che la struttura dello stato non riesca a non proiettarsi sulla struttura del tracciamento: Francia e Regno Unito fanno una quota tra un...
Pisa. Knowledge management 2020. Economia della conoscenza
Abbiamo esplorato alcuni dei temi svelati dalla ricerca sulla conoscenza di alcuni grandi maestri come George Lakoff, Marshall McLuhan e Thomas Kuhn. Oggi parliamo di economia della conoscenza. Il mercato è un sistema informativo perfetto? L’innovazione crea nuovi mercati? Qual è il valore della conoscenza? Come cambia tra le diverse culture?
Quest’anno ci sentiamo a distanza. E lavoriamo molto online. Questa è la seconda parte della dispensa di quest’anno.
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