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La simulazione dei futuri possibili. Il terzo libro di Cosimo Accoto

La simulazione digitale è un nuovo catalogo del reale. I computer producono futuri possibili. Il catalogo Ikea è un un punto di partenza narrativo. «La gran parte delle immagini di mobili che vediamo nel famoso catalogo della multinazionale svedese Ikea nascono, oggi, come simulazioni computazionali. Così quegli oggetti sono digitalmente dentro una macchina prima di essere fisicamente nel mondo. Esistono come oggetti-immagine. Anche le rappresentazioni degli ambienti in cui si collocano figurativamente questi oggetti-immagine sono il frutto della grafica computerizzata. Che è in grado, ai nostri giorni, di simulare cucine, bagni, soggiorni, camere da letto. In maniera estremamente realistica. Luci. Ombre, colori, forme, tagli, viste: tutto viene ricostruito attraverso computer e programmi software di modellizzazione e simulazione spaziale. Più del 75 per cento delle immagini che vediamo sfogliando le pagine del catalogo non sono più o non sono mai state fotografie del reale. Non sono scatti di contesti abitativi o di oggetti di arredo che chiameremmo reali. Sono ricostruzioni digitali di natura mimetica e simulativa riproducono il modo dentro e attraverso una macchina-computer». Così comincia il nuovo libro di Cosimo Accoto, Il mondo in sintesi. Cinque brevi lezioni di filosofia della simulazione”, Egea 2022. Ne parliamo in questo post. Che più che una recensione è un invito alla lettura.


Gli argomenti del libro:

  • Il catalogo del reale – Mondo, modello, esperimento, simulazione
  • 01, nessuno e centomila volti – Deep fake, digital twin, synthetic data
  • Impossibile? – Bit e qubit, computer e simulazioni quantistiche
  • Il codice si fece carne – Biologia di frontiera e nuove frontiere
  • Metaversi – La computazione si fa nuovo mondo

Ci sarebbe così tanto da scrivere di questo libro che forse è meglio leggerlo. Qui diamo solo un taglio dei mille possibili.


La sceneggiatura di un nuovo film si sta scrivendo nei laboratori dell’innovazione digitale più sensibili alla qualità della vita. 

In questa nuova sceneggiatura non è la tecnologia a sfuggire al controllo degli umani. Non siamo in una Matrix nella quale le macchine hanno preso il controllo e hanno asservito gli umani usando la più grande forza-debolezza degli umani: la loro capacità di immergersi nelle storie.

In questa nuova sceneggiatura a sfuggire dal controllo e diventare pericolosi sono i sistemi composti da macchine e umani che sono stati progettati male, senza pensare alle loro logiche costitutive, all’integrazione dei loro moduli, ai modi con i quali sono testati. In questi sistemi composti di umani e macchine, certi moduli vanno in contraddizione con gli altri, certi moduli si separano in echo-chamber e loop autoreferenziali, certi moduli si rendono indisponibili alla comunicazione. O semplicemente non funzionano. 

La storia che si dipana non è una storia di umani contro macchine, ma di insiemi umano-macchina che si contrappongono, seguendo le loro logiche costitutive e progettuali. 

Questi sistemi sono una rivelazione. Gli ingegneri che progettano le macchine non possono fare bene il proprio lavoro senza confrontarsi con i ricercatori che si occupano di scienze umane. I metodi di progettazione diventano interdisciplinari: proprio perché sono composti di macchine e umani questi sistemi non possono essere semplicemente studiati come macchine, vanno pensati e testati come insiemi di macchine e umani. Il che comporta una complessità maggiore ma anche una consapevolezza infinitamente più grande delle loro conseguenze. 

Alex ‘Sandy’ Pentland conclude con un suo saggio il terzo libro di Cosimo Accoto e arricchisce il lettore della trilogia di una ulteriore linea interpretativa affascinante. 

Accoto lo sa. In fondo la sua incursione nel mondo della simulazione è densamente motivata da un sottotesto che Pentland alla fine rivela.

Cosimo Accoto, filosofo che ha potuto lavorare al MIT e confrontarsi con le più avanzate costruzioni della tecnologia, riconoscendone l’impatto culturale e sociale, è un esploratore che va alla frontiera e torna a raccontare quello che ha visto, in base a una griglia interpretativa nella quale “ciò che è” si mescola costantemente con “ciò che può essere”. L’innovazione, del resto, è una forma di esplorazione del possibile e la sua conseguenza operativa è l’evoluzione degli umani, che avviene per via biologica e culturale insieme, come ci potrebbe dire forse Telmo Pievani se ci volesse scusare per questa sintesi.

La trilogia di Accoto è partita dalla comprensione della “programmazione”, dunque della produzione di dati, è passata per lo studio dell’”automazione”, per esempio dell’impatto dell’intelligenza artificiale, e arriva a esplorare la “simulazione”. La capacità di creare modelli cui i dati danno “vita” e gli algoritmi danno adattabilità al mutare delle condizioni della realtà, di fatto crea una nuova realtà: la simulazione non si limita certo alla contraffazione, dice Accoto, è in effetti anche una metodolotia che avvia un originale percorso di conoscenza.

Il terzo libro della trilogia, “Il mondo in sintesi”, percorre una carrellata di possibilità della simulazione resa possibile dalle più avanzate tecnologie e dalle più innovative ambizioni. Parla di simulazione della carne da mangiare e dei volti umani per comunicare, parla di monete virtuali e di metaversi, parla di gemelli digitali delle macchine e del modello di simulazione del pianeta Terra. Ma soprattutto si interroga su che cosa significhino questi diversi modi della simulazione per quanto riguarda le modificazioni del modo che gli umani hanno di vedere il mondo.

Con il sottotesto del quale si diceva. La simulazione potrà accelerare la comprensione e la consapevolezza tanto da generare un percorso di salvezza per un’umanità che si sta autodistruggendo?

Pentland pensa di sì. Ma pensa che la risposta reale verrà dalla capacità di chi progetta i nuovi sistemi umano-macchina di seguire un metodo adatto a produrre risultati di valore. Il che significa nella sua ottica recuperare una progettazione di comunità, con architetture distribuite, rifiutando la concentrazione del potere e della conoscenza in poche organizzazioni economiche e politiche.


La trilogia di Cosimo Accoto:


Foto: “Simulated Bubble Chamber” by Erik Charlton is licensed under CC BY 2.0.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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