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L’ineguaglianza, l’ascensore sociale e il lavoro del futuro

Mentre si va avanti nella ricerca sul lavoro del futuro – grazie ai commentatori e contributori – vale la pena di soffermarsi su alcuni fatti osservati nelle precedenti puntate. Qualunque aspetto particolare rischia di essere parziale: quindi scegliamo gli argomenti abilitanti, quelli che generano conseguenze… In questo caso, sottolineo una variabile di questo tipo, citata in uno dei primi due articoli: la crisi dell’ascensore sociale in Italia. L’Italia è con gli Stati Uniti e il Regno Unito il peggior paese in termini di funzionamento dell’ascensore...

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Il lavoro del futuro. Una ricerca. (Vuoi contribuire?)

Il Sole 24 Ore sta da tempo conducendo una campagna di sensibilizzazione sulla necessità di operare nuove policy per aumentare l’accesso al lavoro, specialmente dei giovani, e per migliorare le politiche attive per i meno giovani che perdono il lavoro. Il giornale non è certo isolato in questa convinzione. Casomai sono diverse le valutazioni sull’intensità del problema e la priorità delle misure da prendere. Si parla di riduzione del cuneo fiscale, di riduzione dell’orario di lavoro per gli anziani a patto che il tempo così liberato sia occupato da nuovi assunti giovani, di...

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Uber cerca di sostenere la sua valutazione virtuale

Con tutti i guai che ha, Uber cerca di farsi confermare la megavalutazione virtuale di 68 miliardi di dollari. Ma non essendo quotata deve usare qualche trucco: vendere a sconto sul mercato secondario e vendere ad alta quotazione una piccola parte di azioni nuove (Bloomberg). L’Arabia Saudita aveva investito quasi 3.5 miliardi di dollari per il 5% dell’azienda l’anno scorso: non si può farle fare brutta figura (FT, su Google “Uber crafts share sale plan to prop up valuation”). Se fosse quotata, Uber avrebbe perso valore, con gli scandali, la sconfitta in Cina e...

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Le api mandano il segnale: è tempo di pensare al tempo

Le api, dicono gli allevatori associati nell’Unaapi, hanno ridotto la produzione di miele dell’80% e non riescono a fare il servizio di impollinazione per l’agricoltura. A causa del caldo eccessivo. Il miele italiano vale circa 50/60 milioni ma il contributo delle api all’agricoltura attraverso l’impollinazione è stimato in 2,6 miliardi (nel 2014 la riduzione di produzione di miele era considerata legata all’uso di prodotti chimici, oggi al cambiamento climatico: Sole). È un aspetto commovente di un cambiamento climatico che non ha più senso discutere...

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Batteri mutanti resistenti agli antibiotici coltivati negli allevamenti di polli indiani

Una delle grandi crisi emergenti nell’ecologia globale è lo sviluppo di batteri che mutano in modo da essere resistenti agli antibiotici. Questo avviene a una velocità tanto maggiore quanto più massicciamente si usano antibiotici senza che sia strettamente necessario. E una storia pubblicata oggi dal Financial Times racconta uno dei luoghi più pericolosi del pianeta per questo problema: gli allevamenti di polli indiani. In India, per ottenere una crescita accelerata dei polli da portare sul mercato in 30 giorni invece che in 35, gli allevatori usano mangimi che contengono antibiotici in...

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Ma come ti informi? Mi hanno bannato da Facebook (dove si parla anche di una ricerca di Reuters e di una pubblicazione su Nature)

Una persona fortemente critica dei vaccini mi spiega le sue ragioni. Chiedo: «Ma come ti informi su questo argomento?» Risponde: «Mi hanno bannato da Facebook!» Sembra difficile da comprendere. Che cosa voleva dire? In questa risposta c’è un sapere implicito da esplicitare. In pratica, quella persona ha risposto: 1. si informava su Facebook 2. non c’è differenza tra informarsi e informare 3. perché l’informazione equivale all’opinione 4. se si scrive qualcosa di vero e controverso Facebook ti banna 5. dunque le mie informazioni sono vere Si può dire che questa realtà...

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Leoni e draghi. La Cina in Africa

È una questione nota. Ma un bell’articolo che la descrive è pur sempre utile da leggere. La Cina è il primo partner commerciale e finanziario dell’Africa, il continente che crescerà di più (visto che è quello che è restato più indietro di tutti in termini di economia formale). La McKinsey fa una survey su questo. Dove si vede che l’interscambio tra Cina e Africa grande quasi quanto la somma di quello di India, Francia, Usa e Germania. Anche se gli investimenti diretti sono ancora bassi in generale, la Cina è prima nel finanziamento delle infrastrutture (McKinsey).

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Lo avrete visto. Ma homo sapiens ha 300mila anni adesso…

Homo sapiens non ha 190mila anni. Ne ha 300mila. In Marocco c’è un sito archeologico che sta restituendo scoperte straordinarie. Tra le quali una che ha consentito di datare in modo drasticamente nuovo l’apparizione dei primi homo sapiens (con tanto di cibi cotti!) – Nytimes

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Umanimali. Perché i pets si umanizzano mentre gli umani si tecnologizzano. Guido Guerzoni ne scrive

In fin dei conti è una grande espansione del concetto di umanità. Gli umani accolgono nel loro mondo affettivo gli animali domestici mentre adottano per il loro mondo cerebrale le tecnologie digitali, in attesa di fondere il tutto a base di impianti elettronici e editing genetico. L’evoluzione è in atto e – come dice Telmo Pievani – è l’esplorazione dei possibili. Guido Guerzoni mette in luce la messa in discussione dei confini tra umano e animale nella vita quotidiana del ricco occidentale che fa meno figli ma convive con un miliardo e mezzo di animali domestici...

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In realtà, il post-umano è essenzialmente post-terrestre

Trump tradisce l’impegno preso dagli Stati Uniti sul cambiamento climatico. E’ disumano, o è il peggio dell’umano. Ma forse potrebbe essere la premessa di un concetto di post-umano un po’ più concreto di quelli che si sentono raccontare per esempio nel contesto della Singularity. E’ un’idea che viene seguendo un ragionamento dell’astronomo inglese Martin Rees, Fellow of Trinity College and Emeritus Professor of Cosmology and Astrophysics at the University of Cambridge. Ne parla su Edge. Sappiamo che il post-umano è in realtà umanissimo, è la...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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