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Italian media at Mit MediaLab

It was great to meet such an incredible group of researchers who are working in one of the myth of media studies, lead by a myth of cosmopolitan, civic, active media like Ethan Zuckerman. My contribution, it seems, has helped them to open their views in a weird way: they needed, it seems, to get over the cutting edge problems that they face in their day to day life, and to go back to where part of the rest of the world is, or where at least Italy is: somewhere in the past. Why should such a contribution be in any way interesting? History is done by leading, innovative contexts, such as the...

Economia Felicità visioni

Intelligenza collettiva e saggezza individuale

Internet ha dato una spinta straordinaria alla nostra capacità di fare le cose insieme. La memoria si costruisce collettivamente (e la strategia di memorizzazione si affida al “collettivo” che produce ciò che si trova con Google e Wikipedia); l’informazione si scambia (e quello che sappiamo su come stanno le cose dipende sempre più da quello che passa nel nostro grafo sociale); lo stesso atto creativo e inventivo diventa un processo che si struttura sulle relazioni tra chi propone un’idea e chi la usa conferendole senso (forse è sempre stato così, ma la logica della...

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Individuo e comunità: io e noi…

Dopo l’incontro di ieri a Firenze, sul senso di individuo e comunità nel contesto del web, la conversazione è proseguita con Juan Carlos De Martin. Anche a partire da un suo commento sul famoso discorso pronunciato a Stanford da Steve Jobs, una mezza dozzina di anni fa. Juan Carlos è come me un grande ammiratore di quel discorso. Ma si domanda se a distanza di tanto tempo il suo senso sia sempre intatto. Nel senso che quel discorso è molto orientato a incoraggiare l’individuo a seguire la sua strada e a essere l’autore della sua vita. Mentre oggi il mondo ha problemi che...

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Metodo scientifico nell’informazione / update

Si diceva in un precedente post che Robert Niles sostiene che i giornalisti dovrebbero imparare il metodo scientifico. E ne scrive sulla rivista di Online Journalism (Ojr). Sull’argomento torna Matt Thompson con un pezzo che va letto. E riletto. Per gli impazienti si conclude così: “Journalism isn’t science, and science isn’t perfect. In fact, there are many ways that the field of science is falling behind journalism in adapting to changes in our society. But I’ve only started to scratch the surface of how journalism can build on the practices science has evolved...

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Modelli di business delle news

Si diceva – chiosando Quintarelli – che l’economia delle news è in piena evoluzione, anche se per gli editori questo significa cambiare parecchie cose. Nella consapevolezza che il web riesce ancora poco a compensare le difficoltà dell’analogico. Anche il Giornalaio sta lavorando su questo argomento con una serie di ricchi articoli. Quello che è interessante è comprendere il posizionamento del “giornale”. Semplificando, le categorie principali sono: basso valore aggiunto e tanto volume, oppure alto valore aggiunto e basso volume? E’ vero che in basso...

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Economia delle news

Stefano Quintarelli ha scritto un importante post per rispondere alla domanda: i giornali (quotidiani) possono sopravvivere solo con internet? La sua risposta è “no”, “dipende”, in realtà pochi. Molte delle conclusioni dipendono dalle definizioni di partenza. 1. Se le news sono commodity, il settore tende fatalmente alla concentrazione.2. Il prodotto dei giornali sono i mediagrammi, contenuti che possono essere fruiti su diversi supporti. Quindi la loro monetizzazione dipende dalla capacità di rivendere il prodotto su diversi supporti.3. I diversi supporti sono adatti...

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Audience driven journalism… Opportunità e rischi

Nelle redazioni dei giornali online si sta facendo strada una serie di strumenti software per monitorare le reazioni del pubblico ai titoli e alle storie pubblicate. Servono a valutare il successo di ogni singolo elemento informativo del giornale online e puntano a predire il risultato degli articoli e dei titoli che si stanno per pubblicare. Ne parla Poynter in un articolo da leggere. Il rischio è quello di avere un “effetto Auditel” anche nei giornali online, per il quale si pubblica solo ciò che fa click e non ciò che è importante pubblicare. In passato, la qualità della...

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Felicità con misura

La misura della felicità è oggetto di uno studio dell’Office for National Statistics britannico. L’inadeguatezza delle misure tradizionali è ormai evidente. Il Pil non è più la bussola della quale la gente avverte il bisogno. Ma sostituirlo resta un problema enorme. E’ un po’ come un sistema operativo standard di fatto: difficile sostituirlo anche quando ce ne sono in giro di migliori, a causa dell’effetto-rete. L’Office for National Statistics propone molte considerazioni importanti e dimostra che l’elaborazione è in corso (via Vincos). E mette a...

Attenzione media media perplessità

Quando innovano gli editori?

Provocatoriamente, Neil Thackray si domanda: “Ma le compagnie media devono fallire prima di riuscire a reinventarsi?”

Con Luke Williams, possiamo solo rispondere che non è la migliore strategia possibile… (blog)

Attenzione media perplessità

Chi è il GAO e perché non piace tanto alle lobby antipirateria

IL GAO, Government Accountability Office, è un’agenzia che deve fare studi per il Congresso americano in modo indipendente e non partisan sul modo in cui il Governo federale spende i soldi dei contribuenti. Il capo del GAO è nominato dal Presidente sulla base di una rosa di nomi indicata dal Congresso. Juan Carlos De Martin segnala uno studio del GAO dell’aprile 2010 dedicato alla ricerca sugli effetti complessivi sull’economia della contraffazione e della pirateria. Il GAO conclude dicendo che è impossibile valutare l’insieme delle conseguenze economiche della...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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