I commenti di oggi sulle decisioni del Parlamento europeo in merito alla neutralità della rete sono molto divergenti. Il vice presidente della Commissione, Andrus Ansip, uno che teoricamente ci capisce, è molto soddisfatto. Tim Berners-Lee, uno che ci capisce di sicuro teoricamente e praticamente, è molto preoccupato. La lista dei critici è lunghissima: Barbara van Schewick, Edri, Quadrature du net, Marietje Schaake e così via. Notizie: BBC, Techcrunch, Businessinsider, The Verge, e così via. Ansip dopo il voto di oggi: “The voice of Europeans has been heard. Today’s vote is the...
Approfondimenti
Leadership culturale nell’architettura dell’informazione
Oggi al Summit dell’Information Architecture gli interventi hanno mostrato, a mio parere, come la ricerca dell’essenziale sia l’obiettivo di un grande percorso di progettazione. Mentre Dan Klyn, Luisa Carrada, Massimo Crucitti e Luciano Floridi parlavano si leggeva un sottotesto. L’infosfera nella quale appunto opera l’architettura dell’informazione è un sistema complesso (v.o. “a mess”). Non è un insieme di problemi e soluzioni. Si descrive per mappe, si modella in modo semplice, se ne parla con brevità, precisione e leggerezza. In un...
Istat, industria, Big Data
L’approccio Big Data si sta facendo strada in Italia. In un percorso parallelo, l’industria riunita alla Luiss ha dimostrato la fattibilità e l’opportunità di usare i dati come un patrimonio da valorizzare (Luiss), e l’Istat ha dichiarato che ci crede e ci investe, dopo le sperimentazioni già effettuate (Forumpa). La statistica ufficiale ha qualcosa da dire anche nell’ambito dei Big Data. È evidente che il vecchio sistema a base di sondaggi, ottimo per quando i dati erano scarsi, si deve adattare e integrare nel nuovo contesto nel quale i dati sono abbondanti. Ma...
Startup a impatto sociale
Rinascimenti Sociali, Acceleratore di conoscenza e imprenditorialità a impatto sociale,
lancia la sua prima call per business idea e start-up a impatto sociale. Ecco il link.
La partita della pubblicità è tecnologica
Quest’estate, dice il Guardian, i giornali britannici hanno visto proseguire e peggiorare la crisi della raccolta pubblicitaria. Anche le versioni digitali di maggiore successo, come il Mail Online (200 milioni di utenti al mese), non ce la fa a tirare. La pubblicità sembra andare fatalmente verso Facebook e Google. Il punto di vista degli editori è stato finora quello di chi controlla la parte più grossa del mercato e vede crescere i competitori tecnologici. Il nuovo punto di vista da acquisire per gli editori è quello di chi ha una dimensione piccola del mercato e può immaginare di...
Medium. L’interfaccia che influenza la qualità
Da qualche settimana Medium ha introdotto alcune importanti novità (Ev Williams). E’ un piacere seguire l’evoluzione di questa piattaforma che dimostra come la cura per l’interfaccia e la semplicità delle funzioni sia contagiosa e generi un incentivo a produrre articoli di qualità.
Per una visione diversa c’è il pezzo di Andrea Phillips che sostiene come Medium sia una nuova versione del solito modello: quello della piattaforma che concentra il valore su di sé senza valorizzare gli scrittori.
Neutralità mobile
Benedict Evans propone una riflessione sulla perdita di neutralità della rete nell’internet mobile (web v. app e sistemi operativi mobili). Una sottile perdita di neutralità. Cui si accoppia l’effetto dello zero rating che a sua volta si insinua ambiguamente nella neutralità della rete. Forse dobbiamo cercare di ottenere almeno questo: che la navigazione via browser sui dispositivi mobili resti neutrale, con la conseguenza che si possa innovare senza chiedere il permesso almeno a livello di web e webapp.
Martel e l’eterogeneità della rete
È davvero superata l’epoca della globalizzazione per via internettiana. Quella annunciata, sbagliando dalla giornalista dell’Economist Frances Cairncross nel suo libro Death of distance nel lontano 1987. Quella ideologicamente proposta da Thomas Friedman in The world is flat. La distanza è rimasta e il mondo si è complicato. La separazione tra chi non è connesso e gli altri resta fisicamente palpabile, economicamente spiegabile e culturalmente precisa (il digital divide è sempre meno infrastrutturale e sempre più anche economico, culturale e anagrafico). La distanza tra darknet e...
Educazione e dieta mediatica
Grande pezzo di Roberto Casati sul Sole. Prende in esame i risultati della ricerca dell’Ocse sulla relazione tra i risultati dell’apprendimento a scuola e l’uso della tecnologia digitale a scuola e tra gli studenti. L’Ocse ha notato che non esiste una relazione lineare tra tecnologie e risultati: se non ci sono tecnologie, l’apprendimento è peggiore, se ce ne sono troppe è anche peggiore. Tutto il discorso si concentra sulla qualità della didattica e non sugli strumenti. Ma c’è anche un lato dietetico. Le tecnologie sono fatte per essere usate. La loro...
Costi post Safe harbor
Dicono a Facebook che la fine del Safe harbor costerà molto. Perché a prendere le decisioni della Corte di giustizia alla lettera, le multinazionali del web dovrebbero replicare i loro data center in America e in Europa (Independent). Cosa che peraltro stavano facendo in termini di hardware, ma non in termini di architettura.
Non è poi tanto preoccupante. Di certo non manca loro il denaro. Il vero tema è: come pensano di opporsi alle richieste del Governo americano di accedere ai dati contenuti nei server europei e nello stesso tempo di mantenere fede alle richieste di privacy europee? (Nòva)
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