Non è finita la trasformazione dei giornali. È appena cominciata. Ne parliamo tanto che sembra una vita. Ma si tratta di un fenomeno che è cominciato attorno alla metà degli anni Novanta e ha accelerato dal 2005, fino a diventare dirompente dal 2008. I giornali hanno resistito meglio della musica all’impatto innovativo di internet. E la televisione resiste meglio dei giornali. Ma chiunque pensi che la rete sia un fenomeno passeggero e che non costituisce un motivo di innovazione per ogni aspetto della vita culturale, sociale ed economica, si illude. Anche chi lavora in posti dove la...
Educazione strategica
Nell’economia della conoscenza la creazione e condivisione di saperi e competenze è l’investimento fondamentale
Appunti sui due modelli di politica dell’innovazione nell’apprendimento digitale. Per oggi a Padova
Oggi al Festival dell’Apprendimento di Padova si discute anche di supporti digitali. Ovviamente. La materia è enorme e superaffascinate: la dimensione dei social network e l’apprendimento, il rapporto tra gli insegnanti che sanno poco il digitale e gli studenti che lo vivono quasi inconsapevolmente come parte dell’ambiente, gli editori che cercano il loro nuovo ruolo, il gioco e lo studio, i nuovi format per le esperienze in classe, a casa e fuori… Una materia vastissima. Che negli ultimi tempi è diventata anche una materia politica, con le decisioni successive del...
Superati gli steccati sul libro scolastico. Forse
Dopo le ultime decisioni del governo e in particolare del Miur, la questione dei libri di testo è meno drastica (Repubblica). Da quello che si capisce, i docenti possono adottare libri come al solito (più o meno digitali), con maggiori controlli sui tetti di spesa, oppure possono non adottarli e costruirli da sé usando le opportunità del digitale. È la svolta che consente ai docenti innovativi di sviluppare tutto un nuovo modo di costruire gli strumenti didattici. A tutto vantaggio degli studenti iscritti in quelle scuole. Una delle scuole innovative è l’Istituto comprensivo statale di...
Facebook mobile e la scuola in Italia
Secondo i dati di Vincos, 10 milioni di italiani si collegano ogni giorno in mobilità a Facebook. Erano molti meno ad aprile. Più in generale, Vincos osserva una nuova accelerazione di Facebook in Italia. Gli accessi sarebbero ora 24 milioni al mese, con 17 milioni di persone collegate quotidianamente. Ogni giorno 9 milioni di italiani vanno a scuola. Ci passano più tempo che su Fb naturalmente. Ma probabilmente molti di loro sono le stesse persone che usano assiduamente Facebook. Il collegamento tra i media digitali e la scuola è nei fatti. È tempo che l’insegnamento si adegui...
ImparaDigitale
Su TuttoScuola una recensione della riuscitissima manifestazione di Bergamo, organizzata venerdì scorso da ImparaDigitale (Vedi anche Studenti.it). E’ dalle competenze e dalle passioni dei ragazzi che bisogna partire per costruire la scuola digitale del futuro. “Gli studenti devono diventare protagonisti del loro apprendimento. Solo ascoltandoli e comprendendo i loro bisogni potremo costruire una scuola che soddisfi le loro esigenze” spiega Dianora Bardi, vicepresidente del Centro Studi ImparaDigitale e artefice del metodo che dalle classi del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo ha...
La scuola può essere cambiata
In Italia, 9 milioni di persone vanno a scuola ogni giorno. E’ una parte enorme della società. Con il suo funzionamento influenza in modo diretto le vite di milioni di famiglie. In modo indiretto influenza milioni di imprese, enti pubblici, organizzazioni non profit. E’ collegata al successo potenziale del sistema dell’informazione, dell’università, della ricerca. Quindi è un sistema fondamentale per lo sviluppo e la democrazia. Ma non riesce a influenzare l’agenda del paese. Non abbastanza, non in proporzione alla sua importanza. Gli interessi che la mantengono...
Andreas Schleicher: i dati per migliorare la scuola
La spesa in istruzione non è una misura sufficiente per conoscere il risultato in termini di apprendimento, dice Andreas Schleicher a TED. Cioè: i soldi si possono spendere bene o male e non è soltanto la quantità della spesa che conta. Come arrivare a istruzione con risultati eccellenti in qualità e equità? E come si decidono le priorità politiche? PISA non è più soltanto una ricerca sull’educazione, fondamentalmente, standard. Certo, gli standard e le diversità sono importanti. Ma la parte importante di questo speech è il collegamento tra il talento degli insegnanti e i risultati...
Istruzione: uno strano italico particolare della ricerca Talis sulle opinioni degli insegnanti
L’Ocse porta avanti una survey sulla qualità dell’insegnamento e le sue conseguenze sullo sviluppo (Talis Oecd). Nella pubblicazione Education Today 2013, nella quale sono riportati anche alcuni risultati della ricerca, l’Ocse segnala: Substantial differences exist between countries in teacher beliefs about how teaching should be delivered: In most countries teachers see their job as helping students actively to develop and construct their knowledge rather than concentrate on transmitting content only (among the TALIS countries, the exception is Italy where only a minority...
Editoria scolastica, avanti senza fretta
E dunque, grazie a Mante, si nota una mancata novità nell’editoria scolastica. Come richiesto con energia dall’Aie, non senza motivi rispettabili, ci sarà ancora tempo per riformare i testi scolastici. La rivoluzioncina italiana non parte nel settembre 2013. È rimandata. Inutile domandarsi se la prudenza governativa sia una scelta o un obbligo durante una campagna elettorale. Il punto è che la scuola fatica a rinnovarsi. Senza una sorta di roadmap forte e chiara, con tappe precise e incisive, le forze della conservazione continueranno la strategia del muro di gomma. Ne conseguirà...
La scienza dell’immaginazione
Giuseppe Ungaretti si preoccupava nel 1953 delle conseguenze culturali dell’elettronica: un tempo l’immaginazione precedeva il progresso tecnologico; ma se le macchine generano innovazione che va più veloce dell’immaginazione e rispondono alle domande meglio delle persone, gli esseri umani finiranno col pensare come macchine e perderanno la loro dimensione poetica (vedi un post precedente con le citazioni). Molti se ne preoccupano oggi (vedi la risposta annuale di Edge). La risposta è probabilmente nell’accelerazione dello sviluppo dell’immaginazione. Si può fare...
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