Dice Arturo Di Corinto (Twitter) che il filosofo Maurizio Ferraris al convegno sulla privacy si è rivolto ai suoi ascoltatori definendoli «schiavi del digitale». E che la platea ha applaudito. La libertà è un concetto semplice e potente: discuterne è invece sempre complicato. Il digitale non è di per sé una macchina della schiavitù, ma di certo le persone si possono lasciare schiavizzare dal digitale. Le forme di dipendenza sono infinite. E l’effetto-rete (tutti gli amici usano WhatsApp dunque la devo usare anch’io) crea dipendenza. Possiamo lavorare su un uso sano della rete come...
Attenzione media
Digital Humanities, Bocconi e Bruxelles
Una disciplina emergente. Le Digital Humanities sono partite come una sorta di applicazione delle tecnologie digitali alla ricerca degli umanisti, con attività di digitalizzazione degli archivi e altro. Ma oggi sono evolute, in parallelo con la pervasività dell’infosfera e l’evoluzione delle problematiche sulla concezione dell’umano. Insomma, non si tratta di più di digitalizzazione dell’abituale ma di esplorazione dello sconosciuto. Vorrei segnalare due programmi di lavoro avviati. Il primo è alla Bocconi. Il secondo all’Istituto italiano di cultura a Bruxelles...
«I comici sono i nuovi intellettuali della sfera pubblica»
«I comici sono visti come i nuovi intellettuali della sfera pubblica» dice Isaac Lee, capo delle news e digital officer di Univision in un memo interno. «Questo avviene perché sono visti come più reali, autentici e capaci di tagliare attraverso tutte le boiate che si dicono ogni giorno» (Digiday). Lo ha scritto commentando l’acquisizione da parte della media company di lingua spagnola Univision di una quota di The Onion, una media company di satira. «Il genere satirico sta giocando un ruolo crescente nella nostra cultura come veicolo per il pubblico che vuole esplorare, dibattere e...
Giornali. La tecnologia è un obbligo. La conoscenza è il valore
Chi, quando, dove, cosa? In un articolo sul futuro dei giornali queste domande trovano una risposta nella tecnologia. Perché? In quell’articolo questa domanda trova risposta nel servizio al pubblico con informazioni che non si trovano altrove e alimentano la conoscenza. La tecnologia è obbligatoria. Assurdo nascondersi. Senza tecnologia adeguata qualunque altra cosa è inutile. Ma questo vale per tutti, dagli alberghi alle banche, dalla pubblicità alla politica. La specificità dei giornali è che hanno un “perché”. Questo “perché” è stato tradito molte volte in...
Fantascienza come racconto del futuro
All’Institute for the Future non fanno previsioni: «C’è una legge fondamentale degli studi sul futuro: non esistono fatti del futuro. Solo narrazioni». Una ovvia fonte di ispirazione è la fantascienza. E una ricerca dell’Institute è stata basata sulle visioni di sei scrittori di fantascienza: Age of networked matter. I visionari interpellati sono: Cory Doctorow, Warren Ellis, Rudy Rucker, Bruce Sterling, Ramez Naam e Madeline Ashby. Il risultato è sfidante per gli ottimisti. Impossibile riassumere la ricchezza delle immagini emergenti. Mi pare che la forza dirompente della...
L’editoria di fronte al picco dell’attenzione. Il nuovo modello richiede qualità e tecnologia
Siamo nell’infosfera. Un ambiente nel quale tutto è scritto. E nell’infosfera evolvono forme di intelligenza collettiva e intelligenza artificiale. La produzione di informazione continua a crescere, sostenuta dalla collaborazione forzata o divertita delle persone e dal crescente ricorso ai “robot” giornalisti. IL libro di Andreas Graefe, Guide to Automated Journalism, (Tow Center for digital journalism) dimostra la crescita velocissima della produzione di informazione a mezzo di algoritmi e intelligenza artificiale. Guido Romeo ha descritto su Nòva diverse soluzioni:...
Native Advertising: that’s it
That’s it. Questo pezzo di John Oliver, di qualche anno fa, resta una pietra miliare nel commento sul “native advertising”. Con Auletta che dice: «È un modo per camuffare la pubblicità nel contenuto editoriale, that’s it». E Oliver che commenta: «Questo significa che è tutto qui, dal punto di vista della spiegazione? Oppure che è la fine del giornalismo? That’s it…». Si può discutere moltissimo, è chiaro. Ma secondo me va visto. E commentato. Perché il punto è proprio quello che si diceva: è un modo per camuffare la pubblicità nel giornalismo? e se sì...
CRISPR-Cas9, gene editing: il bisogno di una scienza delle conseguenze
La locuzione “gene editing” ha avuto successo. Dal nulla è arrivata a crescere verticalmente (nella foto in alto, il risultato di una ricerca del termine su Google Trend). Dà l’idea che si possano ormai modificare le sequenze di geni di ogni specie vivente con la stessa facilità con la quale si “edita” un testo sul computer. Ed è il titolo più comune che si affida agli articoli relativi alla tecnica CRISPR-Cas9 che ha reso facile e poco costoso cambiare un pezzo di DNA con un altro. Le conseguenze di quella tecnica sono visibili. La diffusione degli esperimenti...
La misura nell’ecosistema dell’innovazione. Quello che è importante e il resto
La questione del rapporto tra realtà, informazione e comunicazione è essenzialmente una questione di equilibrio. Un po’ come l’equilibrio ecologico è diventato un punto di riferimento concettuale per valutare la salute di un ambiente, così potremmo imparare l’equilibrio mediatico per valutare la salute di un’infosfera. Le critiche che vengono sempre fuori – non solo in Italia – dopo un evento che annuncia qualcosa cui molti tengono e che però non appare in linea con la realtà, sono piuttosto fisiologiche. Casomai è patologico il livello di tensione polemica...
L’equilibrio tra aspettative e realtà. Il senso critico. La strategia dell’innovazione. Dalla ricerca di consenso alle decisioni strutturali
Ieri al convegno sul digitale “Direzione Hackathon 2016” che si è svolto al Castello Svevo di Trani ha parlato Francesco Caio, amministratore delegato delle Poste. Oggi ne riferisce Andrea Biondi sul Sole 24 Ore: «Il digitale – dice Caio – è per i nostri anni come la siderurgia per la fine dell’800. Un motore di sviluppo. Ma ci si è chiesti dove si vuole puntare? Il sistema finanziario zoppica e la politica industriale non è granché. Ci si è chiesti come sostenere i centri universitari, sul come attirare i fondi, sulle regole per la fiscalità?». È stata costruita una strategia operativa...
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