Ha fatto un passo avanti la legge sulla neutralità della rete italiana, anche se la locuzione “neutralità della rete” non è al centro della legge. Primo firmatario Stefano Quintarelli. Sostenitore decisivo Antonello Giacomelli (Sole).
Bello l’esordio. Se un servizio offre l’accesso a un sottoinsieme di internet non può dire di essere un servizio di accesso a internet. Internet è soltanto la rete aperta e neutrale che conosciamo. Quella specie di rete che piace a chi la vuole sezionare, prioritizzare, discriminare, non è internet.
Le forme di discriminazione prevedibili sono definire dalla legge. E lì qualche discussione ci sarà. Ma sembra difficile che gli operatori riescano ad aggirare il principio. Si spera, certo, che l’Agcom sia in grado di controllare che i provider non lascino degradare la rete internet a favore di altre cose.
Inoltre la legge tenta di generalizzare il senso della neutralità anche oltre la rete fondamentale per portarlo al livello delle piattaforme che dovranno imparare a essere meno restrittive con quello che gli utenti possono e non possono fare.
Intanto, si aspetta la fine della consultazione lanciata dal Berec per sapere quale sarà il quadro normativo europeo. Per ora Berec è molto garantista a favore della neutralità.
Approfondiremo. Per ora i recensori competenti hanno dato un responso positivo.
Commenta