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Schadenfreude. Germania, Grecia e il verso del contagio

Il referendum greco ha ridotto il numero dei possibili scenari per la Grecia. Ora, a quanto pare, ne sono rimasti due: o si trova un accordo in qualche giorno o la Grecia esce dalla zona euro (Politico). Questo ultimo scenario non era accettabile per nessuno qualche anno fa ed è diventato nel tempo possibile e, per qualcuno, addirittura desiderabile (Slate). Tutto dipende dal verso  che può prendere il contagio dell’influenza greca sugli altri paesi europei.

Un tempo si pensava soltanto al contagio finanziario. Il ragionamento era: se la speculazione colpisce la Grecia e vince, allora attaccherà anche la Spagna, il Portogallo, l’Italia… Ora che la Bce ha vinto contro la speculazione questo ragionamento non funziona più. Ed è stato sostituito da un altro ragionamento, relativo al contagio politico: se un governo di opposizione al mainstream europeo riesce a ottenere regole di bilancio più lasche e a restare nell’euro, allora altri partiti analoghi, in Spagna (Podemos), Francia (Le Pen) e Italia (Lega + M5S) potrebbero volere a loro volta regole lasche abbattendo la politica europea impostata finora.

Considerando il contagio politico per qualcuno è meglio che la Grecia esca. A quel punto si apre una nuova alternativa: se la Grecia esce e la sua economia va male, la vicenda dà il buon esempio agli altri paesi deboli. Ma se la Grecia esce e la sua economia va bene, allora il contagio politico torna pericoloso. Quindi per coloro che la pensano così conviene sperare che la Grecia stia male. Schadenfreude.

E pensare che la Grecia che esce e sta bene potrebbe essere una realtà. Si può pensare che la Russia la voglia aiutare una volta uscita dall’euro e in vista di un’uscita dalla Ue e dalla Nato. E che gli Stati Uniti per prevenire questa eventualità, aiutino la Grecia ancora di più. E a quel punto la Grecia avrebbe risorse per avviare un ciclo economico espansivo e il contagio politico si farebbe piuttosto insistente.

Sperare che gli altri stiano male non è buona politica. La solidarietà europea può costare qualche voto tra gli elettori più gretti e di corte vedute, ma guadagna la fiducia della maggioranza degli elettori che guardano ai risultati nel tempo. Tra l’altro lo strumento degli eurobond è più che utilizzabile, in una forma di solidarietà costruttiva perché possono essere indirizzati verso gli investimenti per la crescita. Imho.

Si diceva: Il conflitto è una necessità. L’equilibrio è una conquista

Occhio che: Se si vuole salvare l’Europa, l’Italia è la chiave 

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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