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Questa volta è diverso. Agenda digitale senza alibi. Ed è positivo

Dicevamo su Nòva, domenica scorsa, che la governance dell’agenda digitale non ha più alibi. È un’espressione giornalistica che sintetizza una convinzione: i piani sono buoni, il tempo perso è troppo, la qualità della comunicazione ha caricato molto le aspettative. Quindi non c’è altro da fare che realizzare quanto promesso. La prossima volta che ci sentiremo, dovrebbe dire il governo, sarà per spiegare le cose che saranno state fatte. Non ci sono alternative. In ogni caso, la prossima volta che gli italiani staranno attenti a quanto dice il governo su questa vicenda non sarà...

Attenzione media innovazione Post

L’equilibrio tra aspettative e realtà. Il senso critico. La strategia dell’innovazione. Dalla ricerca di consenso alle decisioni strutturali

Ieri al convegno sul digitale “Direzione Hackathon 2016” che si è svolto al Castello Svevo di Trani ha parlato Francesco Caio, amministratore delegato delle Poste. Oggi ne riferisce Andrea Biondi sul Sole 24 Ore: «Il digitale – dice Caio – è per i nostri anni come la siderurgia per la fine dell’800. Un motore di sviluppo. Ma ci si è chiesti dove si vuole puntare? Il sistema finanziario zoppica e la politica industriale non è granché. Ci si è chiesti come sostenere i centri universitari, sul come attirare i fondi, sulle regole per la fiscalità?». È stata costruita una strategia operativa...

Bill of rights Post

Sorvegliare e terrorizzare

Come in un riflesso pavloviano, il discorso intorno alla sicurezza a fronte degli attacchi terroristici sfiora pericolosamente l’antica opinione secondo la quale la lotta al terrorismo è una guerra e per difendersi in una guerra bisogna rinunciare alla libertà. È esattamente quello che ha fatto chi comandava l’amministrazione andata sotto il nome dell’ex presidente americano George W. Bush: orrore, paura, irrazionalità, possibilità di cambiare le leggi per aumentare il potere del governo e dei servizi, conseguentemente prendere decisioni che altrimenti sarebbero state impopolari o illegali...

perplessità Post

Quando… da Parigi a dentro di noi

L’emozione per la strage di Parigi è ribollente. A Parigi ho studiato. Ho trovato amici per la vita. Ho sofferto la scomparsa di grandi maestri. Ho lavorato. Ho passato momenti bellissimi con i miei cari. Piango per la strage di ieri. Ascolto le ricette dei veri esperti e spero che trovino una soluzione sensata. Mi viene soltanto in mente di riflettere. Non è la prima volta che questo genere di cose succedono. Non siamo sempre stati le vittime. Molte volte gli europei hanno fatto provare ad altri popoli queste emozioni in passato. Quando politici e militari inglesi hanno sparato sulla...

Attenzione media informazione Post

Creatività. Esiste un movimento per il giornalismo performativo

Il giornalismo non è quella cosa che viene pubblicata sui giornali. È una disciplina di ricerca che con un metodo abbastanza artigiano – fatto di documentazione, verifica, indipendenza, accuratezza, legalità – produce conoscenza. Magari non è sempre scoperta, più spesso è svelamento, o almeno diffusione per un pubblico più vasto di qualcosa che sapevano in pochi. Un pubblico informato è l’obiettivo del giornalismo. I giornali, nella loro forma tradizionale, sono solo una delle soluzioni per fare incontrare il giornalismo con il pubblico. Da un po’ di tempo, il...

Attenzione media english (sort of) informazione Post

Can journalism be the next big thing? Notes during #SEEMF2015

What publishers use to call “new technologies” are not new anymore. The audience lives in a digitized world using more and more the smartphone to connect, record and compute relevant information and giving to it most of its time and attention. What is less and less understandable for them is the set of activities that didn’t adapt to this environment. Examples? Public administration, politics, and often, newspapers. The infosphere is real now. And it has problems. Journalism has a future. If it doesn’t think at “digital” as “the uncertain...

Economia Felicità partecipazione Post

Manifestazione pacifica all’università di Bucharest contro la corruzione

Ventimila persone in piazza all’università di Bucharest hanno dato una spallata memorabile al governo. I ragazzi di Bucharest, le famiglie, le persone contrarie alla corruzione che sembra dilagare in Romania si trovano a migliaia davanti all’università. Non hanno leader. Si informano e si organizzano via internet e si trovano nel posto stabilito. Il loro obiettivo è soltanto essere tanti. Per esporre i loro cartelli. Sono riusciti a concentrare l’attenzione. Il premier si è dimesso, accusato a sua volta di corruzione. L’occasione scatenante è stato l’incidente in...

Economia Felicità media Post

La leadership potenziale del museo

Notevole giornata al Maxxi sul ruolo dei musei nell’infosfera. Proprio il giorno dopo il lancio dell’iniziativa del Mibac sulla digitalizzazione dei musei.  I musei statali italiani sono oltre trecento, meno della metà ha un sito e meno della metà di quella metà lo ha fatto cinque anni fa. Ingaggio del pubblico, facilità d’uso, soluzioni visuali, presenza sensata sui social, sono argomenti di minoranza, ancora. Come se si trattasse di un ritardo nell’abbracciare le “nuove tecnologie” mentre è semplicemente disinteresse e sciatteria nei confronti del...

partecipazione Post

La giostra digitale. I tagli di spesa, la banda stretta, lo storytelling

I giornali segnalano che, se non verrà cambiata, la legge di stabilità prevede un taglio della spesa digitale della pubblica amministrazione valutato in un 50% (Stampa, Fatto, AgendaDigitale, Sole). Se il testo è quello pubblicato da Repubblica, ci vuole davvero una perizia da tecnici per leggervi la prova di questo taglio del 50%. Va ricordato peraltro che secondo Cottarelli era impossibile sapere quanto spende la pubblica amministrazione in computer, software e telecomunicazioni. Di solito si dice che la spesa informatica e telematica della pubblica amministrazione è attorno ai 5/6 miliardi...

Bill of rights perplessità Post

Telecom Italia, legge sulla sorveglianza francese, sicurezza nazionale, diritti

Due gruppi francesi, a quanto pare, stanno tentando di prendere il controllo della Telecom Italia. Un ministro francese loda le mire dei “conquistatori”. Il governo italiano si domanda come difendere una azienda di interesse nazionale (Sole, Sole, Corriere). L’idea di un intervento governativo viene messa in discussione da chi sostiene che la Francia fa parte dell’Europa. Ma si dovrebbe tener conto della nuova legge sulla sorveglianza, passata dal parlamento transalpino recentemente. La legge consente a diversi enti francesi di usare i dati raccolti con sistemi simili...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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