Avevo conosciuto Julian Assange nel corso di un Suo passaggio fugace al TED di Oxford, molti anni fa. Si muoveva circospetto, come se si sentisse continuamente seguito. Seduto con le spalle al muro per parlare con qualche amico e un giornalista, non smetteva di lanciare inutili sguardi all’indietro. Di certo si aspettava il peggio. Ma non aveva ancora portato a termine le sue imprese più grandi. Per esempio non aveva ancora pubblicato i documenti della diplomazia americana che l’hanno messo nel mirino del governo Usa. Stando dentro l’ambasciata dell’Equador non ha...
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11/04/2019 15:27
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