QuHarrison Terry su Medium scrive un articolo da approfondire: A Primer on Digital Humans, Meet the lifelike creations gaining fame and followers in the real world Come spiega nel titolo, l’Autore discute intorno all’emergere nei social network di influencer digitali. Costruiti da creativi di varia estrazione, professionali o dilettanteschi, offrono la loro storia e il loro carattere in rete esattamente come gli influencer umani. Ma non esistono se non nella fantasia di chi li ha creati e delle migliaia o dei milioni di persone che li seguono. Che cosa sono? Per alcuni sono come i...
media
Gli occhi dell’umanità
Questo post prende spunto da due letture: – Mauro Carbone, Des pouvoirs del l’archi-écran et de l’idéologie de la “transparence 2.0”, in Des Pouvoirs des écrans, sous la direction de Mauro Carbone, Anna Caterina Dalmasso et Jacopo Bodini, éditions Mimésis, 2018 – Simone Arcangeli, L’occhio della macchina, Einaudi 2018 L’estetica Mauro Carbone, filosofo che insegna a Lione, traccia una via estetica per l’esplorazione della società avviluppata dalle conseguenze della tecnologia che si esprime nello schermo: la filosofia della percezione lo conduce a porsi domande...
Promemoria, qualche vecchio post sul giornalismo
Dedicato alla discussione che faremo tra pochi giorni sul mestiere di giornalista per la televisione pubblica, a Lugano. Qui c’è una lunga (troppo) storia di riflessioni sul giornalismo nel contesto digitale. È come una una macchina del tempo. Che passa molto più lentamente di quanto sembri… Il giornale non è la sua carta 2006 La carta costa troppo 2007 Come sarà un giornalista 2007 Inquinamento dell’informazione 2008 Ecologia dell’attenzione 2009 Senza giornalisti 2009 Alba di un nuovo giornalismo 2010 Chi spera non aspetta 2010 Metodo giornalistico 2011 Ecologia...
In ogni epoca, l’apprendimento è un progetto che interpreta la matrice culturale e tecnologica fondamentale
Secondo appuntamento, ieri, della nuova serie di incontri sulla trasformazione digitale all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Quest’anno il titolo è “Make digital right”. Gli incontri tra ricercatori che si occupano di filosofia e scienza si svolgono al Bozar, alle 19:30. Ieri era la volta di Stefano Moriggi, filosofo che insegna a Brescia, Parma e Milano, e di Carey Jewitt, professore di apprendimento e tecnologia a University College di Londra. Il titolo della serata era: “Learning in the digital age”. Stefano Moriggi ha definito il campo di lavoro. La “digital age” è un periodo...
Borsa di studio Università di Chicago per giornalismo economico
Lo Stigler Center della University of Chicago Booth School of Business aspetta la tua domanda per il programma dedicato a giornalisti”in Residence” per la primavera 2019
. Tutte le informazioni per questa importante opportunità sono qui e qui.
Wadhwa: piattaforme, dipendenze e produttività
Vivek Wadhwa – Distinguished Fellow alla Harvard Law School e alla Carnegie Mellon’s School of Engineering in Silicon Valley – osserva che le piattaforme usate al lavoro tendono a indurre forme di dipendenza simili alle piattaforme usate per divertirsi. E riducono la produttività. (MarketWatch – Workplace technology is as addictive as a casino’s slot machine — and makes us less productive)
A new model for tech journalism
We need a new model for tech journalism. James Ball. Columbia Journalism Review
Momento copyright
Gli articoli 11 e 13 hanno portato il Parlamento a bloccare la direttiva… (Sole)
Vedi anche Wikimedia.
La vita in gioco
Who inserisce il videogioco tra le cause di malattia mentale che possono portare alla morte. I social network potrebbero essere prossimamente analizzati per arrivare a conclusioni analoghe secondo Mark Griffiths della Nottingham Trent University che ha lavorato alla definizione delle forme di uso patologico di internet con la Who (Organizzazione mondiale della sanità).
La lista dell’organizzazione mondiale della sanità
Le cause di morte
Cronaca su hwupdate
Testimonianza di Mark Griffiths
Facebook colabrodo per la privacy
Facebook Gave Device Makers Deep Access to Data on Users and Friends (NyTimes). Un’azienda impostata da una persona che pensava alla privacy come a una norma sociale superata non è particolarmente incline a difendere la privacy degli utenti. E se oggi sta imparando a doverlo essere, in passato non lo aveva ancora imparato, evidentemente.
Commenti