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Il governo della transizione /1 – Una struttura di governo da capire

Lo scopo del nuovo governo è scrivere e avviare il piano per l’investimento delle risorse per Next Generation Eu mentre continua a gestire l’emergenza sanitaria. Significa, dunque, definire la strategia di utilizzo dei fondi che più serve all’Italia e che meglio interpreta le indicazioni europee. E l’Europa è chiara: si esce dalla crisi con l’innovazione – soprattutto ma non solo – digitale che serve alla transizione ecologica, avviando un percorso di sviluppo inclusivo e mantenendo la stabilità finanziaria. Sembra di vedere in questi obiettivi nei volti o nei ruoli di alcuni ministri: Vittorio Colao, Roberto Cingolani, Enrico Giovannini, Patrizio Bianchi e Cristina Messa, Marta Cartabia, con Daniele Franco e Roberto Garofoli.

In un governo politico, i partiti trovano le sintesi tra gli interessi espressi dai movimenti e dalle lobby, tenendo presenti i vincoli esterni e le prospettive storiche. In un governo tecnico, i ministri trovano le sintesi tra gli interessi espressi dai partiti, facendo leva sui vincoli esterni e le prospettive storiche. Il governo di Mario Draghi, mezzo politico e mezzo tecnico, sembra destinato a concentrarsi sul rapporto con l’Europa e l’interpretazione della prospettiva storica, mentre potrebbe lasciar la rappresentanza degli interessi ai partiti e ai loro ministri.

Le tensioni tra questi ruoli si scioglieranno dimostrando che il futuro che si sta costruendo va bene agli interessi di tutti. Non sarà facile. È possibile.

(Continua: Il governo della transizione /2)

Vedi:
La ragione di Draghi. Next Generation Eu non è solo soldi: è riforme
Il governo della transizione /1 – Una struttura di governo da capire
Il governo della transizione /2 – Innovazione incrementale e radicale
Il governo della transizione /3 – Uno stile di comunicazione

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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