Photoshop ha reso i creativi più ricchi di lavoro e di possibilità. Ma ha creato anche i falsari più infingardi, quelli che fanno credere che le loro foto dicano la verità e invece mentono. Ma ora Photoshop ha creato un tool per individuare facilmente tutte le modifiche photoshoppate alle foto: il sistema ci riesce nel 99% dei casi contro il 53% degli umani che ci provano a occhio (Adobe).
L’intelligenza artificiale e il digitale moltiplicano i falsi credibili. Ma aiuteranno anche a trovarli. Nel tempo gli umani si abitueranno a diffidare di quello che vedono con i loro occhi digitali. E a quel punto che cosa penseranno? L’estetica, la filosofia della percezione, potrà convergere con l’epistemologia e l’etica. Ma il pensiero resterà pieno di buche, come le strade di una città mal gestita. Fino a che non sarà partita una nuova fase di azione all’insegna di un movimento “clean media”.
“Clean media” va creato e realizzato. Prima che sia troppo difficile. E dopo che lo è già diventato.
Vedi:
Deepfakes have got Congress panicking. This is what it needs to do (MIT)
Soprattutto mi è piaciuta la prima parte del tuo articolo. Vorrei ulteriori informazioni su questo argomento sul tuo sito. Non vedo l’ora di continuare e condividere questo blog con gli amici.
Ti auguro il meglio