Oggi a Pistoia per il magnifico festival dell’antropologia contemporanea: Dialoghi sull’uomo. Questi sono gli appunti per un intervento sui videogiochi nell’infosfera:
I videogiochi sono i giochi che si giocano con un video? In realtà, sono la dimensione ludica dell’iperstoria, il tempo dell’infosfera. Nel Novecento, la fenomenologia dei videogiochi si concentrava di solito sulle storie, sulle macchine, sul gigantismo dell’industria. Soprattutto si rifletteva sulle storie, si raccontavano i videogiochi come simulazione o come apprendimento, come liberazione di identità plurime, come competizione, come accettazione volontaria di regole a scopo di svago. Ma tutte queste cose non li distinguono dagli altri giochi. Casomai i videogiochi mostrano queste qualità del gioco in modo molto esplicito. Le loro caratteristiche implicite sono più interessanti: le regole sono spesso ciò che va scoperto per proseguire e vincere nel gioco; la commistione tra autorialità delle storie e il protagonismo dell’utente; il confine mobile tra il gioco, volontario, e la realtà, obbligatoria. I giochi nell’infosfera esplorano la realtà dell’infosfera: l’algoritmo.
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