Il Consiglio europeo ha approvato l’introduzione dello zero rating. Ora il Parlamento è chiamato ad approvare a sua volta o rifiutare (Inno su Radiobruxelleslibera). La questione è fondamentale per la neutralità della rete. A pensarci vengono le vertigini.
Lo zero rating consente di discriminare i contenuti che gli utenti ricevono consentendo agli operatori di fare politiche commerciali che favoriscono certi contenuti o servizi online e ne sfavoriscono altri con prezzi e velocità diverse. Questa non è neutralità della rete. Anche se si tratta di un attacco sottile e surrettizio.
In Italia, intanto, una nuova versione di proposta di legge PD faciliterebbe lo smantellamento della neutralità della rete (Mantellini sul Post).
Il Parlamento può salvare ancora la situazione. Olanda e Slovenia hanno espresso preoccupazioni per la net neutrality che è salvaguardata dalle loro legislazioni nazionali (Statements).
Se gli operatori potranno discriminare i contenuti e i servizi offerti in rete, la logica innovativa dell’internet verrà meno. Perché gli innovatori dovranno chiedere il permesso ai giganti. La difesa della rete è estenuante perché richiede una costante e capillare battaglia, spiegazioni lunghissime e attenzione al futuro: chi attacca la rete lo può fare a suon di emendamenti sotterranei e senza spiegare nulla. Può essere estenuante. Ma non ci si può stancare.
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