Vista dall’Osservatorio astronomico di Padova, l’infosfera si presenta come un sistema complesso da vivere e da comprendere a fondo. Un’occasione c’è stata con la presentazione dei libri di Paolo Vidali e Federico Neresini, Il valore dell’incertezza (Mimesis) e di Gabriele Balbi e Paolo Magaudda, Storia dei media digitali (Laterza) con Homo pluralis.
L’innovazione nell’infosfera sembra seguire una dinamica rovesciata rispetto al luogo comune “se non lo vedo non ci credo”. La creazione di una nuova piattaforma, l’evoluzione di un mondo di senso, l’adozione di un servizio di informazione sembrano piuttosto seguire un mantra che privilegia l’immaginazione: “se non ci credo non lo vedo”.
Di certo questo può portare a straordinarie innovazioni, ma purtroppo anche a bufale e radicalizzazioni ideologiche. Anche per questo la riflessione critica è essenziale.
L’occasione della presentazione dei libri di Pier Paolo Vidali e Federico Neresini e di Gabriele Balbi e Paolo Magaudda è stata fortunata in questo senso.
Vidali e Neresini partono della teoria dell’informazione lanciata da Claude Shannon. Il loro libro va letto per riconoscere la logica shannoniana nell’evoluzione delle piattaforme che gestiscono l’informazione intesa come processo di riduzione dell’incertezza, che non si accumula ma si limita ad esistere. Sicché l’informazione non è il dato ma appunto il processo che coinvolge insieme il mittente e il ricevente attraverso il quale l’incertezza aperta da un insieme di domande trova una sua riduzione. Ha più a che fare con il flusso che con lo stock.
Magaudda e Balbi guardano criticamente all’evoluzione dei media digitali. Osservano la sedimentazione di approcci diversi nella loro costruzione, dall’accademia alla finanza, passando per le tensioni pop e le culture alternative. La storia li aiuta a riconoscere una lunga durata nelle tecnologie che sembrano novità. E svolgono una critica del digitale come innovazione in sé.
Nel frattempo questi argomenti si arricchiscono di nuovi importanti contributi sui quali certamente ritorneremo.
Paolo Granata, Ecologia dei media, Franco Angeli
Alessandro Lovari, Networked citizens, Franco Angeli
Paolo Magaudda, Innovazione Pop, Il Mulino
[…] Ma l’informatica tradizionalmente non si occupa di quel significato (vedi questi due pezzi: Se non ci credo non lo vedo. I media osservati dall’alto e Architettura dell’informazione. Appunti). Chi si occupa del significato è chi fa […]