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Link. Letture per domani. Open access, insicurezza, intelligenza collettiva

Roberto Caso scrive un paper molto importante sul diritto formale al servizio dell’open access alla conoscenza scientifica: Scientific knowledge unchained: verso una policy dell’università italiana sull’Open Access. The Trento Law and Technology Research Group. Abstract: «Lo scopo di questo scritto è mettere in luce quel che il diritto formale può fare a favore dell’Open Access (OA). La tesi di fondo è che il diritto formale – la legge, i regolamenti, i contratti – può rappresentare un formidabile ausilio all’affermazione del principio dell’accesso aperto, ma che il definitivo successo dell’OA risiede in un radicale cambiamento delle norme informali che presidiano le prassi dell’editoria scientifica. Un tale mutamento dipende dalle dinamiche di potere nelle quali si intrecciano gli interessi degli scienziati che comandano il gioco delle pubblicazioni (potere accademico-scientifico) e gli interessi degli editori scientifici che hanno una posizione di preminenza sul mercato (potere commerciale). Inoltre, un ruolo di primo piano viene giocato dai nuovi attori che si affacciano nel sistema della comunicazione scientifica (archivi disciplinari, motori di ricerca, social network scientifici etc.). Particolare attenzione è riservata al mutamento normativo e all’interazione tra diverse tipologie di regole (regole giuridiche, regole informali e regole tecnologiche). Lo scritto s’incentra sull’accesso aperto alle pubblicazioni e tocca tangenzialmente altri, e pur fondamentali, aspetti connessi come quello dell’accesso ai dati della ricerca scientifica.» (Download pdf)

Ilvo Diamanti con Demos conduce un’indagine continuativa sulle insicurezze degli italiani. «È un’insicurezza generalizzata, pervasiva, si potrebbe dire totalizzante, quella degli italiani in questa fase così incerta, che determina e alimenta paure e preoccupazioni crescenti. Aumenta il peso della crisi economica e sociale più in generale, ma anche l’incertezza politica e il difficile rapporto con l’Europa: elementi che concorrono a delineare una sorta di “male oscuro”. L’informazione TV riflette il disagio, ma non lo alimenta come in passato.» (Download pdf)

Antonio Spadaro, cyberteologo e direttore di Civiltà Cattolica, suggerisce a chi sia interessato ai temi dell’intelligenza collettiva di leggere o rileggere Pierre Teilhard de Chardin, per esempio: Il fenomeno umano (1938-1940), Il Saggiatore, Milano 1968 – Edizioni Queriniana, Brescia 1995

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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