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Cambiare pagina – come si spiega in breve?

Se uno dovesse presentare in fretta un lavoro e fosse bravo potrebbe fare un piccolo video. Se uno non fosse bravo potrebbe farne tre. Nella speranza che qualcuno lo aiuti a farne un quarto un po’ più bello… Quale tra questi tre va buttato via assolutamente? E ce n’è per caso uno che si potrebbe salvare?

1Siamo le nostre storie


2
Ma lei ha provato?


3
Macchina automatica per cambiare pagina

Lo so che siamo lontani dall’accettabile… Ma per trovare altre idee c’è tempo fino al 6 aprile: quel giorno esce il libro…

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  • Il terzo buttalo. il secondo assolutamente da tenere!!! Nel primo sei poco convincente nel tono…insomma sosterrei di più la parola. (perdonami, sono anche un’attrice). e beh…molti complimenti soprattutto per il libro!

  • Il terzo suona troppo come sigla di tg americano.
    Il primo è troppo country.
    L’idea del secondo non è male. Magari fatto a due voci è più credibile.
    In bocca al lupo per il libro.

  • lavorerei sul primo, o sul terzo… In ognuno però, ma manca completamente un richiamo che potrebbe rendere al massimo a mio avviso l’idea del “passaggio”, del cambiamento: il semplice gesto dello “sfoglio”, dal cartaceo al digitale (iPad) in primis. Quel piccolo gesto, forse banale e scontato, diventa l’essenza del successo e della potenza dei nuovi dispositivi e dello stesso “fruire l’informazione”… cambiando pagina (nel modo di concepirla e fuirla)
    Solo un modesto parere
    Buone cose, in attesa del libro

  • a me piace di più il primo, concordo con chi ti ha suggerito di tenere un pò su la voce, penso anche che sia inevitabile, con il video non ci prendi, della serie “nessuno è perfetto”.
    Quello che mi piace un sacco è il titolo, spero porti bene anche per altre faccende.
    Il libro? Su quello non ho dubbi, con le idee ci prendi sempre, mercoledì vado a comprarlo, e se ti andasse di presentarlo a Napoli ….. 🙂

  • Mi piace il primo e non il secondo.
    Ma nessuno rende il senso della tua bravura.
    In bocca al lupo!

  • anche io lavorerei sul primo: é il piú lucadebiase. le immagini e la musica vanno benissimo; il tono di voce é il tuo; farei altre proposte di testo(se avessi letto il libro..)

  • Nel primo la voce è spenta e poco convinta, nel secondo gli applausi finali suonano veramente male. Io salverei il terzo, molto “TG” ma in fondo penso che l’effetto non sia sbagliato. Più chiaro, preciso e diretto.
    Comunque in bocca al lupo per il libero e sempre complimenti per il lavoro svolto (peccato per il webcast tecnicamente inguardabile di Urbino).

  • Ciao Luca,
    Io opterei decisamente per la 1a. Quello che dici dà in maniera diretta e limpida la prospettiva interpretativa originale che è al centro del concept del libro e che mi sembra il suo più valido selling point. Il linguaggio audiovisivo del primo video nella sua elementarità è coerente con il tuo punto di vista anche perchè non sia avvale di tecniche più sofisticate ma anche più manipolatorie evocate dagli altri due video.

  • Il primo è quello che rispecchia meglio te, la tua originalità, la tua forza d’innovazione venata da un pizzico di melanconia. Il concetto è mollto bello e l’innovazione espressa contrasta efficacemente con le immagini un po’ retrò. Sul tono di voce sono l’ultimo a poter dare consigli, vista la mia “renga” bresciano-veneta…
    In bocca al lupo
    Giuliano

  • Il primo lo lavorerei sulla voce e sui tempi,ma in assoluto mi sembra quello più chiaro e diretto,oltre che nel tuo stile!
    Il secondo rischia di essere banale, mentre il terzo – per quanto originale nel taglio – temo sia poco intelligibile x un pubblico allargato.
    In bocca al lupo!

  • Il primo il primo!
    Il 2 è simpatico, ma fa un po’ Gerry Scotti (con rispetto)
    Il 3 è troppo anonimo e la musica non è da libro
    Senza averlo letto è un po’ difficile esprimersi. Però ci provo lo stesso.
    Lavorare sul testo e la struttura?
    [Per es. Parli di ‘noi’, ma non c’è nessun richiamo a un ‘noi’ nelle immagini o nelle voci]
    E farlo a più voci? (sempre fuori campo)
    [mi sbarazzerei di ‘ultimamente’ e di ‘sembra’. Suggerirei ‘sembra che’ nel tono, senza stare a usare il verbo].
    (a) Eh, siamo alle nostre storie
    (b) Per anni ce le siamo fatte raccontare dagli altri
    (c)Come se fossimo soli??
    (a) Da un po’ ce le siamo riprese però
    (c) E allora PAUSA è il momento di cambiare pagina
    my two bits.. Good luck

  • Credo sinceramente che la tecnica possa essere soppiantata dall’idea, in uno “splah” di così pochi minuti. Credo poi che l’amatorialità possa favorire la diffusione virale.
    La due comunque,
    quasi quasi non cambierei nulla.

  • Nonostante il libro sia già uscito, dal mio punto di vista di designer della comunicazione dico assolutamente il secondo! Chiaro, ironico e arriva al punto.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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