Barack Obama offre una via d’uscita dal vicolo cieco culturale, economico e politico nel quale il mondo era stato chiuso dalla precedente amministrazione americana. Il discorso di ieri ne è una ulteriore dimostrazione (video, testo, resoconto). Come dice benissimo Sergio Maistrello.
Con la crisi dell’iperfinanza e la scomparsa delle banche d’affari, è finita un’epoca cominciata con Thatcher e Reagan e arrivata da noi con Dallas e la tv commerciale. Allora si trattava di una modernizzazione, della dissoluzione del welfare dalla culla alla tomba, della fine in Italia degli orribili Anni di piombo. Ma conteneva il suo disastro umano.
Quell’idea liberatoria e leggera, in trent’anni si è trasformata in un’ideologia totalitaria e totalizzante, capace di modificare la politica globale in un circolo per grandi affari di banchieri, venditori di armi e di petrolio. Continua a difendersi con ogni mezzo, ma è in crisi: non offre più una prospettiva alle persone e alle famiglie, non risponde alla domanda di futuro. Chiude in una gabbia di desideri infiniti e insaziabili. Che erano diventati un valore per l’amministrazione di George W. Bush tanto grande da indurre un suo uomo (che negoziava al Wto) a dire che lo standard di vita degli americani non era negoziabile e sarebbe stato difeso con le armi. Quell’idea liberatoria era diventata una prigione, un vicolo cieco in politica estera, un disastro per ogni persona che cercasse una storia da costruire e non soltanto da subire.
Da noi, in Italia, l’iperconsumismo senza prospettive, deludente e illusorio, ha preso il potere e lo difende. Trasforma il dibattito politico con le sue sofisticatissime tecniche di marketing, tasforma la vita quotidiana, annulla l’indipendenza dell’intimità del rapporto tra le persone e il loro corpo (vedi Laura Laurenzi), impone persino un modello di capo immortale ed eternamente giovane. L’esplosione forsennata dell’iperconsumismo non sorretta dai fatti e dalle possibilità economiche delle persone si dibatte in infiniti tentativi di manipolazione della realtà, ma non convince più. Una nuova prospettiva è necessaria.
Obama offre una prospettiva. E consente di scommettere che possa emergere un racconto del futuro più adeguato all’esperienza delle persone e alla loro ricerca di felicità. Certo, l’illusione (e la relativa delusione), con i politici, è un’ipotesi che non va mai dimenticata. Ma la descrizione di un percorso più saggio e intelligente, edonisticamente soddisfacente ma umanamente consapevole, è già un fatto. Può rivitalizzare un’idea di mercato capace di generare opportunità attraverso le regole e non con la sregolatezza (come dice Luigi Zingales). E può agire sulle culture in profondità. Generando a sua volta fatti dalle conseguenze stabili. In materia di cultura, ambiente, qualità delle relazioni sociali. Economia.
Il fatto è che il conflitto con l’antico regime è in pieno svolgimento. E i dati di realtà non sono facili da leggere. Per gli italiani, in particolare. Se però questi escono dal sistema mediatico che li avvolge e guardano a ciò che sta succedendo nel mondo, allora possono scommettere su un cambiamento di prospettiva significativo. Lo sanno coloro che seguono l’evoluzione della cultura america. Lo sanno coloro che esportano e commerciano con l’Europa, l’Asia e il resto del mondo. Lo sanno i ricercatori e i tecnologi che ogni giorno lavorano a stretto contatto con persone che vivono nel contesto internazionale. Lo possono sapere tutti, leggendo quello che c’è su internet.
Si tratta di vedere il mondo e non solo quello che succede nella nostra piccola, pettegola provincia.
ps. Peccato che manchi all’appello delle buone novelle un messaggio chiaro e forte della chiesa cattolica, per ora invischiata in preoccupazioni di piccolo cabotaggio. Ma le persone che la popolano sono pronte, credo, a rilanciare una loro visione del mondo alternativa, ecumenica, aperta. Non tutta la chiesa è chiusa in Vaticano.
Mai letto l’enciclica Centesimus Annus di Giovanni Paolo II? Potresti sorprenderti… Ed e’ circa del 1990…
Un nuovo inizio
Bellissimo. Dal blog di Luca De Biase.
…
certo che l’ho letta… e mi pare che attualmente non sia abbastanza considerata…
Che abilità, bravo. Ottimo comunicatore. D’altro canto te l’ho sempre detto. Olim communicator, semper communicator. Come per sacerdoti.
Innovazione come spirito di frontiera
Hai presente l’effetto che fa un bel negozio con l’aria condizionata per chi sta costantemente in mezzo al traffico rumoroso e pieno di smog? Beh qualche giorno fa ho provato una cosa del genere. La metropoli incasinata e insopportabile è il momento di…