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Social network e piccole imprese

Nel Nord America, 260mila piccole imprese usano i social network per promuovere il loro business. Ci sono nuovi servizi con sempre nuove funzioni. Fare marketing, testare i gusti dei clienti, trovare partner e fornitori. Un pezzo del New York Times ne dà conto in modo anedottico ma molto articolato.

Il movimento è chiarissimo. Quello che è tutto da costruire è il pensiero della nuova organizzazione delle aziende.

Che cosa diventano le funzioni aziendali nello scenario dei social network? Come cambiano le specializzazioni e il team building? Come cambiano le forme di collaborazione e di reciproca informazione tra le persone che lavorano in azienda? E come cambia il rapporto tra le grandi aziende che si occupano di grandi reti (logistica, credito, telecomunicazioni, distribuzione, ecc.) e le piccole aziende o i singoli professionisti? Sappiamo che tutta l’organizzazione produttiva sarà influenzata da queste novità. Non sappiamo che forma assumerà alla fine del processo innovativo. Ma è una dinamica tutta da seguire. Nella quale è chiaro che l’economia riassorbe dimensioni dell’umano che hanno a che fare con le relazioni tra le persone e non soltanto relazioni di scambio monetario.

ps. Guardando la presentazione di Google Wave vengono in mente un sacco di cose in proposito. Ecco un link al post dedicato alla nuova tecnologia da Andrea Vascellari. Naturalmente ci si trova anche l’ora e mezza circa di presentazione di Wave.

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  • Interessante notizia e anche le tue riflessioni delle quali farò tesoro. Nei giorni scorsi ho presentato un preventivo per un social network territoriale. Se ci sarà ok coionvolgerà 19 comuni e circa 100 imprese. Ciao 🙂

  • Hehh… quelle che hai scritto sono tutte domande validissime che meriterebbero trovare risposta in una serie di posts (magari ci faccio un pensiero…;)
    Tattiche social media sono decisamente un “game changer” per l’ ecosistema aziendale. Purtroppo una tra le piu’ grosse scommesse rimane per il momento lo scontro con un realta’ manageriale non ancora sempre pronta ad abbracciare questa, e probabilmente future, ondate innovative.
    Considerando l’incredibile aumento della velocita’ d’innovazione, road-blocks come quello che ho elencato credo contribuiranno ad aprire un gap (aimeh!) sempre piu’ ampio tra imprese altamente innovative ed imprese che decisamente prederanno sempre piu’ rapidamente vantaggio competitivo. Questo e’ per lo meno quello che sto cominciando a notare specialmente a livello internazionale e non solo nello scenario imprenditoriale Italiano.
    Keep up the great work Luca!
    Andrea
    P.S. non ho potuto commentare prima perche’ sono in tour..adesso in Germania, la prox settimana Spagna etc. ma rimane un piacere leggere post stimolanti come questo 😉

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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