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Breaking News, notizie che si rompono

Alan Rusbridger, ex direttore del Guardian, ha pubblicato l’anno scorso un libro sulla sua esperienza: Breaking News. The remaking of journalism and why it matters now, Canongate 2018. I passaggi che informano sulla vicenda che ha costruito uno dei più grandi successi del giornalismo contemporaneo sono tutti da leggere. Alcuni momenti di sintesi interpretativa possono essere sottolineati: 1. il giornalismo è qualcosa di più che un business 2. il futuro è nella mutualità 3. la relazione del pubblico con il giornale deve svilupparsi in una membership In sostanza, la questione è sempre di...

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La fine dell’oblio non è l’inizio della memoria

Che cosa succede ai bambini la cui memoria biografica viene fissata in una quantità di foto che li riprendono in viso in modo identificabile e che sono poi condivise online? Kate Eichhorn, storica delle tecnologie dei media e del loro impatto sulla vita umana, osserva che la biografia dei bambini e dei giovani è fissata in fotografie scattate in quantità gigantesca, condivise in proporzione signicativa e incancellabili da un singolo utente; e si domanda se questo abbia conseguenze sullo sviluppo psichico degli umani. La questione è al centro del suo libro “The end of forgetting” (Harvard...

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La promessa di cibo sano per il pianeta

Solar Foods dichiara di avere messo a punto un metodo per produrre una proteina alimentare – in forma di farina e chiamata Solein – a partire da CO2, acqua ed elettricità (da fonti rinnovabili). Non dipende dall’irrigazione, ovviamente non contiene prodotti chimici non sostenibili, non ha le limitazioni di produzione dovute alla quantità di terre arabili e cattura CO2… (Solar Foods). È una tendenza. Abbiamo altre promesse da Impossible Foods (Hamburger vegetale) e Good Catch (tonno vegetale). Ne parla Trendwatch. Per affrontare l’emergenza climatica occorre...

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La nuova stagione

Anche se il paragone tra due epoche storiche distanti un secolo è sempre molto complesso, uno dei fatti più sani e rasserenanti che stanno accadendo in questa estate politicamente insensata, troppo ridicola per essere addirittura oscura, è che molti in Italia stanno leggendo “M” di Antonio Scurati (Giunti/Bompiani 2018). Chi si sente affaticato dall’inquinamento informativo e dall’irrazionalità schiacciata sull’apparenza o l’appartenenza tribale che caratterizza il dibattito politico di questi giorni trova un angolo di mondo pulito nel libro di Scurati. L’autore ha dedicato molto tempo a...

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La banalità dei media e il potere

Ruben Durante (Universitat Pompeu Fabra, Barcelona), Paolo Pinotti (Università Bocconi) e Andrea Tesei (Queen Mary University) hanno pubblicato su “American Economic Review” un articolo sull’influenza politica dei modelli culturali propugnati dalla tv commerciale: The Political Legacy of Entertainment TV. L’articolo è stato ripreso da moltissimi giornali. Ma l’analisi merita di essere ulteriormente discussa per le sue relazioni con la fase attraversata attualmente dal sistema mediatico. Gli autori hanno cercato di scoprire le conseguenze cognitive e culturali di...

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Polarizzazione nel lavoro. È un mega-trend. Nuove evidenze dalla Germania

«Di fronte alla doppia minaccia rappresentata dall’automazione e dal commercio internazionale, i lavoratori licenziati hanno due alternative chiare. Una è quella di tornare all’università per acquisire nuove competenze manageriali, professionali o tecniche o dare una rinfrescata a quelle che hanno già. Ciò richiede un investimento di tempo e denaro, che alla fine viene però ripagato da un salario più elevato e da una maggiore sicurezza sul lavoro. La seconda alternativa è quella di scendere a un livello inferiore della piramide salariale per svolgere impieghi di servizio come...

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Mathew Ingram, James Carey, la media ecology, il giornalismo e la comunità

Mathew Ingram, meritatissimamente, riceve oggi il James Carey Award della Media Ecology Association. Al congresso sulla Media Ethics, a Toronto, ha ricordato come Carey abbia sottolineato il fatto che le persone non cercano necessariamente nelle notizie una conoscenza di come stanno le cose e che invece ci trovano semplicemente conferme sulle loro convinzioni. Il che è proprio il problema esacerbato dagli algoritmi principali delle piattaforme oggi prevalenti. Non è questo il motivo della crisi del giornalismo, però. Il giornalismo è andato in crisi come prodotto o servizio nella dimensione...

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Come portare la dimensione di comunità al prossimo livello? Primi appunti

«Questo non è un convegno. È un esercizio di “community building”» diceva Paolo Granata all’esordio del grande congresso sulla Media Ethics a Toronto. È chiaro che sottolineare la necessità di un’etica dei media impone la costruzione di un discorso non appiattito sulle logiche del mercato del traffico di attenzione, non limitato all’analisi dei dati quantitativi, ma orientato anche alla generazione di un discernimento qualitativo che insegni a cercare quello che è giusto e sbagliato. Tutto questo non è possibile senza una nuova attenzione alla dimensione della comunità. Perché solo in questa...

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Deepfake: Photoshop edita Photoshop

Photoshop ha reso i creativi più ricchi di lavoro e di possibilità. Ma ha creato anche i falsari più infingardi, quelli che fanno credere che le loro foto dicano la verità e invece mentono. Ma ora Photoshop ha creato un tool per individuare facilmente tutte le modifiche photoshoppate alle foto: il sistema ci riesce nel 99% dei casi contro il 53% degli umani che ci provano a occhio (Adobe). L’intelligenza artificiale e il digitale moltiplicano i falsi credibili. Ma aiuteranno anche a trovarli. Nel tempo gli umani si abitueranno a diffidare di quello che vedono con i loro occhi digitali...

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Sulla storia di Google che guadagna con il lavoro dei giornali

La News Media Alliance, una lobby di editori americani, ha calcolato che Google fattura 4,7 miliardi di dollari con le pubblicità connesse alle ricerche di notizie prodotte dai giornali nel 2018. Tanti soldi. Dei quali gli editori vorrebbero una parte. Secondo Jeff Jarvis, il New York Times ha pubblicato lo studio senza verificare il dato e chiamando Google solo con forte ritardo sulla prima pubblicazione. Google comunque dice che quel numero è sovrastimato. E Jarvis osserva che non tiene conto del valore generato dal traffico che Google manda agli editori. Vedi: Google Made $4.7 Billion From...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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