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Certo che c’è una crisi della “verità”

Un convegno sulle fake news nella scienza al Politecnico di Milano, organizzato da Paolo Volonté (Politecnico Milano, Meta), con Giuseppe Tipaldo (Università di Torino), Angela Simone (Fondazione Bassetti), Walter Quattrociocchi (Ca’ Foscari). Mille dibattiti e discussioni in materia. Un pezzo da segnalare di Steven Shapin (Harvard) intitolato “Is there a crisis of truth“. Un vero e proprio ripensamento di civiltà in corso.

Il ripensamento riguarda il rapporto tra ragione ed emozione nel percorso della conoscenza.

Se una certa lettura dell’approccio illuminista ha condotto a pensare che l’emozione è nemica della ragione nella generazione di conoscenza, oggi sappiamo che questo è sbagliato. Anzi. Non esiste ragione se non immersa nell’emozione. Ne parla abbondantemente, per esempio, George Lakoff, neuroscienziato del linguaggio. In realtà, pensiamo per frame, metafore e storie. Nelle quali la complessità della realtà si semplifica e la ragione si mescola alla volontà e al desiderio che è sempre densamente popolato di emozione. Del resto, Daniel Kahneman ha mostrato con grande attenzione quanto la dimensione del ragionamento controllato razionale sia minoritaria nella vita reale, anche per i più razionali degli scienziati.

L’epistemologia a base di logica popperiana resta essenziale per la discussione critica dei risultati della ricerca scientifica. La storia della conoscenza che fa i salti di paradigma visti da Thomas Kuhn resta fondamentale per comprendere l’evoluzione del pensiero scientifico. Ma una nuova fase dell’epistemologia sia affaccia, nel contesto modificato dal knowledge management e dall’intelligenza artificiale. Un recentissimo libro molto importante in proposito è di David Weinberger: “Everyday chaos. Technology, complexity, and how we are thriving in a new world of possibility“. Parla di come sta cambiando la dinamica della conoscenza. È appassionante e controverso. Merita un post a sé, ma intanto se a qualcuno interessa cominciare a leggerlo lo segnalo.

Intanto, però, la crisi della verità avanza. E fa danni, se non è affrontata in modo non orientato al passato, ma neppure cinicamente arrendevole nei confronti delle immagini tecnocentriche o delle ideologie banalizzatrici del futuro. Gli umani sono chiamati a mettere insieme una delle loro imprese più memorabili.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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