Dopo il Festival della Tecnologia, ecco alcuni appunti su una delle questioni sistemiche tra quelle evocate nel corso della riuscita manifestazione torinese. Il rapporto tra il sistema di incentivi del vecchio paradigma neo-liberista ancora imperante e le possibilità di emersione di un nuovo paradigma. Solo appunti. Gli occidentali si sono organizzati per almeno 40 anni intorno alla convinzione che il sistema propugnato dal neo-liberismo fosse quello che otteneva i migliori risultati economici possibili e che poteva mantenere la promessa di un progresso sociale e civile duraturo e giusto...
perplessità
Come i polli di Renzo
“Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”...
Joi Ito e Jeffrey Epstein
Joi Ito, direttore del Media Lab, ha pubblicamente chiesto scusa per avere accettato soldi da Jeffrey Epstein e ha promesso di restituirli, aggiungendo che non sapeva nulla delle «orribili» pratiche di quell’uomo (Joi). Un movimento di critici ha chiesto le sue dimissioni (Boston Globe). Due importanti studiosi del Media Lab lasceranno l’istituto (New York Times). Un centinaio di studiosi sostiene invece Joi Ito. Hanno scritto una lettera di supporto a Joi Ito chiedendogli di non dimettersi (WeSupportJoi). Update: Newyorker ha un articolo che riporta fatti che sembrerebbero tali...
La nuova stagione
Anche se il paragone tra due epoche storiche distanti un secolo è sempre molto complesso, uno dei fatti più sani e rasserenanti che stanno accadendo in questa estate politicamente insensata, troppo ridicola per essere addirittura oscura, è che molti in Italia stanno leggendo “M” di Antonio Scurati (Giunti/Bompiani 2018). Chi si sente affaticato dall’inquinamento informativo e dall’irrazionalità schiacciata sull’apparenza o l’appartenenza tribale che caratterizza il dibattito politico di questi giorni trova un angolo di mondo pulito nel libro di Scurati. L’autore ha dedicato molto tempo a...
La schiavitù oggi sarebbe abolita o difesa in America?
Una bella ricostruzione della storia della schiavitù americana e della brutalità del capitalismo di quel paese (NYTimes). E fa pensare che paradossalmente oggi i difensori integralisti del concetto del “libero mercato” – che in realtà talvolta sconfina nella realtà di un “capitalismo senza freni” – sarebbero tentati di sostenere che l’abolizione della schiavitù è un’indebita intromissione di uno stato troppo invadente nell’economia privata. Sì è una boutade: ma non del tutto forse… Update: Newt Gingrich twitta “The NY Times...
Grillo e il PD dal 2009 al 2019
Ho scritto tre post sul rapporto tra Beppe Grillo e il PD. Non si capisce il Pd su Grillo 2009 Lettera a Beppe Grillo e all’M5S 2013 Promemoria per un umile ragionamento sul PD 2018 Davvero di politica capisco poco. Ma quanto ci vuole perché il PD e il M5S si parlino? Nessuno dei due partiti è omogeneo. Nessuno è privo di ombre. Entrambi a questo punto hanno conosciuto l’anello del potere e la vergogna dell’errore. Ma entrambi hanno un elettorato che vuole un mondo più giusto, più verde, più lungimirante. Possibile che si lascino trascinare a parlarsi solo di fronte alla marea...
La banalità dei media e il potere
Ruben Durante (Universitat Pompeu Fabra, Barcelona), Paolo Pinotti (Università Bocconi) e Andrea Tesei (Queen Mary University) hanno pubblicato su “American Economic Review” un articolo sull’influenza politica dei modelli culturali propugnati dalla tv commerciale: The Political Legacy of Entertainment TV. L’articolo è stato ripreso da moltissimi giornali. Ma l’analisi merita di essere ulteriormente discussa per le sue relazioni con la fase attraversata attualmente dal sistema mediatico. Gli autori hanno cercato di scoprire le conseguenze cognitive e culturali di...
Polarizzazione nel lavoro. È un mega-trend. Nuove evidenze dalla Germania
«Di fronte alla doppia minaccia rappresentata dall’automazione e dal commercio internazionale, i lavoratori licenziati hanno due alternative chiare. Una è quella di tornare all’università per acquisire nuove competenze manageriali, professionali o tecniche o dare una rinfrescata a quelle che hanno già. Ciò richiede un investimento di tempo e denaro, che alla fine viene però ripagato da un salario più elevato e da una maggiore sicurezza sul lavoro. La seconda alternativa è quella di scendere a un livello inferiore della piramide salariale per svolgere impieghi di servizio come...
Vaccini obbligatori? Occhio al messaggio
I vaccini obbligatori fanno diminuire le malattie. Ma l’obbligo va introdotto con cura. Altrimenti rischia di produrre iniquità e può generare una recrudescenza del pregiudizio contro i vaccini, rinsaldando la minoranza che si oppone alla vaccinazione. Ma c’è un modo per introdurre l’obbligo evitando i guai (Nature). In Italia non lo sapevano.
Il riconoscimento facciale non ci azzecca alla polizia di Londra. E altri studi
L’80% delle volte, il sistema di riconoscimento facciale usato dalla polizia di Londra sbaglia. L’80% delle volte. Lo hanno calcolato alcuni ricercatori dell’università dell’Essex (Forbes). In particolare sbaglia generando falsi positivi, cioè crede di riconoscere criminali e terroristi in persone assolutamente prive di precedenti. Percentuale ridicola. I poliziotti farebbero meglio a tirare una monetina. Ma anche se sbagliasse meno, un software può indurre una polizia ad arrestare una persona sapendo che in una certa percentuale sbaglia? E poi, se possiamo sapere...
Commenti