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Un nuovo inizio nel 2021. E la formazione di una comunità informata /4 – Modelli editoriali

Riflessioni e progetti per cominciare l’anno. Tra la fine del 2020 e il principio del 2021 sono uscite la prima, la seconda e la terza puntata di questa serie sul rapporto tra le strutture dell’informazione e la formazione della comunità. Questa quarta parla dei modelli editoriali in chiave prospettica. Ma comincia da un fatto di attualità. I fatti. L’ex presidente Donald Trump ha preso sette milioni di voti in meno del rivale Joe Biden. I voti elettorali conquistati da Biden sono molti di più di quelli di Trump. La Corte Suprema ha rigettato le istanze di Trump sui presunti...

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Un nuovo inizio nel 2021. E la formazione di una comunità informata /3 – Modelli economici

Inizio d’anno di riflessioni e buoni propositi. Tra la fine e il principio sono uscite la prima e la seconda puntata di questa serie sul rapporto tra le strutture dell’informazione e la formazione della comunità. Questa terza parla dei modelli economici. Ma comincia, come come la seconda, da un messaggio ricevuto. «Queste analisi si potrebbero trasformare in azione politica?» domanda un amico. Prima di rispondere riprendiamo le pagine del Rapporto Censis 2020 dedicate ai media. C’è un passaggio attinente, in un certo senso. Il rapporto fa notare come nell’anno della pandemia la...

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Un nuovo inizio nel 2021. E la formazione di una comunità informata /2 – Scenari

Buon anno nuovo a tutti, dunque. Si diceva dei buoni propositi. Ieri è uscita la prima puntata di questa serie sul rapporto tra le strutture dell’informazione e la formazione della comunità. La puntata di oggi vuole razionalizzare. Ma comincia da un messaggio appena ricevuto. La comunità si sviluppa intorno a risorse comuni. Materiali e oggi sempre più spesso immateriali. Il che significa, spesso, essenzialmente umane. Intorno alla comunità, composta da persone che si regolano per gestire e sviluppare quelle risorse comuni in modo che portino vantaggio a tutti i partecipanti, cresce...

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Un nuovo inizio nel 2021. E la formazione di una comunità informata /1 – Introduzione

Auguri. Tanti auguri. E buoni propositi. Per quanto riguarda questo blog il proposito è quello di fare una serie di cinque puntate sul rapporto tra le strutture dell’informazione e la formazione della comunità. Tra le due questioni c’è una relazione complessa: si può dire che l’informazione dà forma alla comunità, ma anche che l’informazione nasce dalle esigenze della comunità. Il futuro del sistema dell’informazione e il destino della comunità sono strettamente legati. L’esperienza della pandemia, delle clausure, della crisi economica e...

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La discussione sull’odio online

Con la tipica visione si corto respiro che di questi tempi sembra prevalere, il rischio è che qualcuno pensi che la questione sia archiviata. Dal 2016 a oggi c’è stata un’esplosione di articoli e analisi sulle fake news, sull’odio online e più in generale sulla circolazione di informazione tossica in rete (quella che ha dato luogo all'”infodemia” denunciata dall’OMS). Si spera che non si ritenga conclusa questa fase con la vittoria di Joe Biden e Kamala Harris alle elezioni presidenziali americane. Non è conclusa. Però, almeno, è più facile metterla in...

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Il confronto tra Google e tutti i giornali del mondo

Google e i giornali? Le notizie su questo argomento appassionano solo gli addetti ai lavori. Ma i fenomeni sottostanti dovrebbero invece interessare tutti. Vediamo perché. 1. Le ultimissime notizie che non appassionano Il confronto tra Google e i giornali mondiali evolve velocemente. Dopo la strana legge europea sui diritti connessi al copyright, dopo che l’Australia ha pensato di fare una cosa simile, dopo che in Francia un tribunale ha dato ragione agli editori sull’obbligo di arrivare a un accordo che garantisse un qualche pagamento da parte di Google ai giornali, un primo accordo sembra...

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FacebooQ. I social network, i governi e la lotta alla disinformazione tossica. Per l’ecologia dei media

FacebooQ, Facebook e Qanon. Storia complicata ma istruttiva. E dunque Facebook si impegna di più contro Qanon. Chiude i gruppi e le pagine dedicate esplicitamente al movimento che ha conquistato l’attenzione di un numero crescente di persone in America e che d’ora in poi tratterà come i gruppi terroristici (o quasi). Le singole persone che continuano a scambiarsi informazioni legate a Qanon potranno continuare a farlo. Saranno limitate le forme più “pubbliche” e “attivistiche” del movimento. (Guardian) Dal punto di vista narrativo la storia di Qanon è interessantissima e terribile. Riassuendo...

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Infodemia politica

Secondo uno studio realizzato da alcuni ricercatori di Cornell University citato da New York Times, il canale di diffusione della disinformazione sull’epidemia di Covid-19 è stato Donald Trump, presidente degli Stati Uniti (NYT). Coronavirus misinformation: quantifying sources and themes in the COVID-19 ‘infodemic’ – Sarah Evanega, Mark Lynas, Jordan Adams, Karinne Smolenyak – The Cornell Alliance for Science, Cornell University, Ithaca, NY «AbstractThe COVID-19 pandemic has unfolded alongside what the World Health Organization has termed an “infodemic” of misinformation. This...

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Fakebook. Le piattaforme e i pubblicitari si mettono d’accordo

Dopo qualche mese di confronto, durante i quali molti importanti inserzionisti pubblicitari hanno boicottato Facebook e altre piattaforme accusandole di non fare abbastanza per contenere la diffusione di falsità e odio online, è arrivato un accordo. Pubblicitari e piattaforme, comprese Facebook, YouTube e Twitter, adottano le stesse definizioni per individuare i post dannosi per la società e le persone. Si creano standard per il monitoraggio della diffusione di fake e odio. Si affidano alcune decisioni ad autorità indipendenti. Si migliorano i sistemi di accesso e gestione dei dati...

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Sondaggio Reuters-Oxford-YouGov: chi decide contro i fake in politica?

Secondo gli intervistati in un vasto sondaggio fatto da YouGov per Reuters Institute e Oxford University, i media devono dare spazio alle frasi dei politici anche quando sono false, ma le piattaforme digitali devono valutare ed eventualmente bloccare i messaggi pubblicitari falsi. Questo è il link allo studio: How do people want the media cover politics? Questi risultati apparentemente contraddittori meritano un approfondimento. È un po’ come se i media dovessero astenersi dal censurare i politici anche quando sono falsi, perché comunque la notizia va data. Ma nello stesso tempo tutti sono...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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