Israele è il paese con più start-up per chilometro quadrato del mondo. Ed è anche il paese che attira più capitale di rischio destinato alle start-up tecnologiche del mondo. Ne parla l’Economist di questa settimana. Che tra l’altro cita il libro di Dan Senor e Saul Singer intitolato “The start-up nation” (2009): un sistema molto concentrato sulla predisposizione di tutte le condizioni più favorevoli alla creazione d’impresa. Difficile copiare un sistema con tante precondizioni positive, ma c’è comunque da imparare: 1. C’è un effetto-rete, compresa una...
innovazione
Ma perché l’iva al 21% sulle transazioni digitali?
Come si sa l’iva è al 4% per i libri e i giornali cartacei e al 21% per gli stessi libri e giornali eventualmente venduti in digitale (un paio di riferimenti). Un codicillo dice che i libri venduti in supporto audio-magnetico per ipovedenti o non vedenti hanno l’iva al 4%. Una misura interessante per rilanciare l’attività delle start-up che producono oggetti da vendere online potrebbe essere quella di rivedere l’iva in questo settore, nel senso di abbassarla? Un argomento a favore di una forte politica a favore delle transazioni online si trova osservando che quando i...
Summify e Twitter
Twitter ha comprato Summify, una start-up nata in Romania e che si è sviluppata in Canada, il cui prodotto serve a riassumere in modo abbastanza completo un argomento che si è sviluppato sui social network per poi condividere il riassunto con i conoscenti anche per mail (il bello è che la mail si concludeva con un rassicurante messaggio che spiegava come su quell’argomento il lettore ora sapesse più o meno tutto ciò che era uscito di rilevante – in inglese la formula sintetica era “you’re done”). Si tratta certamente di un bisogno sempre più sentito per cercare...
L’energia che serve per trasformare le liberalizzazioni in sviluppo
La bozza del decreto presentato dal governo sulle liberalizzazioni è un grande risultato di questa importantissima fase politica e offre mille spunti di riflessione. Osservazioni. Grazie alla loro abolizione, si scopre che c’erano un sacco di vincoli all’impresa, talvolta incredibilmente bizantini: li conoscevano solo i pochi che ne traevano vantaggio. Con il decreto diventa più facile aprire un’impresa e cercare di trovare un mercato, il che è una premessa di ogni altra strategia. I giovani sono favoriti dalla riduzione delle barriere al cambiamento, anche se i loro...
Orgoglio e innovazione a scuola
Una bella discussione su Twitter ieri, dopo l’annuncio Apple sui libri di scuola. Di certo non sappiamo come si svilupperà questa specifica soluzione, ma possiamo scommettere che attiverà molte energie. Tra queste ci saranno quelle degli editori, ma soprattutto quelle degli insegnanti avvertiti e appassionati del loro importantissimo lavoro, come ci saranno le iniziative e la disponibilità culturale e pratica dei giovani. Quanto al governo, si vedrà. stefano mirti @stefi_idlab1h @trilobit @PierLuigiSacco @lucadebiase anche la biro bic nasce come tecnologia chiusa e...
E allora, l’agenda digitale
L’agenda digitale è un contenitore di misure e azioni che viene mantenuto ancora troppo al margine del dibattito italiano. Può darsi che a qualcuno appaia come una faccenda troppo tecnica. Ma il fatto è che riguarda uno degli aspetti del sistema che possono essere meglio connessi con la crescita. Sappiamo bene quanto tutti gli istituti di ricerca che se ne sono occupati colleghino l’aumento dell’accesso a internet in banda larga con l’accelerazione della nascita di start-up, con l’alfabetizzazione della popolazione, con la modernizzazione della pubblica...
World Bank: le mappe dello sviluppo
Storicamente, le mappe sono state fatte soprattutto da chi le usava. I marinai, in particolare, scrivevano le loro osservazioni e si passavano l’esperienza. E anche quando si sono sviluppate le attività dei cartografi professionali, alla base del loro lavoro c’erano i dati riportati dagli esploratori. Poi è arrivata l’industria cartografica. Che, nell’epoca digitale, è a sua volta in discussione. Oggi il satellite risolve fondamentalmente il problema dei grandi disegni dei contorni geografici. Ma i dati su ciò che la geografia contiene, di nuovo, derivano spesso dalla...
A proposito di libri di scuola
Le tecnologie digitali a scuola sono adottate con tempi più lunghi e percorsi meno lineari di quanto servirebbe, a giudicare dai commenti al post precedente. E in effetti tutta la vicenda del cosiddetto elearning è stata una serie di false partenze. Il problema è probabilmente di approccio: non partire dalle tecnologie ma dall’intelligenza della relazione tra la cultura dell’educazione e la società che ha bisogno di educazione. Di certo, in un contesto di crisi di ogni autorità tradizionale, nel quale le forme di apprendimento informale si moltiplicano e spiazzano le forme di...
I libri di scuola stanno per cambiare
L’editoria digitale, l’attività dell’insegnamento e soprattutto la pratica dell’apprendimento stanno già cambiando. Ma le conseguenze sintetiche del fenomeno non si sono ancora palesate in pieno. L’elearning è andato avanti a grandi annunci e grandi flop per troppo tempo. Forse perché non riusciva a staccarsi dall’idea barbosa di simulare le aule con i computer. Ma ormai le cose si stanno aggiustando. Kahn Academy è già un enorme successo nella ridefinizione del modo di insegnare/imparare la matematica. I tablet e i reader sono già enormi successi nella...
Design a start-up
Ormai è chiaro: il pensiero del design è molto più ampio e trasversale di quanto si potrebbe ritenere considerandolo come una disciplina per dare forma agli oggetti. È ormai chiaro da quando ci siamo resi conto che, per esempio, il “design dei servizi” è indispensabile a trasformare concetti astratti in relazioni vere tra persone per lo scambio di soluzioni che non richiedono un oggetto ma un “lavoro” sociale. È chiaro da quando ci si è resi conto che l’idea del design e l’idea del progetto tendono a convergere, sia che si tratti di un prodotto che di un...
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