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Una settimana di data journalism

Una settimana di lavoro sul data journalism con i video delle lezioni di esperti di informazione di precisione, infografica, dati, software… Da vedere con calma su Ahref (la fondazione a cui collaboro): Guido Romeo (Fondazione Ahref e Wired Italia): Data Driven Journalismvideo: 1 – 2 – 3 – 4 doc.: Data Journalism; Manuale WSJ Maurizio Napolitano (SoNet – Fondazione Bruno Kessler): Come Trovare i Dativideo: 1 – 2 – 3doc.: Open Data; Scraper Wiki Martino Pizzol (Fondazione Ahref): Come Trovare i Dativideo: 1 – 2 doc.: Harvest Web Data Luca Dello...

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Esperienze – L’iPad per leggere le news

Dopo un anno e mezzo, il rapporto tra l’iPad e l’editoria dell’informazione non è più soltanto una questione di visione ma anche di riflessione sui dati di fatto. E una ricerca di Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism in collaborazione con The Economist Group può servire come punto di partenza. (via Journalism.org) Stiamo parlando del comportamento dell’11% degli adulti che vivono negli Stati Uniti. Sono i possessori di un tablet. E la metà di loro usano il tablet ogni giorno per accedere alle notizie. Il 77% dei possessori di tablet usa...

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Libri – PETER LAUFER – Slow news, per una dieta mediatica più sana

Peter Laufer ha avuto l’intuizione di portare più avanti l’idea di paragonare la dieta alimentare alla dieta mediatica, tirandone fuori una conclusione simile a quella di Slow food: abbiamo bisogno di recuperare un modo più sano di cibarci di informazioni quindi ci vogliono le Slow news. L’idea è buona perché attiva una serie di consapevolezze che abbiamo già assorbito sulla questione del cibo e le applica alla questione più sottile dell’informazione. La quantità di rumore che viene dalla logica mediatica attuale è insana, dice Laufer. Concorderà qualcuno dei lettori...

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Pime. Ragazzi del liceo si fanno domande sull’affidabilità dell’informazione

Il Pime organizza oggi tra l’altro una riflessione sull’attendibilità dell’informazione (a Milano, Hotel Melia, ore 11:00). Naturalmente si preoccupa anche dell’attendibilità dell’informazione sul web. Di certo, i ragazzi partono da qualche sopracciglio alzato sull’attendibilità dell’informazione anche della televisione e dei giornali. Dal caso Boffo alle imprecisioni del Tg1 ce n’è per tutti i tipi di media. Ma per quanto riguarda il web le considerazioni sono diverse e questo è solo un insieme di link che fanno da promemoria (spero possano...

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Il metodo giornalistico a Vienna. I principi e la pratica, ma in modo che funzioni

La distinzione tra l’informazione di qualità e la comunicazione che si limita a sostenere una causa passa essenzialmente attraverso il metodo di ricerca e pubblicazione dell’informazione. Si è parlato spesso in questo blog dell’aspirazione a una sorta di “epistemologia dell’informazione”. Ma si tratta di un’epistemologia che emergerà, se emergerà, tenendo conto delle condizioni reali del lavoro di ricerca dell’informazione, per connetterla e arricchirla con le considerazioni teoriche. Un bagno di realtà si è visto oggi a Vienna, al World Editors...

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How to explain a foreign audience why, as usual, the Italian situation is tragic but it’s not serious

In less than an hour, I will be speaking in Vienna, at the World Editors Forum. They asked me to tell a story about how newspapers should improve, particularly on paper. All right. That’s the trap. How can I get out of it? The Italian situation, as usual, is tragic but it is not serious. It is not serious because we seem unable to have any serious debate at the political level about ourselves, the way we manage our public finances, the way we organize. And because we have a weird kind of government. It is tragic also because the problem is not only in the political class. Italians that...

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Anche il Guardian a pagamento sull’iPad

La nuova app del Guardian per iPad costerà 9,99 sterline al mese. Più o meno come quella del New York Times e del Telegraph, dice PaidContent. Il prezzo appare motivato dalla ricerca di un equilibrio con i prezzi per gli abbonamenti e le vendite in edicola della versione cartacea, ma non sembra trovarlo perché tiene con ogni evidenza conto del fatto che la versione iPad non deve pagare il trasporto, la rotativa, la carta e l’edicola. Ma deve pagare quasi un terzo del prezzo alla Apple. D’altra parte, evidentemente, il prezzo non poteva essere troppo elevato, visto che comunque la...

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Il Moebius alla Vita Nòva

Bellissimo! Ieri a Lugano è stato assegnato il premio Moebius per le riviste originali su tablet in lingua italiana alla Vita Nòva. Una grande soddisfazione per tutti coloro che hanno lavorato alla sua creazione. E spero anche per coloro che hanno scelto di scaricarla e leggerla. La motivazione, nelle parole di Derrick de Kerckhove, Presidente della giuria, alla consegna delpremio: «Per l’esperienza pioneristica del settore unita alla capacità di sfruttare al meglio, nella ricchezza dei contenuti e nell’armonia grafica, le caratteristiche dell’interfaccia tablet.» La notizia...

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L’Ansa parla di Timu

L’idea di Timu.it è semplice. La sintetizza benissimo Titti Santamato sull’Ansa: «Timu mette insieme cittadini, associazioni e comunità che desiderano contribuire all’informazione come se fossero una squadra, un ‘team’». Si tratta di cercare e trovare strumenti per rafforzare i cittadini che vogliono fare informazione con impegno civile e metodo condiviso. Anche cogliendo le occasioni di inchiesta collettiva che vengono lanciate e sostenute da organizzazioni (fondazioni, associazioni, imprese, amministrazioni e così via) interessate a fare emergere notizie e...

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Che cosa fanno i fondatori quando lasciano?

Che cosa fanno i fondatori di imprese editoriali di successo quando lasciano la loro creatura alla responsabilità di altri? 1. Rifanno un’altra impresa editoriale e tutti sperano di ritrovare in loro lo stesso spirito degli inizi della prima impresa2. Si ritirano a vita privata e vengono presto dimenticati3. Continuano a portare idee al loro vecchio giornale, vivendolo con meno preoccupazioni e avviando nuovi progetti Mike Arrington ha scelto l’opzione 1. (Aveva fondato TechCrunch poi l’ha venduto ad Aol per scoprire di non poter sopportare le regole della grande azienda;...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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