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Giornali equilibrati

Dice l’Economist che l’annunciata morte dei giornali non è più così imminente. Aumentare il prezzo di copertina e ridurre i costi consente a molti editori americani di ritrovare un equilibrio economico. Anche se non ritroveranno facilmente i margini da 20% del fatturato che avevano in un non lontanissimo passato. E anche se altri tagli sono prevedibili. L’equilibrio economico è necessario a qualunque struttura che voglia fare informazione con un minimo di indipendenza. Non è sufficiente, naturalmente. Anche perché in certi casi l’equilibrio economico si trova proprio...

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Il prezzo degli scoop

Il costo dell’inchiesta di ProPublica che ha vinto il Pulitzer è arrivato alla fine intorno a 400mila dollari.
Non è molto diverso dai 150-450mila euro che gli editori – si dice – dovrebbero pagare per la pubblicazione di intercettazioni “proibite”.

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L’austerità della crescita

Il Sole di oggi osserva come l’economia europea – e italiana – sia di fronte a decisioni difficili. E’ necessaria una disciplinata austerità nei bilanci pubblici, altrimenti la speculazione sul debito ha buone probabilità di far saltare l’euro. Ed è necessaria la crescita dell’economia perché altrimenti l’interesse sul debito sale a livelli intollerabili e salta l’euro. Eppure, austerità spesso vuol dire risparmio e riduzione della spesa pubblica o aumento delle tasse, il che ha l’effetto di diminuire la crescita. Alessandro Plateroti ha...

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Informazione: chi spera non aspetta

L’idea è che, con tutto quello che è successo nel sistema dell’informazione, concentrarsi sulla crisi dei giornali tradizionali è davvero anacronistico. Invece, vale la pena di concentrarsi sulle opportunità aperte dalla trasformazione in atto. E fare qualcosa subito per coglierle. 1. Il quadro organizzativo di riferimento è quello dell’ecosistema dell’informazione, nel quale coevolvono logiche di mercato dell’informazione, di dono dell’informazione, di segnalazione e ricerca di informazione. Ciascun soggetto può trovare il suo percorso e la sua...

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Background, giornalismo

Nell’aprile del 1999, Andy Grove, capo dell’Intel, annunciò ai leader delle grandi aziende editoriali americane che i giornali di carta avevano ancora tre anni di vita. Non era la prima volta che si parlava di questo possibile scenario. Tanto che nel resoconto del New York Times si legge che forse gli editori avrebbero potuto alzare gli occhi al cielo per l’ennesima predizione catastrofica sul loro business. Ma non lo fecero. Perché quello era Andy Grove. E perché raccontava come anche all’Intel era toccato di affrontare una crisi simile, quando alla fine degli anni...

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Critica della ragione gratuita

Da GG una discussione critica sul dono, le relazioni, la costruzione del valore sociale. Il dono non è gratuito, nel senso che è comunque uno scambio: non monetario ma sociale. Costruisce relazione, come diceva Marcel Mauss. E come fanno notare Marco Aime e Anna Cossetta in Il dono al tempo di Internet (Einaudi, pp. 121, euro 10). Ne parla Marco Belpoliti. E ne parlava, come appunto segnala GG, Patrick Laviolette, in The Dark Side of the Gift segnalando il lavoro di Jean-Sébastien Marcoux: Escaping the Gift Economy. Da ricordare, il magnifico pezzo pubblicato su Nòva da Fabio Bonifacci. (cfr...

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NewsApp

Riccardo Luna pubblica in una nota su Facebook – in anteprima – un mio contributo al prossimo numero di Wired Italia: Content is king, si diceva: il contenuto era il Re Media che trasformava in esperienza di valore il frutto del lavoro delle tipografie, dei network televisivi, delle compagnie di telecomunicazioni, dei costruttori di piattaforme digitali. Ma internet è una repubblica. E in internet il Re conta fino a un certo punto: in ogni caso non per diritto di nascita, ma casomai solo se si mette come tutti al servizio della cosa comune. Il che vale anche per il giornalismo. Il...

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Infelicità dell’attesa

Un articolo Elizabeth Kolbert sul Newyorker mostra i lati paradossali e importanti della ricerca sulla felicità che si va conducendo da anni. Le osservazioni sono spesso da digerire con calma. Ma l’arrivo di un nuovo rapportino dal Data Team di Facebook impone una riflessione urgente: la felicità connesa a un evento atteso è di solito maggiore della felicità percepita quando quell’evento effettivamente arriva a compiersi. Quello che immaginiamo può essere più soddisfacente di quello che viviamo. Il futuro può essere visto come una fonte di felicità maggiore dell’esperienza...

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Riflessioni su iPad e giornali

Martin Langeveld offre una serie di riflessioni sull’impatto dell’iPad nell’industria editoriale. Un riassunto è qui, ma il post originale vale il tempo che richiede. Più sotto in questo box le osservazioni dell’Electronic Frontiers Foundation sul contratto che lega i produttori di apps (compresi quelli che fanno applicazioni giornalistiche) alla Apple. Dice Langeveld, in sintesi: L’iPad è un cambio di passo nella mobilità dei contenuti. Genererà un sensibile aumento delle vendite di contenuti per device mobili. I tempi di utilizzo dell’iPad e...

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Neppure Google guadagna con le news

Sentite le grandi lamentazioni degli editori, Murdoch in testa, sul fatto che Google guadagnerebbe con le notizie dei loro giornali, ci si domandava: ma è vero? E dunque pare proprio di no. Lo diceva Google che non fa fatturato con le news, ora lo registra anche Chris Dixon.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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