Technical University of Dortmund e University of Wisconsin-Madison hanno realizzato una survey sul ruolo delle fondazioni non profit nello sviluppo di nuove idee, di sperimentazioni e ricerche, e di iniziative vincenti nella generazione di informazione d’inchiesta. Lo studio dimostra che le fondazioni e il non profit possono effettivamente rispondere all’esigenza di salvaguardare la qualità dell’informazione in un periodo in cui l’editoria for profit attraversa una crisi profonda che rischia di indebolire il servizio di accesso alla conoscenza dei fatti per la...
Approfondimenti
Atlantic: content is not king
Lo si è spesso detto: il contenuto è re, ma siamo in una repubblica. Nella quale il re conta come gli altri. Forse di meno. Forse per nulla. Jonathan Knee pensa che l’economia del contenuto sia nettamente sfavorita rispetto all’economia della tecnologia di distribuzione. E lo scrive sull’Atlantic in un pezzo controverso ma interessante da leggere. Il caso che prende in esame è quello di Netflix, azienda sopravvalutata in borsa a detta di tutti gli osservatori disincantati, che si occupa solo di distribuzione non di generazione di contenuto. Gli editori tradizionali avevano...
I libri citati da Bauman
Ieri a Trento, Zygmunt Bauman ha tenuto una lezione straordinaria, chiarissima, sincera. Al centro, la descrizione di una società contemporanea nella quale la misura di ogni aspirazione è il consumo, la causa delle grandi sofferenze (la fine delle risorse, l’esplosione del prezzo del cibo, la crescita inaccettabile dell’ineguaglianza) è il consumo, lo strumento che placa il dolore del senso di colpa morale dovuto alla distrazione con la quale si vivono le relazioni sociali è il consumo. Il consumo. Il consumo che non risponde più solo ai bisogni, ma che sollecita e risponde nello...
Editori: buoni segnali dall’iPad
A Popular Science sono contenti dell’andamento delle vendite delle loro riviste in versione iPad. È il formato che genere la grandissima parte delle nuove sottoscrizioni.
Spero sia incoraggiante anche per chi decide sulla Vita Nòva.
Ogni azienda è una media company?
Leggendo un pezzo lungo e impegnativo – anche se presentato in modo solo apparentemente markettaro – sull’economia digitale, si incoccia nella frase “every company is a media company”. Il che in un certo senso è vero. Ogni oggetto trasporta “messaggi” e nell’economia della conoscenza i messaggi che trasporta sono parte fondamentale del suo valore. Ma allora, se ogni azienda è un editore, che cosa sono gli editori? Se non rispondono a questa domanda, probabilmente non potranno sopravvivere come tali e si trasformeranno in altro. Se vanno dietro...
E l’editore disse: perché non l’ho fatto io?
Gli editori hanno molto da discutere sull’effetto della tecnologia digitale sul loro business. Ma dopo le discussioni dovranno cominciare a fare qualcosa. Molti editori hanno discusso dell’effetto di Wikileaks, per esempio. Ma il Wall Street Journal alla fine ha deciso di fare la sua versione del servizio. Gli editori non vendono notizie ma un insieme di tecnologia e lavoro intellettuale di persone organizzate per produrre e rendere fruibili le notizie. La tecnologia, però, è recentemente sfuggita al loro controllo. E gli innovatori della tecnologia hanno spiazzato il loro modello...
Editoria coi numeri
La Visual Loop ha preso i dati proposti da Bain & Company sull’evoluzione dell’editoria e ha costruito questa infografica. (cliccandoci sopra si va sulla Visual Loop non sull’ingradimento).
VisuaLoop
Perché “cambiare pagina”
Cambiare pagina. I media in Italia stanno giocando un ruolo di freno allo sviluppo o sono un motore di innovazione? E chi può fare qualcosa al riguardo. Da che parte si comincia? Sono le domande che mi hanno condotto, mentre scrivevo il libro “Cambiare pagina”, dopo tre anni di lavoro e a un anno dalla riflessione svolta per il Festival del Giornalismo di Perugia del 2010. Non so quanti se ne interesseranno. Ma so che era urgente affrontare quelle domande. La difficoltà di questo libro consisteva nel fatto che non credo esista una ricetta per l’azione di chi opera...
Povera televisione…
MEDIASET: CONFALONIERI, IN BANDA LARGA FAVORITE TLCCOLOGNO MONZESE (MILANO)(ANSA) – COLOGNO MONZESE (MILANO), 20 APR – “Siamo di fronte a una incomprensibile politica di favore verso il mondo delle telecomunicazioni e a scapito del mondo di noi televisivi”. Così il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, commenta la gara per la banda da 800 megahertz per nuove frequenze in banda televisiva “che l’Europa prescrive di assegnare agli operatori di telefonia mobile”. Aprendo l’assemblea del gruppo televisivo, Confalonieri conferma che Mediaset...
Europa troppo neutrale sulla net neutrality
Si direbbe che l’Europa faccia la voce grossa per dire una cosa piccola sulla net neutrality. Il pezzo del Guardian vede il bicchiere mezzo vuoto. La Commissione si dichiara convinta sostenitrice della net neutrality ma non chiarisce che cosa esattamente impedirà di fare alle telco. Dice solo che se vanno troppo in là nella “gestione del traffico” interverrà. Il che può significare un po’ di tutto: lascerà che blocchino il peer-to-peer e il voip per salvaguardare i propri interessi? Consentirà che, in base a leggi locali, i provider diano un po’ di fastidio...
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