«L’avvio della Fase 2 porta alcune novità a tutela della salute di chi viaggerà in treno. Oltre a mascherine obbligatorie, la raccomandazione di guanti monouso, dispenser per frequenti igienizzazioni delle mani e distanziamento, una tra le principali riguarda l’introduzione del biglietto elettronico nominativo sia per le Frecce sia per gli Intercity, per i quali la prenotazione diventa obbligatoria.
L’iniziativa, nel pieno rispetto degli obblighi di protezione dei dati personali, garantirà un maggior livello di sicurezza sanitaria consentendo, ad esempio, di essere avvisati nel caso in cui si sia condiviso il viaggio con un passeggero risultato successivamente positivo al virus.»
È quanto si legge nel notiziario delle Ferrovie dello Stato.
Ci si preoccupa della privacy nell’applicazione per il tracciamento dei contatti dei cittadini trovati positivi al Covid-19: ma quell’applicazione garantisce la protezione dei dati personali. In questo caso, apparentemente, il sistema è nominale e dunque non è particolarmente orientato alla privacy. Alcune domande restano inevase: dove li prendono, le Ferrovie, i dati sui cittadini risultati positivi? Chi ha autorizzato il servizio? Come fanno a non porsi questi problemi? Naturalmente tutto questo è fatto per la sicurezza dei passeggeri. Ma come mai non c’è coordinamento con l’applicazione ufficiale, Immuni, che non richiede nessun “biglietto nominale”? In teoria, basterebbe quella, no? Una mail all’ufficio stampa delle Ferrovie per ora non ha avuto seguito.
Photo by Denis Chick on Unsplash
Commenta