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Jasmina Tesanovic e Bruce Sterling: design di una casa-maker

Jasmina Tesanovic e Bruce Sterling parlano di Casa Jasmina a Open4Expo

bruce-sterling-taglioDesiderabile, costruibile, redditizia. La sintesi di Bruce Sterling su Casa Jasmina è il tentativo di incrociare il design, la nuova produzione e la tecnologia aperta. Non è un Centro Sociale. È la casa del makers-life-style: non è pauperista è ispirata all’idea di stare bene con una logica diversa da quella del consumo. Una specie di Bed & Breakfast, aggiunge Jasmina. Nel quale si sperimentano oggetti e soluzioni ad alta tecnologia che si possono costruire con una logica distribuita e aperta. E si vede quali tra queste cose saranno adottate. L’Italia è il posto giusto per fare queste cose perché aggiunge il buon gusto alla capacità di produrre dei nerd. Il progetto è realizzato insieme a Massimo Banzi, di Genuino (prima di qualche controversia, avremmo scritto Arduino). Tutti gli ospiti della casa dovranno contribuire con qualche nuova soluzione e oggetto.

Sterling sta costruendo una narrazione, questa volta senza un libro ma con un progetto. È la narrazione di una economia non centrata sul consumismo e la finanza ma sulla capacità diffusa di produrre, disegnare, realizzare progetti, abilitata dalla rete e dalle nuove macchine di produzione. Non ha molto senso se pensata soltanto in una chiave narrativa tecnocentrica. Certamente questo discorso è già avviato ma la tentazione del centralismo tecnico è presente. Specialmente nei tentativi di centralizzare le piattaforme di distribuzione dei progetti disegnati online: un rischio che gli europei farebbero bene a contrastare operando per la costruzione di piattaforme che davvero manutengano la struttura distribuita e il valore del design (evitando che diventi come la musica soltanto un software da distribuire efficientemente). Questa narrazione si comprende – imho – solo incrociandone il senso con i grandi valori dimenticati da ricondurre nelle strutture economiche. La tecnica americana, il gusto italiano, la logica internettiana cui si riferisce Casa Jasmina sono elementi di una nuova forma di ricerca della felicità.

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  • For the time being, l’UE mi sembra saldamente in mano alle lobby industriali (e finanziarie), soprattutto quelle interamente dedite allo sfruttamento della proprietà intellettuale altrui. Basta vedere che fine ha fatto il tentativo italiano di abbassare l’IVA sugli ebook al livello di quella sui libri cartacei. Chiara evidenza di come l’interesse sia tutto a schiacciare le economie distribuite, come quella che si sta(va) creando sugli ebook self-published.
    Molto probabilmente la centralizzazione dei sistemi di produzione e di distribuzione sarà l’obiettivo primario in EU come altrove anche per i prodotti dei makers, che rapidamente faranno la fine dei musicisti assoggettati alla SIAE.
    Spero di sbagliarmi.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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