Chi saranno i protagonisti del mondo dei libri nel 2016? Risposta ovvia: i lettori e gli autori. E le piattaforme come Amazon e Apple. Ok. Ma quali saranno gli editori leader, quelli ai quali si guarda con ammirazione, un po’ di timore, magari sincera fiducia?
Oggi al Salone del libro di Torino si discute di prospettiva per l’editoria. Quasi tutti i principali manager del settore saranno presenti insieme ad alcuni importanti operatori della tecnologia. Il cambiamento centrale da valutare è il passaggio a un mondo nel quale le piattaforme come quella di Amazon distribuiscono i libri digitali trattenendo il 30% del prezzo e lasciando libero il restante 70% per qualunque allocazione tra autori e vari specialisti editoriali. Gli autori che pubblicassero da soli senza editore avrebbero una percentuale dell’ordine di 10 volte superiore: un cambiamento che lascerà tutto come prima o una rivoluzione?
Dopo il post che immaginava l’urgenza di una riflessione senza pregiudizi sul futuro del business sono giunte diverse considerazioni ulteriori.
1. Uno dei più grandi stampatori del mondo ha abbandonato il print on demand dopo aver perso molto nel tentativo di entrare in quel segmento. Amazon stampa nei suoi magazzini i libri non disponibili, ma non ne fa una questione strategica. In fondo, il futuro dei libri non disponibili in versione cartacea è con ogni probabilità il lettore elettronico.
2. Gli autori che si svincolano dagli editori per vendere per esempio le traduzioni sulle piattaforme internazionali cominciano a imparare e sperimentare qualche successo, come Sandrone Dazieri.
3. La distribuzione sulle piattaforme che prevedono la vendita e l’utilizzo su un device specifico sono forse più adatte a salvaguardare il copyright di quelle interoperabili con diversi device, ma impongono di fatto una condizione di limitata concorrenza perché il possesso di un device diventa un ostacolo per i lettori a cambiare negozio di libri elettronici. Ma perché non dovrebbe nascere un sistema per cui si generalizza la situazione che oggi c’è su Apple, dove si possono comprare i libri dal negozio di Apple ma anche dal negozio di Amazon?
4. Nello spazio oggi occupato dai business integrati verticalmente degli editori tradizionali potrebbe nascere una fioritura di nuove aziende specializzate nelle funzioni di selezione degli autori, cura delle edizioni, definizione delle linee editoriali, marketing, gestione dei diritti, traduzioni, progettazione multimediale e crossmediale, studio dell’interfaccia e così via.. I costi fissi degli editori tradizionali saranno compatibili con i costi ridotti all’osso che si potrebbero permettere le possibili nuove aziende che potrebbero entrare in gioco?
Gli editori che saranno protagonisti del business nel 2016 avranno un approccio internazionale, o una specializzazione riconosciuta, o un mix di sapienza e tecnologia.. O.. gli stessi di oggi, se si sapranno rinnovare tanto da mantenere una leadership culturale riconoscibile.
Una possibilità è la creazione di nuove piattaforme. Ma dovranno essere migliori di quelle che ci sono. Dunque dovranno essere generate non da imprese invischiate nei loro equilibri interni ereditati da un’epoca che sta finendo, ma sinceramente e ossessivamente concentrate sulla soddisfazione dei lettori.
Buongiorno,
Lei scrive: “Nello spazio oggi occupato dai business integrati verticalmente degli editori tradizionali potrebbe nascere una fioritura di nuove aziende specializzate nelle funzioni di selezione degli autori, cura delle edizioni, definizione delle linee editoriali, marketing, gestione dei diritti, traduzioni, progettazione multimediale e crossmediale, studio dell’interfaccia e così via”
ma non sono, queste, esattamente le funzioni dell’editore di oggi? Perché immaginare la nascita di nuove aziende che fanno esattamente le stesse cose che fa già oggi l’editore?
Saluti,
Luigi
Buongiorno,
mi chiamo Angela Schito e a proposito di libri le scrivo perché lavoro presso la Fondazione Achille Grandi per il Bene Comune (Acli) e sto organizzando la presentazione del libro di Spadaro “Cyberteologia” che si terrà il 29 maggio alle 18.00 a Roma. Vorremmo coinvolgerla come relatore, e non avendo i suoi contatti diretti ho pensato di scrivere qui. Spero di avere un suo riscontro.
La saluto e la ringrazio per l’attenzione
Angela